Azzardo Unicredit su Banco Bpm: la reazione dei titoli (compresa Mps). Ricadute su dividendi, utili e deal Commerz
Unicredit non lascia, anzi raddoppia. Il ceo Andrea Orcel, a soli due mesi di distanza dal blitz in Commerzbank, si muove a sorpresa in Italia. Il nuovo blitz di Unicredit questa volta è ben diverso. Niente acquisti di azioni sul mercato, subito offerta sull’intero capitale di Banco Bpm attraverso uno scambio azionario. Operazione da 10,1 miliardi tutta carta contro carta e richiederà un aumento di capitale dedicato.
Le reazioni in Borsa: corre Banco, sbanda Mps
La reazione in Borsa intanto è stata perentoria e abbastanza prevedibile con scatto iniziale di Banco Bpm portatosi oltre i 7 euro, in rialzo di oltre il 5%, per poi rallentare a +3% circa. Giù invece Unicredit (-2%) così come Mps (-1,1%) con il mercato che guarda subito ai riflessi che questa mossa avrà sulle prospettive di terzo polo che si erano create dopo il collocamento del Tesoro della tranche di azioni Mps andate in parte a Banco e Anima (sotto Opa del Banco).
Sotto pressione a Francoforte il titolo Commerzbank (-7%) con gli investitori che temono un cambio di priorità da parte di Unicredit.
Adesso bisognerà vedere anche la reazione di Banco Bpm e del suo ceo Giuseppe Castagna che proprio nelle scorse settimane aveva orchestrato la doppia mossa Anima più acquisto quota di Mps volta proprio a pararsi le spalle da possibili offerte ostili.
Nessun passo indietro su Commerz. Le parole di Orcel su Mps
Rafforzamento in Italia senza nessun passo indietro sul fronte tedesco. Unicredit ha precisato che l’offerta sul Banco è “autonoma e indipendente” dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank. “Le discussioni relative a Commerzbank sono già state prolungate nel rispetto delle prossime elezioni (previste per febbraio) e degli stakeholder della banca.
“L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”, ha commentato l’ad Andrea Orcel. Successivamente in call con gli analisti il banchiere romano ha tolto dal campo un possibile interesse su Mps: “Non abbiamo ambizioni per quanto riguarda Monte dei Paschi di Siena”.
Tra gli analisti l’operazione è accolta con favore a livello di logica industriale, con qualche dubbio sul successo considerando il premio limitato. “Un’integrazione Unicredit-Banco presenterebbe indubbiamente una rilevante valenza industriale (possibilità di rafforzare il posizionamento nel Nord Italia, fare scala sulle fabbriche prodotto, spazio per realizzazione di sinergie)”, argomentano da Equita. “Tuttavia – prosegue la sim milanese – riconosciamo che il premio risulta limitato. Dal nostro punto di vista, giudichiamo l’operazione sensata anche sotto il profilo strategico, in quanto permette a UCG di costruirsi opzionalità sulla crescita futura, anche in relazione ad un’eventuale deal su Commerzbank”.
Tutti i dettagli dell’offerta su Banco Bpm
UniCredit ha presentato un’offerta di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro. L’operazione è interamente in azioni. Il rapporto di concambio è fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco Bpm, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a €6,657 per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi di venerdì 22 novembre e un premio di circa 15% rispetto al prezzo del 6 novembre 2024 (circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già distribuiti a novembre da entrambe le banche), prima dell’annuncio dell’Opa di Banco su Anima.
Tra le condizioni di efficacia dell’offerta c’è l’arrivo a una partecipazione pari ad almeno il 66,67% del capitale di Banco Bpm. UniCredit, tuttavia, si riserva di rinunciare parzialmente a tale condizione di efficacia, purché la partecipazione sia comunque almeno pari al 50% del capitale sociale più 1 azione dell’emittente (soglia, quest’ultima, non rinunciabile).
Sinergie per 1,2 miliardi
Unicredit, che quantifica in circa 2 miliardi le spese di integrazione nel corso del primo anno, prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi.
UniCredit prevede un accrescimento dell’utile per azione (Eps) per una percentuale high single digit entro due anni dalla conclusione dell’offerta di scambio, incorporando le sinergie di ricavi e di costi a regime. La redditività del gruppo combinato, rimarca l’istituto di piazza Gae Aulenti, beneficerà di sinergie di costo stimate in circa 900 milioni all’anno a regime (pari a circa il 14% della base di costo italiana del gruppo combinato al 2023), da realizzare attraverso misure volte a migliorare la redditività del gruppo combinato, efficienza operativa, anche attraverso programmi di formazione e riqualificazione. Ciò si aggiunge alle sinergie di ricavo stimate in circa 300 milioni all’anno, da ottenere rafforzando l’offerta di prodotti e servizi, integrando pienamente le fabbriche prodotto di Banco BPM e migliorando la tecnologia.
Dividendi blindati
Unicredit ha precisato che il deal non andrà a intaccare la politica di distribuzione dei dividendi e il dividendo per azione per il 2024. Il restante programma di riacquisto di azioni proprie del 2024 sarà avviato dopo la chiusura dell’offerta, prevista a giugno. Unicredit intende “mantenere le aspettative relative all’ammontare dei dividendi assoluti e al dividendo per azione nel 2025 e 2026 e rimane impegnata a utilizzare o restituire il capitale in eccesso entro il 2027”. L’acquisizione di Banco Bpm quindi “non influisce sull’obiettivo di un distribuzione media annua totale nel 2025 e 2026 maggiore rispetto al 2024.
Aumento di capitale a servizio dell’offerta
Unicredit ha convocato l’assemblea straordinaria per il 10 aprile 2025 a Milano per proporre un aumento di capitale a servizio dell’offerta su Banco Bpm, fino a 266.000.000 azioni ordinarie. Il valore della ricapitalizzazione sarà determinato dal consiglio di amministrazione. Alle valutazioni attuali in area 37 euro per azione, si tratterrebbe di circa 10 miliardi di euro.