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Pil Italia, Fitch raddoppia e ‘vede’ assist Bce

22 Giugno 2023 09:16

Da Fitch mega promozione sul Pil dell’Italia: outlook crescita raddoppiato. E in seguito ci sarà l’aiuto della Bce

Fitch raddoppia le stime sul Pil dell’Italia del 2023, tagliando l’outlook del 2024.

Nessun problema, in ogni caso, visto che il prodotto interno lordo del paese riceverà un assist, nel 2025, dalla Bce.

Motivo, la banca centrale europea guidata da Christine Lagarde, invisa in modo particolare al governo Meloni per quella politica monetaria anti-inflazione incentrata sui rialzi dei tassi e sul QT, sarà costretta a tagliare i tassi: una mossa che sosterrà l’economia dell’area euro: proprio quella che ora è entrata in recessione tecnica a causa delle strette monetarie che l’Eurotower sta portando avanti da più di un anno.

Italia: stime 2023 più che raddoppiate a +1,1%

Fitch ha annunciato di aver rivisto al rialzo l’outlook sulla crescita del Pil italiano dal +0,5% atteso a marzo al +1,1%.

Le stime sono state dunque, per la precisione, più che raddoppiate rispetto all’outlook precedente di marzo.

L’upgrade conferma il grande segnale di fiducia che le istituzioni internazionali continuano a manifestare nei confronti dell’Italia che, di fatto, a fronte della recessione tecnica che ha colpito l’area euro, ha confermato una crescita del Pil, nel primo trimestre del 2023, decisamente migliore rispetto al resto dell’Europa.

Gli ultimi dati dell’Istat hanno messo in evidenza un ritmo di espansione pari allo 0,6% su base trimestrale, nei primi tre mesi del 2023, rispetto al calo dello 0,1% dell’ultimo trimestre del 2022.

Il Pil è salito inoltre su base annua, nello stesso arco temporale, dell’1,9%, rispetto al +1,5% dell’ultimo trimestre della fine dello scorso anno.

Pil Italia: Fitch e outlook fino a 2025. C’è il fattore Bce

La solidità dei fondamentali economici dell’Italia è stata messa in evidenza da Fitch Ratings che, nel suo Global Economic Outlook Report di giugno 2023, ha fatto notare la ripresa dei consumi, nel paese, rispetto al quarto trimestre del 2022.

L’Italia “è stata la sola tra le quattro più grandi economie dell’Eurozona nella quale i consumi sono aumentati nel (primo) trimestre”, ha sottolineato Fitch, motivando la decisione di raddoppiare l’outlook sul Pil italiano del 2023.

Outlook meno roseo per il 2024: in questo caso, Fitch ha sforbiciato le stime di crescita dal +1,3% precedentemente atteso al +1%.

Buona invece la stima per il 2025, anno in cui il Pil dell’Italia dovrebbe segnare un ritmo di espansione “superiore al trend” (+1,2%).

Ed è questo l’anno in cui l’Italia dovrà ringraziare la Bce in quanto, indica l’agenzia di valutazione, a sostenere i suoi fondamentali saranno anche i tagli dei tassi che Francoforte inizierà ad annunciare già nel 2024.

A blindare il Pil dell’Italia, viene spiegato, sarà in generale  l’espansione dell’economia dell’area, che non troverà più, nella Bce, l’ostacolo rappresentato dal rialzo dei tassi.

Nel breve le economie dell’Eurozona continueranno invece a far fronte agli effetti della lotta serrata che la Bce di Lagarde continua a portare contro l’inflazione dell’area, ancora troppo ostinata, come ha rilevato la stessa numero uno Christine Lagarde.

A tal proposito, la Banca centrale europea è blindata anche dall’Fmi (Fondo Monetario Internazionale), che ha invitato chiaramente l’istituzione a continuare ad alzare i tassi.

Tra l’altro, Washington ha ammonito anche i governi del blocco, invitandoli a tagliare la spesa pubblica:

“A continuare dovrebbe essere anche il consolidamento fiscale” – ha sottolineato l’Fmi di recente – Motivo, aiutare la Bce a sfiammare l’inflazione, ovvero “indebolire le pressioni inflazionistiche”.

Nell’ultima riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower del 15 giugno, la Bce ha alzato i tassi sui depositi dell’area euro al 3,5%, ovvero al record degli ultimi 22 anni, e i tassi di rifinanziamento al 4%, valore più alto dai tempi della Bce di Jean-Claude Trichet, ovvero dalla metà del 2008.

I tassi dell’Eurozona sono stati alzati per l’ottava volta consecutiva, nel tentativo di far rientrare un’inflazione che si sta mostrando fin troppo ostinata: un fenomeno che assilla anche la Fed  come è tornato ad avvertire il numero uno Jerome Powell nella sua audizione al Congresso Usa, con tanto di reazione negativa dei mercati – e la Bank of England, che proprio oggi i mercati attendono al varco.