Elon Musk a 360 gradi su Tesla, Twitter, Fed

Elon Musk su Tesla, Twitter, Fed. Ma anche su smart working e sui suoi tweet
Elon Musk ha parlato di Tesla e di Twitter, ma anche della Fed, delle elezioni presidenziali americane, di intelligenza artificiale, così come dei suoi tweet che tanto clamore, di norma, tendono a provocare.
In un’intervista rilasciata alla CNBC il ceo e fondatore di Tesla e SpaceX e numero uno di Twitter ha spiegato anche il motivo per cui è contrario allo smart working, illustrando il modo in cui concepisce il lavoro.
Elon Musk è stato intervistato da David Faber della CNBC, in occasione dell’assemblea annuale degli azionisti di Tesla che si è svolta ieri ad Austin, in Texas: un’assemblea ricca di novità annunciate in pompa magna dal ceo.
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Elon Musk dà i numeri sul Cybertruck
Intanto, ha detto il tycoon, Tesla consegnerà il suo primo Cybertruck quest’anno. E qualcuno potrebbe ribattere che sarebbe anche ora, visto che di tempo ne è passato da quel video sul disastro del pickup futuristico, della fine del 2019, che fece andare in frantumi lo stesso titolo TSLA.
In tutto le consegne del tanto atteso Cybertruck sono previste tra le 250.000 e le 500.000 unità all’anno, una volta che la produzione sarà iniziata.
Elon ha aggiunto che lui stesso, ogni giorno, si metterà al volante del tanto atteso Cybertruck.
Il Model Y sarà “l’auto più venduta (la Numero 1) sulla terra, quest’anno”.
Tra i piani del colosso EV, quello di introdurre in Tesla una architettura a basso voltaggio che riduca la quantità richiesta di rame.
L’economia, secondo Elon Musk, arrancherà nell’arco dei prossimi 12 mesi, con diverse società che finiranno per fallire.
Tesla, invece, è ben posizionata a suo avviso nel lungo periodo.
“La Fed sarà lenta ad abbassare i tassi di interesse”
Detto questo, il ceo di Tesla non ha perso tempo a tornare all’attacco contro la Fed di Jerome Powell che, già nei mesi precedenti, come aveva detto lui stesso, stava sbagliando ad alzare i tassi sui fed funds Usa. E che nei prossimi mesi, secondo lui, sarà probabilmente troppo lenta nel momento in cui, a causa dell’indebolimento dell’economia, sarà costretta ad abbassarli.
“La Federal Reserve è stata lenta ad alzare i tassi di interesse, e sarà lenta ad abbassarli“, ha detto Musk.
“In ogni caso – ha continuato – i prossimi 12 mesi saranno difficili, sia per Tesla che per le altre aziende, in quanto l’effetto delle strette monetarie continuerà a farsi sentire sulle tasche dei consumatori”, che freneranno la propria propensione a spendere, come si sta già verificando.
“Francamente – ha sottolineato Musk – Potete pensare ai rialzi dei tassi da parte della Fed come a qualcosa di simile a un pedale che frena l’economia e che rende molte cose più costose”.
Dunque, “se i pagamenti della vostra auto e le rate sui mutui assorbono più del vostro budget mensile, allora avrete meno soldi per acquistare altre cose”.
Musk commenta i suoi tweet: ‘Se perderò soldi? Così sia’
Per quanto riguarda i suoi post su Twitter, Elon non ha ritrattato certo nulla. Alla domanda di David Faber sul rischio (che si è già avverato) che alcuni suoi tweet finiscano per allontanare sia gli acquirenti potenziali di Tesla che gli inserzionisti pubblicitari da Twitter, Musk ha praticamente alzato le spalle:
“Dirò quello che voglio, e se la conseguenza sarà che perderò soldi, che così sia“, ha risposto il numero uno di Tesla e di Twitter.
Soros vende Tesla, Musk lo paragona a Magneto di X-Men
L’ultimo caso che ha provocato indignazione è stato il tweet con cui Musk ha criticato il filantropo miliardario George Soros al mutante Magneto di X-Men, sopravvissuto all’Olocausto.
“Vuole erodere lo stesso tessuto della civilizzazione. Soros odia l’umanità“, ha scritto il tycoon in un tweet pubblicato l’altro ieri.
Musk aveva già altre volte criticato Soros, il cui family office, Soros Fund Management, ha tra altro di recente tagliato la sua partecipazione in Tesla. proprio il tempismo del tweet anti Soros fa pensare che quella di Elon Musk sia stata una sorta di vendetta.
Il post con cui il ceo di Tesla ha attaccato George Soros risale alla serata di lunedì, l’altro ieri 15 maggio, qualche giorno dopo la notizia relativa alla decisione del fondo di smobilizzare l’intera esposizione detenuta verso Tesla.
Diversi sono stati i tweet in cui Musk è stato accusato di fomentare l’antisemitismo. A scendere in campo lo stesso stato di Israele.
Musk ha detto dal canto suo alla CNBC di non essere un antisemita, ma un “pro-semita”.
Riguardo allo smart working e in generale ai ritmi con cui lavora, il ceo di Tesla ha detto di prendersi ogni anno solo due o tre giorni di vacanza e di lavorare di norma sette giorni la settimana, dormendo ogni notte per sei ore.
Musk ha anche detto di credere che sia “moralmente sbagliato” per chi fa parte della cosiddetta “laptop class” chiedere di lavorare da casa, ricorrere dunque allo smart working, quando ci sono persone che lavorano nelle fabbriche, e che devono per forza presentarsi al posto di lavoro.