Notizie Notizie Mondo Nuovo suicidio (o presunto tale) nell’alta finanza: morto agente ingaggiato da Credit Suisse per spiare ex manager

Nuovo suicidio (o presunto tale) nell’alta finanza: morto agente ingaggiato da Credit Suisse per spiare ex manager

1 Ottobre 2019 11:17

Nuovo suicidio (o presunto suicidio) nel mondo dell’alta finanza nell’arco di pochi giorni. Secondo quanto riportato dal blog finanziario svizzero Paradeplatz – che, secondo l’agenzia di stampa Bloomberg è stato il primo a dare la notizia,  l’uomo, identificato soltanto come “T”, era stato ingaggiato da Credit Suisse per pedinare e spiare Iqbal Khan,  ex numero uno della divisione di gestione patrimoniale del colosso bancario.

“T” aveva a sua volta contattato Investigo, agenzia di investigazioni private, ingaggiando a sua volta alcuni detective che seguissero il manager . E’ stato il legale di Investigo, Thomas Fingerhurth, a rendere nota la morte dell’uomo, che si sarebbe tolto la vita lo scorso martedì con un colpo di pistola.

La vicenda non ha tardato a provocare un terremoto ai vertici di Credit Suisse, costringendo il direttore generale della banca, Pierre Olivier Bouee a dimettersi, dopo aver ammesso di aver agito di sua iniziativa per spiare Iqbal Khan.

Bouee ha scagionato da qualsiasi responsabilità il numero uno, l’amministratore delegato Tidjane Thiam, con cui tra l’altro non correva buon sangue nell’ultimo periodo, dopo una lite avvenuta in occasione di una festa.

Mentre emergono altri dettagli sull’accaduto, si apprende tramite Bloomberg che i pedinamenti erano scattati dopo la decisione di Khan di lasciare Credit Suisse per la rivale svizzera UBS, precisamente nel dipartimento di gestione patrimoniale dell’altro gigante elvetico.

A questo punto, la banca avrebbe temuto che altri dipendenti facesso lo stesso, magari convinti da Khan a seguirlo in UBS. (Il manager inizierà a lavorare per UBS a partire dalla giornata di domani).

“T”, contractor per Credit Suisse, avrebbe di conseguenza chiesto agli agenti di Investigo di fotografare il manager e, anche, di identificare chiunque gli fosse vicino, intimando loro, allo stesso tempo, di non avvicinarsi troppo al soggetto pedinato o/e di infrangere la legge.

A dimettersi è stato anche il responsabile per la sicurezza di Credit Suisse.

Il giallo che ha travolto l’istituto elvetico segue di pochi giorni la notizia della morte di Aivar Rehe, ex amministratore delegato di Danske Bank in Estonia, non sospettato nell’indagine per riciclaggio di denaro sporco da $220 miliardi, che ha coinvolto la banca numero uno in Danimarca.

Di Rehe si erano perse le tracce da qualche giorno e la polizia estone aveva diramato un comunicato parlando di rischio suicidio.

Il corpo senza vita di Aivar Rehe è stato poi trovato nel giardino della sua abitazione lo scorso 25 settembre. Nonostante i diversi punti oscuri della vicenda, la polizia ha chiuso il caso, decidendo di non lanciare un’indagine, in quanto a suo avviso “tutto –come aveva riportato un’agenzia di stampa – sembrava “avallare l’ipotesi di una morte per suicidio”.