UniCredit, nuovo colpo a sorpresa di Orcel: lanciata offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm
Il risiko bancario entra sempre più nel vivo in Italia. La settimana si apre con una notizia che scuote Piazza Affari: UniCredit ha annunciato di avere presentato un’offerta di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, in una operazione interamente in azioni.
“Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in questo mercato così come per i nostri azionisti. L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida“, ha dichiarato Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit.
In attesa di vedere la reazione dei due titoli in Borsa, vediamo nel dettaglio i termini dell’offerta.
Nuovo Blitz di Orcel
Nuovo colpo a sorpresa per il gruppo guidato da Orcel. “L’offerta resta condizionata all’ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e alle condizioni indicate nell’odierna comunicazione, che saranno ulteriormente precisate nel documento di offerta”, spiega in una nota diffusa stamattina, entrando poi nei dettagli dell’offerta.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco Bpm, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a €6,657 per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 2024. Questo rappresenta un premio di circa 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre 2024 (circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già distribuiti a novembre da entrambe le banche), prima dell’annuncio dell’offerta di acquisto di Anima”.
Da UniCredit spiegano che l’offerta punta “a rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l’Italia. La natura complementare delle attività sia in termini di aree geografiche che di segmenti di clientela, unita alla dimostrata capacità di esecuzione di UniCredit, fanno sì che il Consiglio di amministrazione ritenga che l’operazione rappresenti un rischio di esecuzione gestibile”. E ancora indicano che l’esecuzione dell’offerta di scambio dovrebbe essere ” completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi”. Inoltre, se la combinazione dovesse andare avanti, “l’impegno di UniCredit a garantire un livello <sostenibile e tra i migliori nel settore di distribuzione a lungo termine agli azionisti e a mantenere un robusto rapporto di capitale di almeno il 13% continuerà”.
Si tratta di una combinazione che rafforza il posizionamento della banca di Piazza Gae Aulenti in uno dei suoi mercati principali e dell’intero gruppo.
E sul fronte Commerzbank cosa accade?
Nel comunicato odierno UniCredit ha precisato che “l’offerta pubblica di scambio volontaria è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank“. “Le discussioni relative a Commerzbank sono già state prolungate nel rispetto delle prossime elezioni (previste per febbraio) e degli stakeholder della banca. La posizione rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale upside”, precisa la banca.