Piazza Affari spinge al rialzo dopo record Wall Street, i titoli del Ftse Mib da monitorare oggi
Pronto recupero per Piazza Affari dopo la debolezza della vigilia. L’indice Ftse Mib sale dello 0,52% a quota 23.586 punti. La spinta arriva dai nuovi record di Wall Street (+0,11% il Dow Jones a 28.036 pti) nonostante le incertezze sul fronte commerciale Usa-Cina. La Cnbc ha riportato ieri, citando una fonte governativa, che Pechino è pessimista sulla possibilità di un accordo preliminare. La causa sarebbe il veto di Trump alla riduzione dei dazi.
“Trump continua a ripetere che la Cina desidera disperatamente un accordo – rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – ma l’impressione è che al momento sia la Casa Bianca a volerlo con maggior convinzione. Tutta la recente retorica va in questa direzione e quello dei cinesi sembra un velato monito per il Presidente, da contrapporre alla costruttività della retorica ufficiale: se i dazi non scendono, ai Cinesi sta bene di aspettare”.
Telecom Italia guarda a parole Gubitosi
Tra i singoli titoli da monitorare oggi soprattutto Telecom Italia (+1,06% a 0,5506 euro) in scia alle novità sul fronte torri. Inwit ha approvato il progetto di fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers in Inwit. All’esito della fusione, Tim e Vodafone Europe deterranno una partecipazione paritetica (37,513%) nel capitale sociale di Inwit. Il board ha inoltre deliberato di proporre all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo straordinario nella misura di 0,5936 euro per ciascuna delle azioni ordinarie di Inwit in circolazione post fusione. In un’intervista il ceo di Tim, Luigi Gubitosi, ha rimarcato che la riduzione del debito è la priorità principale del Piano. “Con il completamento delle operazioni su Inwit e della joint venture con Santander lo diminuiremo di circa 3 miliardi”, ha detto il manager a Il Sole 24 Ore.
Ubi e Bper sotto i riflettori per M&A
Tra i segni più anche le banche Bper (+0,68% continua il rally di ieri con Carlo Cimbri, ceo di Unipol (azionista di riferimento), che ha ribadito il pieno appoggio per future integrazioni della banca emiliana. “Sarà il management – dice Cimbri – a individuare le strade migliori, capaci di creare valore per gli azionisti, noi come azionisti di Bper non potremo che supportare e sostenere ipotesi che creino valore e accrescano le dimensioni dell’istituto”.
Tra i nomi più gettonati per una futura fusione con Bper c’è quello di UBI Banca (+0,54%), il cui ceo Victor Massiah ha rimarcato che non tutte le aggregazioni sono state di successo e non sempre è facile superare alcuni ostacoli. In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, l’amministratore delegato di Ubi Banca Victor Massiah precisa: “Serve una approfondita valutazione di almeno due elementi di cui si parla poco. Il primo: i nuovi principi contabili internazionali impongono di spesare interamente all’inizio i costi di fusione, che riguardano soprattutto gli esuberi di personale. Il secondo: la attenta valutazione dei modelli interni di rating delle banche coinvolte e l’impatto della loro armonizzazione sugli indici di capitalizzazione”.
Fca recupera, Azimut ruggisce di nuovo
Tra gli altri titoli recupera quota FCA (+0,89% a 14,24 euro) dopo il tonfo del 2,82% di ieri in scia al warning lanciato da Volkswagen. Il colosso auto tedesco ha annunciato oggi che prevede un utile operativo in crescita di almeno il 25% nel periodo 2016-2020, inferiore rispetto a una previsione precedente di oltre +30%. Pesa la recessione che caratterizza in mercato auto a livello globale. oggi intanto sono arrivati i dati delle immatricolazioni auto UE (+8,6% a ottobre) con Fiat Chrysler che continua a sottoperformare crescendo il ese scorso del 2,5%.
Infine torna a brillare Azimut (+2,54% a 23 euro) che porta a +142% il saldo da inizio anno. Settimana scorsa il gruppo indipendente di risparmio gestito ha presentato una nuova linea di fondi ESG con l’obiettivo di divenire entro fine anno il principale gestore in Italia per masse dedicate agli investimenti Esg con oltre sette miliardi di euro. Giuliani – che ha affermato che valuterà un’Opa solo a valori di 100 euro – si aspetta che almeno il 25% della nuova raccolta per AZ Fund nel 2020 arriverà dai fondi ESG.