Notizie Notizie Mondo Big Tech USA Sbornia Big Tech: Meta +98% YTD. Ma sarà sell off

Sbornia Big Tech: Meta +98% YTD. Ma sarà sell off

17 Maggio 2023 11:06

Big Tech Usa: il rally ha spazio per continuare? La view di JP Morgan & Co.

Il rally dei titoli delle Big Tech Usa potrebbe essere vicino a sfiammarsi e a lasciare il posto a una fase di sell off, in un momento in cui in tutto il mondo si aggira lo spettro della recessione. E’ quanto credono gli analisti di Morgan Stanley, JPMorgan e Bank of America (BofA).

Sono state proprio le Big Tech a sostenere il rally importante che l’indice Nasdaq Composite ha messo a segno dall’inizio del 2023, pari a +18%:

basti pensare al contributo arrivato dai titoli Meta Platforms e Nvidia che, in questo arco temporale, sono schizzati del 98% circa; ma anche a quello del produttore di chip AMD, balzato del 50%, e del colosso delle auto elettriche Tesla (+35%).

Apple, Amazon e Alphabet hanno corso inoltre, ciascuna, del 32% circa.

Ondata di buy con febbre AI e scommesse tassi Fed

I buy sono scattati sulle Big Tech per diversi motivi, in primis per le attese di una vera e propria battaglia tra i colossi per accaparrarsi nuove fette del mercato in espansione dell’AI (intelligenza artificiale), la cui febbre è esplosa dopo il lancio del chatbot ChatGPT finanziato da Microsoft.

Hanno inciso positivamente sui titoli anche le scommesse su un dietrofront della Fed sui tassi, finora alzati per combattere l’inflazione.

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Sulle Big Tech il pessimismo di JP Morgan & Co

Il contesto starebbe tuttavia cambiando e l’ansia per la crescita delle spinte inflattive sta lasciando il posto alla paura per l’avvento di una recessione.

La crisi che ha colpito il settore bancario ha fomentato inoltre il timore di un credit crunch, ovvero di un fenomeno di contrazione del credito, con le banche sicuramente più caute nell’elargire prestiti all’economia reale.

Di conseguenza, diversi sono gli analisti, tra cui quelli di Morgan Stanley, JPMorgan, Bank of America, che lanciano l’avvertimento sui titoli delle Big Tech.

In particolare Chris Toomey, managing director della divisione di wealth management di Morgan Stanley, avverte che il settore tecnologico non è certo immune ai rischi economici e che, pertanto, potrebbe essere “il prossimo tassello del domino” a cadere, nell’ambito di una flessione generalizzata del mercato azionario.

Interpellato dalla CNBC, Toomey ha detto di stimare un rallentamento della crescita degli utili della Corporate America.

“Ci troviamo ora ufficialmente in una recessione degli utili. C’è una probabilità del 50-50 del rischio di una vera recessione economica”, ha detto il manager di Morgan Stanley.

L’altro esperto bearish sulle Big Tech è Jason Hunter, strategist di JPMorgan, che  ha detto di credere che il comparto delle Big Tech sia quello più a rischio di sell off, a causa della recessione imminente.

“A un certo punto, quando i dati sulla crescita inizieranno a decelerare arrivando fino a una fase di crescita negativa, il flight to quality si trasformerà in flight to cash”, ha detto Hunter, anche lui intervistato dalla CNBC.

E “le Big Tech potrebbero essere anche più a rischio rispetto alle società cicliche, visto che i titoli” sono stati oggetto di buy scatenati dall’inizio del 2023.

A dare la sua view sulle Big Tech anche Michael Hartnett, Bank of America.

Secondo Hartnett, a cui va riconosciuto il merito di essere riuscito a prevedere il tonfo di Wall Street dello scorso anno, il rally delle azioni potrebbe essere fermato dall’avvento della recessione. Una “recessione che finirà per far affondare il credito e i tech così come è stato nel 2008″, ha aggiunto, riferendosi alla crisi economica che ha zavorrato le azioni durante la crisi finanziaria globale.

Tuttavia, non tutti sono dello stesso avviso.

C’è anche chi, come il responsabile della divisione di ricerca e managing partner di Fundstrat, Tom Lee, crede che alcune Big Tech abbiano ancora spazio per salire.

Il nostro scenario di base per i FAANG (Meta ex Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google) è che il gruppo potrebbe salire fino a +50% – aveva detto Lee alla Cnbc qualche giorno fa – Non si può dire davvero che la domanda di questi prodotti sia destinata a diminuire. Piuttosto, crescerà, e non c’è neanche una nuova competizione – ha spiegato Lee – Di conseguenza, la loro capacità di fare profitti, in futuro, è più alta, ed è per questo che credo che i loro P/E potrebbero salire, sostenendo al rialzo l’intero mercato”.