Notizie Notizie Mondo Petrolio in salita (+5%) dopo il taglio a sorpresa dell’Opec. Prossimo target $100?

Petrolio in salita (+5%) dopo il taglio a sorpresa dell’Opec. Prossimo target $100?

3 Aprile 2023 10:36

I prezzi del petrolio virano al rialzo (+5%) in seguito alla decisione dell’OPEC + di tagliare la produzione di 1,16 milioni di barili al giorno a partire da maggio.

I futures sul greggio Brent salgono del 5% a 84,23 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Wti avanzano del 5,4% a 79,79 dollari al barile.

I tagli volontari, annunciati dal cartello ieri pomeriggio inizieranno da maggio fino alla fine del 2023, ha annunciato l’Arabia Saudita, affermando che si tratta di una “misura precauzionale” mirata alla stabilizzazione del mercato petrolifero.

Secondo gli analisti un eventuale ritorno al prezzo del petrolio ai 100 dollari per barile potrebbe complicare ulteriormente le decisioni sui tassi delle banche centrali.

Opec, la decisione sui tagli

Recentemente anche la Russia ha deciso in autonomia di ridurre la produzione di petrolio di 500.000 barili al giorno fino alla fine del 2023, secondo quanto annunciato dal ministro dell’energia russo, Alexander Novak.

Gli stati membri dell’Opec hanno promesso i rispettivi tagli, con l’Arabia Saudita che ridurrà la produzione di 500.000 barili al giorno mentre gli Emirati Arabi Uniti taglierà 144.000 barili al giorno, lo stesso vale anche per  Kuwait, Oman, Iraq, Algeria e Kazakistan.

“Il coinvolgimento dei maggiori membri dell’Opec + suggerisce che l’adesione ai tagli alla produzione potrebbe essere più forte di quanto non sia stato in passato”, secondo Vivek Dhar di Commonwealth Bank of Australia.

Prossimo target per il petrolio a 100 dollari?

“Il piano dell’Opec + per un ulteriore taglio alla produzione potrebbe spingere nuovamente i prezzi del petrolio verso la soglia dei 100 dollari, considerando la riapertura della Cina e i tagli alla produzione della Russia come una mossa di ritorsione contro le sanzioni occidentali”, ha detto in un intervista concessa alla CNBC Tina Teng, analista, CMC Markets.

Teng ha osservato, tuttavia, che il taglio potrebbe anche invertire il calo dell’inflazione, il che “complicherebbe le decisioni sui tassi delle banche centrali”.

A marzo, i prezzi del petrolio sono scesi ai minimi dal dicembre 2021, a causa delle preoccupazioni relative alla crisi del comparto bancario e il possibile impatto sulla crescita dell’economia globale.

Secondo Teng il cartello petrolifero più potente e i suoi alleati stanno cercando di evitare il ripetersi del crollo del 2008.

“Stanno esaminando la seconda metà di quest’anno e decidono di non voler rivivere il 2008”, ha commentato Bob McNally, presidente Rapidan Energy Group, citando il crollo dei prezzi del petrolio da 140 dollari a 35 dollari al barile nell’arco temporale di sei mesi.

McNally ha aggiunto che, sebbene non sia il suo base case, i prezzi del petrolio potrebbero “fare una corsa fino a 100 dollari per barile se la domanda cinese torna a 16 milioni di barili al giorno nella seconda metà di quest’anno e se l’offerta russa inizia a diminuire a causa delle sanzioni.”