Notizie Notizie Italia Ops UniCredit su Banco Bpm: è il giorno del cda di piazza Meda. Mercato su nodo premi, grandi soci

Ops UniCredit su Banco Bpm: è il giorno del cda di piazza Meda. Mercato su nodo premi, grandi soci

Pubblicato 26 Novembre 2024 Aggiornato 27 Novembre 2024 09:16

E’ il giorno del consiglio di amministrazione di Banco Bpm che analizzerà l’offerta pubblica di scambio (Ops) arrivata ieri mattina a sorpresa all’indirizzo di piazza Meda e firmata da UniCredit.  Sul piatto uno scambio (in azioni) per un corrispettivo di poco più di 10 miliardi di euro. Un’offerta che è ora al vaglio del board guidato da Giuseppe Castagna.

La situazione è complessa, e il clima resta teso all’indomani del blitz di Orcel. Lo dimostrano le reazioni di Mauro Paoloni, consigliere di Banco Bpm. Quest’ultimo ha risposto in maniera affermativa alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano se giudicasse ostile l’offerta messa sul piatto.

Lo dimostrano anche le dichiarazioni arrivate ieri dal mondo politico, da quelle del ministro  delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a quelle del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato ieri che l’operazione è stata “comunicata, ma non concordata col governo”. E ha rimarcato “poi vedremo, come è noto esiste la Golden Power. Il governo farà le sue valutazioni, valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso. Non si è fatta attende la replica di Orcel, definendo la reazione del Governo “prevedibile e giusta da valutare”. Di fatto questa mossa rimescola le carte in tavola e “stravolge” i recenti piani del Tesoro che aveva costruito attorno a Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) e il sogno di realizzare quel tanto discusso “terzo polo bancario”.

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Ma bisogna fare anche i conti con le reazioni che arriveranno da altri importanti attori in campo, come i grandi soci di Banco Bpm. Tra questi i francesi di Credit Agricole, primo azionista della banca italiana con una quota pari a circa il 9%, che ieri ha preferito prendere la strada del “no comment”. Sembrerebbe, però, che i transalpini “non abbiano inviato richiesta alla Bce chiedendo l’autorizzazione per salire sopra al 10%” del capitale”.

Ma quali sono i commenti degli analisti e degli operatori di mercato? Una mossa che la maggior parte degli operatori di mercato giudica con “una valenza strategica e industriale”, ma che ha lasciato sorpresi in termini di “premio” e di tempistiche.

Orcel spiazza tutti (o quasi)

I titoli UniCredit e Banco Bpm restano intanto osservati speciali a Piazza Affari: oggi l’azione del gruppo bancario guidato da Orcel sale lievemente dello 0,06% a 36,30 euro, mentre il gruppo guidato da Castagna registra un rialzo dello 0,6% sopra quota 7 euro.

In uno scenario che resta incerto e in evoluzione. Bisogna sottolineare, però, che le mire di Andrea Orcel, da quasi quattro anni alla guida di UniCredit, su Banco Bpm non sono proprio nuove. Basta andare indietro di qualche anno, e più precisamente al 2022. Sono i primi mesi del 2022, quando circolano i rumor si un nuovo round di risiko tra le banche italiane con Unicredit pronta all’assalto di Banco Bpm. La creazione di un nuovo gruppo in grado di contendere a Intesa Sanpaolo il primato di maggiore banca italiana. La questione poi non era stata portata avanti, ma il desiderio di Orcel era rimasto sopito.

Ma adesso questa mossa e soprattutto le tempistiche deve essere lette, calate e contestualizzate in un quadro più ampio, di fronte a una partita che si gioca su più fronti, in uno scenario bancario italiano che sta cambiando. E questo Andrea Orcel, ceo di UniCredit, l’ha chiaramente visto con le mosse delle ultime settimane. Prima l’Opa di Banco Bpm su Anima, poi a stretto giro l’operazione Mps da parte del Tesoro che ha visto il gruppo di Piazza Meda fare il suo ingresso nel capitale della banca senese. Il tutto mentre l’operazione con Commerzbank procede a rilento, con la stessa UniCredit che ha indicato nel comunicato diffuso ieri. Due i punti chiave:

“L’offerta pubblica di scambio volontaria è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank“ e  “le discussioni relative a Commerzbank sono già state prolungate nel rispetto delle prossime elezioni (previste per febbraio)”.

E in attesa che arrivino indicazioni ufficiale dal board di Banco Bpm, tengono banco i rumors e le ricostruzioni stampa. Le opzioni sul tavolo sono diverse, come indica “Il Sole 24 Ore” :”Potrebbero andare da un accordo con la stessa UniCredit sul destino di alcuni asset di piazza Meda, partendo da Anima, scenario in cui rivestirebbe il ruolo di alleato di Orcel, o di contro, raccontano alcune fonti, potrebbe sposare un progetto alternativo, volto a rafforzarsi in Banco Bpm magari facendo da sponda ad altri player bancari come quella Bper rimasta fuori dai giochi e che ha tentato in passato una fusione con piazza Meda”.

Analisti apprezzano “valenza strategica”, ma si guarda a premio

Da Equita sottolineano che “la conference call di presentazione dell’Opa su Banco Bpm ha confermato la valenza industriale e strategica di una possibile business combination, che permette un impiego efficiente del capitale della banca a supporto della profittabilità nei prossimi anni, indipendentemente da future eventuali azioni su Commerzbank.

“Con questo colpo, UniCredit non solo riafferma la centralità del mercato domestico dopo l’intermezzo tedesco, ma mette in luce le difficoltà che ancora ostacolano le ambizioni cross-border nel settore bancario europeo. Barriere politiche, frammentazione normativa e protezionismi nazionali continuano a frenare quella competitività necessaria per sfidare i giganti globali – afferma Gabriel Debach, market analyst di eToro -.  A queste sfide, UniCredit risponde rafforzando le radici italiane, con una visione che guarda al futuro. Se questa acquisizione andasse in porto, potrebbe riscrivere gli equilibri del settore bancario italiano ed europeo. La nascita di un ipotetico “terzo polo” verrebbe archiviata, mentre UniCredit non solo scalzerebbe Intesa Sanpaolo come prima banca italiana per capitalizzazione di mercato, ma punterebbe anche al vertice della classifica europea.

Gabriel Debach sottolinea: “Questo movimento si inserisce in un contesto più ampio, dove il consolidamento bancario sembra una risposta naturale al ciclo dei tassi d’interesse, che ha gonfiato i margini negli ultimi trimestri. Non è un fenomeno esclusivamente italiano: anche in Spagna, BBVA e Banco Sabadell stanno negoziando un possibile matrimonio finanziario. L’Europa, insomma, sta vivendo una fase di riposizionamento”.

Uno dei temi su cui si sono posizionati alcuni analisti, tra cui quelli di Barclays, è la questione premio che ieri è stato così indicato nella nota ufficiale di UniCredit:

Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco Bpm, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a €6,657 per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 2024″.

Pur mettendo in chiaro che “l’operazione potrebbe funzionare bene”, gli esperti della banca inglese sostengono che “il principale ostacolo potrebbe essere la mancanza di premio rispetto al prezzo di mercato di Banco Bpm”. Barclays mantiene la raccomandazione overweight su entrambi i titoli e precisa: “pensiamo che l’investment case Banco Bpm sia forte in tutti gli scenari; il prezzo delle azioni Unicredit potrebbe essere volatile, in attesa di chiarimenti su M&A”.

La vera sorpresa? Le tempistiche

Soffermandosi sugli scenari per il risiko bancario, Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, scrive: “Crediamo che l’offerta di Unicredit non sia così sorprendente visto che Banco Bpm è sempre stato un obiettivo strategico per il gruppo di Piazza Gae Aulenti. La sorpresa è più che altro nelle tempistiche. Unicredit ha intrapreso nei mesi scorsi una scalata su Commerzbank, Banco Bpm sta concludendo un’Opa su Anima Holding e ha acquistato quote di Banca MPS”.  Una situazione ammette l’esperto, che è indubbiamente molto complessa. E spiega: “Crediamo che la mossa di Orcel abbia preso in contropiede i vertici di Banco Bpm, in particolare il ceo Giuseppe Castagna che aveva/ha l’ambizione di creare il terzo polo bancario. Riteniamo inoltre che l’offerta di Unicredit sia al momento bassa e ci aspettiamo una probabile nuova offerta molto più elevata per convincere gli azionisti di Banco Bpm. Al momento il focus di Unicredit è su Bpm, l’operazione finanziaria su Commerzbank richiederà molto più tempo (esito elezioni tedesche, formazione nuovo governo, mosse di difesa dei vertici della banca“.