Oettinger: “Europa in pericolo mortale, Italia vuole distruggerla”. Commissario richiama anche la sua Germania
Italia sempre più ossessione del commissario Ue al bilancio Gunther Oettinger, falco tedesco che non perde mai l’occasione di ricordare a Roma i suoi compiti. Stavolta, stando a quanto riporta Politico, il funzionario ha parlato anche di “pericolo mortale” per l’Unione europea. Pericolo rappresentato da forze endogene ma anche esogene.
“A mio avviso, il progetto (europeo) è in pericolo mortale”, ha detto il commissario, nel corso di un evento organizzato da un’associazione federale tedesca.
“Alcune forze interne all’Europa vogliono indebolirla o anche distruggerla – Polonia, Ungheria, Romania, il governo italiano”, ha spiegato.
Certo, per Oettinger i rischi sono anche altri, rappresentati dagli autocrati che ricorrono a guerre commerciali e tattiche aggressive contro il blocco: fatti i nomi del presidente russo Vladimir Putin, del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, e dei “bravi cinesi”.
Oettinger non ha risparmiato neanche rimproveri alla sua Germania, affermando che il paese non sta mostrando un entusiasmo sufficiente nei confronti dell’Unione europea, soprattutto in termini di bilancio.
Il riferimento è al ministro delle Finanze tedesco, il socialdemocratico Olaf Scholz che, a suo avviso, “è un tesoriere ancora più rigido” del suo predecessore conservatore Wolfang Schaeuble.
Il commissario, che appartiene al partito dei cristiano-democratici di Angela Merkel, si è riferito nello specifico al primo capitolo dell’accordo di governo siglato tra socialdemocratici e CDU, che si intitola: “Un nuovo inizio per l’Europa”. Ebbene, ha sottolineato: “Io non vedo niente di tutto questo nei dibattiti in corso a Berlino. Assolutamente niente“.
Ma di fatto Oettinger vuole dalla Germania, detto in termini chiari, più soldi per l’Ue. Tanto che nel mese di agosto il funzionario ha chiesto chiaramente a Berlino di aumentare i suoi contributi al bilancio europeo.
In realtà, la Germania aveva già alzato l’offerta per i contributi che andranno a finanziare il primo budget dell’Unione europea post-Brexit.
Ma evidentemente per Oettinger la somma non è sufficiente. D’altronde, con l’addio del Regno Unito all’Ue, Bruxelles è a caccia di 10 miliardi di euro per evitare che si crei un buco di bilancio di un tale ammontare.
Non per niente, la Commissione di bilancio ha proposto che, per il budget 2021-2027 ciascun membro dell’Unione europea aumenti i contributi dall’attuale 1,03% all’1,11% del reddito nazionale lordo.
Di Oettinger, che per certi versi viene visto ormai più come un ‘vampiro’ dell’Ue che non come un semplice falco, si è sentito parlare molto di recente in Italia, soprattutto per i botta e risposta che hanno visto protagonisti lui e il vicepremier Luigi Di Maio, a seguito della vicenda della nave Diciotti. Vicenda che ha portato Di Maio a minacciare il taglio dei contributi all’Ue e a porre anche il veto al bilancio.
Immediato il richiamo:
“Tutti gli Stati dell’Ue si sono assunti l’obbligo di pagare i contributi nei tempi stabiliti. Tutto il resto sarebbe una violazione dei trattati che comporterebbe penalità“, aveva tuonato qualche giorno fa il commissario europeo al bilancio.
Ma lo schiaffo più forte all’Italia da parte di Oettinger è arrivato alla fine di maggio, quando il funzionario ha detto, nel pieno della crisi istituzionale che aveva fatto volare spread e tassi sui BTP, che i mercati avrebbero insegnato all’Italia a votare.
Oggi però lo spread dà più credito alle rassicurazioni di Matteo Salvini, che non ai toni infuocati del commissario.