Notizie Criptovalute Ray Dalio è ancora ‘cash is trash’: ‘ho un po’ di Bitcoin, anche se potrebbe andare a finire come bolla tulipani in Olanda’

Ray Dalio è ancora ‘cash is trash’: ‘ho un po’ di Bitcoin, anche se potrebbe andare a finire come bolla tulipani in Olanda’

16 Settembre 2021 12:00

Cash is trash, ovvero il contante è spazzatura, e in questo contesto una buona alternativa al contante è rappresentata dal Bitcoin: la metamorfosi di Ray Dalio, fondatore dell’hedge fund numero uno al mondo Bridgewater Associates, è avvenuta, e in realtà già da un po’ di tempo.

Per Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, cash is still trash e il Bitcoin è ancora una buona alternativa al contante“Credo che valga la pena considerare tutte le alternative al cash e tutte le alternative ad altri asset finanziari – ha detto Dalio, in un’intervista rilasciata qualche ora fa alla Cnbc – Ho una certa quantità di soldi investita in Bitcoin”.

Già a maggio l’investitore miliardario, tra le voci più ascoltate di Wall Street, aveva ammesso di avere “alcuni Bitcoin”, dicendo chiaramente di preferire la criptovaluta numero uno al mondo alle obbligazioni.

Segnali di iniziale ‘pentimento’ da parte di Ray Dalio per il modo in cui si era espresso negli anni precedenti nei confronti delle criptovalute erano emersi già alla fine del 2020, anno della pandemia Covid-19.

E’ probabile che mi stia perdendo qualcosa”, aveva detto, manifestando i suoi dubbi sull’universo cripto. Qualche settimana dopo arrivava il chiarimento: “il Bitcoin e altre valute digitali sono interessanti alternative ad asset simili all’oro”, sottolineava.

Il Bitcoin, aveva spiegato, “potrebbe servire in un’ottica di diversificazione dall’oro e da altri asset riserve di valore. La cosa principale è avere alcuni di questi tipi di asset nel proprio portafoglio, azioni incluse, e diversificare”.

In quell’occasione, il gestore aveva manifestato anche il timore che la criptovaluta potesse essere affondata dai vari governi. Allo stesso tempo, nel marzo di quest’anno, Dalio precisava il motivo per cui riteneva che il cash fosse diventato ormai trash. Qualcosa che, come ha detto lui stesso, pensa tuttora.

Bitcoin: nessun valore intrinseco? Quanti asset nella storia lo hanno avuto?

Nell’intervista rilasciata alla CNBC, pur sottolineando – di nuovo – che il Bitcoin non ha un valore intrinseco, ovvero che si tratta di un asset il cui prezzo non è avallato dai fondamentali, e che non dispone di un valore obiettivo, Dalio ha detto di detenere un po’ di Bitcoin nel suo wallet.

D’altronde, ha precisato: “Ci sono così tante cose, guardando le cose da una prospettiva storica, che non hanno avuto un valore intrinseco, piuttosto hanno avuto un valore percepito. Tante cose che sono diventate prima hot e poi sono andate giù. Potrebbe andare a finire in un modo o nell’altro. Bisogna solo essere consapevoli di ciò che si ha di fronte”

“Potrebbe essere come i tulipani in Olanda – ha detto ancora Dalio, riferendosi a quella bolla ripresa molto spesso da voci illustri del mondo dell’alta finanza – come Jamie Dimon di JP Morgan – come metro di paragone per la bolla presunta del Bitcoin. Altro pentito poi convertito al Bitcoin, Dimon aveva descritto il rally della moneta digitale alla stregua di un fenomeno peggiore della bolla dei tulipani.

Bitcoin sotto i record, ma in 12 mesi valore quadruplicato

Dalio ha fatto notare l’atteggiamento contrastato dei governi di tutto il mondo nei confronti delle criptovalute:

C’è El Salvador che lo ha accettato, e ci sono India e Cina che cercano di liberarsene. E poi ci sono gli Stati Uniti, che parlano di come regolamentarlo”. ù

La minaccia arriva proprio dai governi: “Se (il Bitcoin) avrà davvero successo, le autorità di regolamentazione faranno di tutto per distruggerlo”, ha detto Dalio, aggiungendo di ritenere che riusciranno alla fine”distruggerlo, perché hanno i mezzi per farlo”.

Fino a quel momento, perchè non avere una quantità dell’asset nel proprio portafoglio, rimanendo vigili e consapevoli dei rischi a esso connessi?

Certo, Dalio ha ammesso di detenere una percentuale più piccola del token digitale nel suo portafoglio, rispetto all’esposizione che ha invece sull’oro.

Da segnalare che la criptovaluta numero uno al mondo non è riuscita più a testare i massimi superiori ai $60.000 testati in primavera. Ma negli ultimi 12 mesi ha visto comunque quadruplicare il suo valore. Al momento i prezzi viaggiano oltre i $48.000, in base alla rilevazioni di Coindesk.