Notizie Notizie Italia Paura minibot Borghi nel mondo. Ma in Italia la moneta parallela c’è già: è la vecchia lira, usata dalla mafia

Paura minibot Borghi nel mondo. Ma in Italia la moneta parallela c’è già: è la vecchia lira, usata dalla mafia

17 Giugno 2019 10:58

La mafia utilizza ancora la vecchia lira come moneta parallela. Mentre il dibattito sui minibot si fa sempre più infuocato, la stampa estera, in particolare Bloomberg, riporta le rivelazioni scioccanti che sono arrivate per bocca di Giuseppe Arbore, Ufficiale Colonnello della Guardia di Finanza, in un suo intervento al Parlamento che sta facendo parlare molto in queste ultime ore (evidentemente i giornali italiani nei giorni scorsi avevano dato risalto più ad alcune tematiche calde, come al rischio che una procedura di infrazione finisca con il colpire l’Italia il prossimo 9 luglio; le varie dichiarazioni che hanno bocciato i minibot di Claudio Borghi; e la prima dell’ex ministro degli Affari europei Paolo Savona nel discorso annuale con la comunità finanziaria di Piazza Affari, proferito per la prima volta nelle vesti del numero uno della Consob.

E invece mercoledì 12 giuno era successo anche altro. A riportare la notizia è stata Bloomberg.

Ricordando come il caso dei minibot sia particolarmente dibattuto per la paura che l’Italia finisca con il dotarsi prima o poi di una moneta parallela, Bloomberg ha scritto che l’impressione è che l’Italia abbia già un’altra moneta (oltre l’euro) che viene scambiata: la vecchia lira”.

Lo ha detto lo stesso Giuseppe Arbore, per l’appunto Ufficiale Colonnello della Guardia di Finanza, che ha rivelando che le organizzazioni criminali sparse per l’Italia stanno ancora utilizzando la lira nelle transazioni illecite.

Non è chiaro il modo in cui le lire vengano scambiate in euro, e la Guardia di Finanza deve fare ancora luce sui dettagli della scoperta:

“Continuiamo a scoprire grandi quantità di lire – ha detto Giuseppe Arbore, nel discorso al Parlamento proferito lo scorso 12 giugno – La lira italiana costituisce, ancora, parte di transazioni illecite”. Arbore ha parlato alla Commissione finanza del Senato, preferendo, tuttavia, non fornire alcun esempio, in quanto le indagini sono ancora in corso. L’ufficiale ha tuttavia precisato che, “quando una banconota è accettata internamente da un’organizzazione, anche se si trova al di fuori della legge in quanto a valore legale, può comunque regolare le transazioni. Mi riferisco ovviamente a organizzazioni illegali”.