Notizie Notizie Italia Pil Italia rivisto al ribasso, debito pubblico stabile fino al 2024: le stime di Mazziero

Pil Italia rivisto al ribasso, debito pubblico stabile fino al 2024: le stime di Mazziero

6 Novembre 2023 17:14

Dopo aver raggiunto a luglio un nuovo record storico a 2.859 miliardi, il debito pubblico italiano dovrebbe rimanere stabile a settembre a quota 2.840 miliardi. Questo è ciò che emerge dalle nuove proiezioni sul debito italiano elaborate dalla Mazziero Research.

Debito pubblico sempre più vicino a 3.000 miliardi

Secondo le nuove stime della Mazziero Research, il nostro debito pubblico dovrebbe chiudere l’anno nel range compreso tra 2.832 e 2.862 miliardi di euro. Da questo punto di vista, teniamo presente che nell’ultima nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NaDEF), il Governo ha stimato che a fine anno il nostro debito pubblico dovrebbe attestarsi a quota 2.874 miliardi, un valore di poco superiore al range stimato da Mazziero.

Nel grafico qui sotto vediamo rappresentato con la linea rossa i dati ufficiali sul debito pubblico italiano pubblicati da Banca d’Italia, mentre in grigio (linea tratteggiata) troviamo i valori stimati per i prossimi mesi dalla Mazziero Research. Come vediamo anche a settembre il nostro debito pubblico dovrebbe rimanere stabile a quota 2.840 miliardi di euro (range 2.832 e 2.848 miliardi), con un’intervallo di confidenza (secondo la Mazziero Research) di circa il 95%.

Il dato ufficiale sul debito pubblico per il mese di settembre verrà pubblicato dalla Banca d’Italia il prossimo 15 novembre 2023, vedremo da questo punto di vista se si attesterà nel range indicato da Mazziero (2.832 e 2.848 miliardi).

Stime sul debito pubblico italiano fino a giugno 2024 elaborate dalla Mazziero Research

Tuttavia, dopo il calo registrato ad agosto e la stabilità prevista per settembre, secondo le stime della Maziero Research, il debito pubblico italiano tornerà a correre a inizio 2024, chiudendo (secondo le proiezioni) i primi sei mesi del nuovo anno in una zona intermedia tra 2.906 e 2.972 miliardi.

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Stime sul Pil italiano

Per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo del nostro Paese, le stime preliminari diffuse dall’Istat per il PIL italiano del 3° trimestre hanno indicato una crescita piatta tra luglio e settembre, confermando così l’attuale clima di stasi dell’economia italiana.

Nel grafico qui sotto vediamo in alto l’andamento nel Pil italiano su base trimestrale dall’ultimo trimestre dello scorso anno; mentre sotto vediamo l’andamento del Pil su base annua e come vediamo dopo il balzo di oltre l’8% registrato dopo il crollo della pandemia, il Pil italiano è sceso nuovamente. In tal senso, secondo le stime della Mazziero Reaserch il Pil italiano nel 4° trimestre potrebbe subire un leggero arretramento dello 0,1%, il che porterebbe ad un risultato annuale del Pil allo 0,6%.

Stime sul Pil fino a fine anno. Fonte Mazziero Research

Rendimenti dei BTP rimangono elevati

L’asta di fine ottobre dei BTP decennali si è conclusa con rendimenti al 4,76%, cifra leggermente inferiore al 4,93% di settembre ma sempre nella fascia elevata delle emissioni del 2023.

Nel grafico qui sotto vediamo i rendimenti delle emissioni di titoli di Stato a 10 anni. Come vediamo i rendimenti dei BTP hanno raggiunto il massimo a settembre a quota 4,93%, per poi calare nelle ultime emissioni obbligazionarie di ottobre.

Rendimenti all’emissione dei BTP a 10 anni. Fonte Mazziero Research

“Un deterioramento dei conti pubblici aumenta la percezione di rischio sui titoli di Stato e quindi la richiesta di maggiori rendimenti“, commentava Maurizio Mazziero nel suo quaderno di ricerca pubblicato a ottobre 2023 e “lo spread fra il BTP decennale italiano e il Bund tedesco, pur con tutti i suoi limiti, è un termometro della percezione di questo rischio“.

Nel grafico qui sotto vediamo l’andamento dello spread Btp/Bund negli ultimi 5 anni.

Andamento dello Spread Btp/Bund negli ultimi 5 anni, su grafico settimanale. Fonte Bloomberg

Occhi puntati sui rating sull’Italia

Intanto, gli investitori italiani e non continuano a monitorare i rating sul nostro Paese delle varie agenzie. Sino a questo punto non sono emerse sorprese sui rating, con Standard & Poor’s e DBRS che hanno confermato la valutazione e l’outlook precedente.

Tuttavia, a fine settimana arriverà l’atteso il rating di Fitch e dopo sette giorni Moody’s che aveva minacciato in primavera un declassamento a Bond spazzatura dei titoli governativi italiani. Al momento, Moody’s è l’agenzia che conserva il giudizio più critico nei confronti dell’Italia.

Il grafico qui sotto mostra le differenti valutazioni tra le varie agenzie, mentre sotto viene riportato il calendario fino a fine anno.

Andamento dei rating sull’Italia. Fonte Maurizio Mazziero
Calendario dei prossimi rating sul nostro Paese. Fonte Mazziero Research