Notizie Notizie Italia Nikola e le altre rivali di Tesla nate via SPAC. Forbes lancia allarme su SPAC Mafia, e Musk concorda

Nikola e le altre rivali di Tesla nate via SPAC. Forbes lancia allarme su SPAC Mafia, e Musk concorda

20 Novembre 2020 12:24

“How hedge fund traders known as the SPAC Mafia are driving an $80 billion investment boom with a no-lose trade”, ovvero: ecco come i trader degli hedge fund noti come SPAC Mafia stanno alimentando un boom degli investimenti da $80 miliardi”. Così il titolo di un articolo di Forbes che è stato commentato subito con un tweet da Elon Musk, fondatore del colosso delle auto elettriche Tesla. “Cautela fortemente consigliata con le SPAC”, si legge nel tweet.

Commento non proprio obiettivo, visto che Tesla inizia a temere la rivalità di diverse società attive nel suo stesso settore che sono approdate in Borsa, come Fisker (FSR), Lordstown Motors (RIDE), Hyliion Holdings (HYLN) e Nikola Corporation (NKLA). Queste ultime due, in particolare, stanno lavorando entrambe a camion elettrici a idrogeno di classe 8 che potrebbero dare filo da torcere al Semi, il camion elettrico di Tesla.

Ma cosa c’entrano queste società rivali con l’allarme che Forbes ha lanciato sulle SPAC?

C’entrano eccome, visto che sono approdate in borsa seguendo l’iter delle SPAC.

Oltre a quelle sopra citate c’è anche Canoo, che auto elettriche, e che approderà in Borsa attraverso Hennessey Capital Acquisition (HCAC); QuantumScape diventerà presto società quotata in Borsa attraverso la SPAC Kensington Acquisition Corp (KCAC) e, insieme alla società target di Eos Energy Enterprises (EOSE) e RMG Acquisition Corp (RMG) Romeo Power, è rivale di Tesla nel mercato delle batterie.

Fisker, start-up che ha intenzione di produrre SUV elettrici, è sbarcata a Wall Street proprio qualche settimana fa. Si sa che il suo primo prodotto sarà l’Ocean, SUV elettrico la cui produzione dovrebbe iniziare addirittura a fine 2022. E che dire della famosa Nikola, la cosiddetta Tesla dei camion, assediata di recente da un report shock?

Nikola interessa tra l’altro in particolare anche all’Italia, e in particolare a CNH Industrial. Iveco è infatti tra gli azionisti della società americana e il partner con cui verrà lanciata in Europa, il prossimo anno, Nikola Tre. Il modello sarà realizzato in Germania, nello stabilimento della casa torinese. Non è un caso che lo stesso titolo CNH Industrial sia stato spesso condizionato dalla performance dell’azione Nikola. L’interrogativo, d’altronde, è sempre quello: si tratta di società che, grazie all’iter SPAC, sono sbarcate in borsa. Ma che non producono ancora nulla.

Non tutte, però, QuantumScape produce “vere” batterie utilizzate in auto elettriche e, tra gli investitori, conta su Bill Gates e Volkswagen. Così come anche il business di Romeo Power esiste. Anche Canoo non è un sogno.

Nel caso di Lordstown, tuttavia, il gruppo ha reso noto di produrre tra 40 e 50 prototipi dei suoi veicoli all’inizio del 2021, mentre le consegne del suo Endurance dovrebbero iniziare solo a settembre del prossimo anno.

Cosa sono le Spac e perchè Forbes lancia l’allarme

Intanto, vale la pena chiarire il concetto di SPAC.

SPAC è l’acronimo di Special Purpose Acquisition Companies, letteralmente società di acquisizione con obiettivi speciali, in pratica veicoli di investimento noti anche come blank check companies, che vengono costituiti con l’obiettivo di raccogliere capitali necessari per finanziare operazioni di M&A, fusioni e acquisizioni di aziende.

Si tratta di strumenti che sono stati concepiti per la quotazione in borsa di aziende senza ricorrere all’iter tradizionale dell’Ipo.

Stando a quanto ha riportato il Financial Times, nei primi nove mesi del 2020, le SPAC americane hanno raccolto $41,7 miliardi, ovvero il 44% di tutte le offerte pubbliche, tant’è che ormai si parla di SPAC mania.

Come spiega in modo più puntuale Investopedia, la SPAC viene creata da investitori privati o anche da fondi di private equity attraverso un processo di raccolta fondi che avviene di norma con una Ipo e che si traduce nella nascita di una sorta di cassaforte, che nasce con l’obiettivo di effettuare un’acquisizione.

L’acquisizione deve avvenire nell’arco di due anni: in caso contrario, il veicolo si dissolve e i fondi devono essere restituiti agli investitori. E’ possibile che il tempo a disposizione delle SPAC venga prorogato, nel caso in cui gli azionisti si esprimano con un voto favorevole all’opzione.

In mancanza di un’acquisizione, lo sponsor della Spac perde l’investimento iniziale che ha fatto.

Nel momento in cui vengono create, le SPAC spesso non hanno neanche idea di ciò che acquisteranno: sanno che faranno uno shopping, ma non necessariamente quale.

Le SPAC sono presenti anche in Italia, come recita il sito di AIM Italia, che le definisce società costituire “per fare un investimento collettivo e poi sparire”.

“Sono strumenti di investimento – si legge – che, dopo aver identificato una azienda da acquisire, servono a raccogliere capitale con lo scopo di arrivare alla quotazione nel mercato Aim-Italia di Borsa Italiana”. La SPAC è un acceleratore di IPO, offerta pubblica iniziale, un nuovo modo di fare private equity. La SPAC prevede una società-veicolo che quotandosi, raccoglie i capitali per acquisire una PMI. Una sola impresa. Una volta completata l’acquisizione, la PMI, società-bersaglio, viene fusa con il veicolo e si trova quotata in Borsa Italiana. La fusione, aggregazione (cosiddetta business combination) con la societa target si deve realizzare in un breve arco temporale (di solito di 24 mesi) e, al termine del processo, la società prescelta viene fusa con la SPAC e portata in Borsa Italiana“.

SPAC Mafia per mosse astute hedge fund. Retail arrivano troppo tardi

Chiarito il concetto, torniamo all’articolo di Forbes, che non solo non fa pubblicità progresso a questi veicoli di investimento, ma presenta un quadro anche inquietante, che emerge subito nel titolo, laddove si parla di SPAC Mafia in riferimento a ciò che sta accadendo a Wall Street.

“Il boom delle SPAC è probabilmente la storia dell’anno di Wall Street, ma quasi nessuno ha notato la forza tranquilla che sta scatenando questa bolla speculativa: si tratta di decine di hedge fund misteriosi come Polar Asset Management e Davidson Kempner, conosciuti dagli insider come “SPAC Mafia”.  Un’offerta che non può essere rifiutata. Stando a uno studio recente su 47 SPAC stilato dal professore della New York University Law School Michael Ohlrogge e dal professore della Stanford Law Michael Klausner, il 97% di questi hedge fund riscattano o vendono la loro parte di investimento prima che le fusioni avvengano, riuscendo ad assicurarsi guadagni attorno al 20%.

Il margine di rialzo è illimitato”, commenta a Forbes Patrick Galley, gestore di fondi presso RiverNorth, società di Chicago che gestisce un portafoglio di $200 milioni di investimenti SPAC.

E Roy Behren di Westchester Capital Management, fondo con un portafoglio da $470 milioni con almeno 40 SPAC, ammette: “Amiamo il rapporto premio/rischio”.

Un esempio del meccanismo delle SPAC che in alcuni casi può diventare perverso a causa delle mosse degli hedge fund è quello che riguarda il caso di Landcadia Holdings, SPAC che venne creata dal miliardario texano Tilman Fertittaper raccogliere cash per acquisizioni future, e che mise in pancia $345 milioni.

Nel maggio del 2018, ricorda Forbes, Landcadia, fino a quel punto cassa parcheggiata lì senza alcun obiettivo specifico a dispetto della sua natura di SPAC, individuò finalmente il proprio target: Waitr, start up attiva nel mercato delle consegne a domicilio di piatti di ristoranti attraverso le prenotazioni online.

Secondo il miliardario Fertitta, fondendosi con la SPAC, la start-up della Louisiana, con un fatturato di $65 milioni, avrebbe avuto accesso ai 4 milioni di clienti del suo impero di ristoranti e casino. Due anni dopo, di Waitr ormai non si parlava più. Certo, la società esiste ancora: ma il suo titolo è scambiato a $2,62, in ribasso di oltre -70% dal prezzo dell’Ipo. Un flop doc, se si considera che, nello stesso arco temporale, lo S&P 500 è balzato di ben il 76%.

Forbes scrive:

Waitr è stata un disastro per tutti coloro che hanno acquistato l’azione all’inizio. Ma per gli hedge fund che avevano partecipato all’Ipo di Landcadia è andata bene. Quasi tutti hanno recuperato il loro investimento iniziale, interesse incluso, e molti hanno tratto vantaggio esercitando i diritti di opzioni nell’aftermarket.

“Le SPAC sono un’alternativa di rendimento fenomenale”, ha detto David Sultan, direttore degli investimenti presso Fir Tree Partners, hedge fund da $3 miliardi che sottoscrisse le unità di Landcadia durante l’Ipo.

Quello di Landcadia è solo un esempio, sottolinea il magazine, di un trend che sta arricchendo soltanto i fondi speculativi, lasciando a bocca asciutta – quando non infligge perdite monstre – ai piccoli investitori.

Giganti del calibro di Millennium Management di Izzy Englander, di Moore Capital di Louis Bacon, di BlueCrest Capital di Michael Platt sono tutti soggetti che si sono buttati senza esitazione in questa nuova corsa all’oro.

“Tutti hanno raccolto miliardi grazie a strategie di trading basate sugli algoritmi, e non acquistando pezzi di Ipo speculative in società che non producono ancora nulla”, ha scritto Forbes. Mentre per gli investitori retail che si stanno mettendo in fila in attesa che una società si fonda con una SPAC, è stato lo stesso professore Ohlrogge della New York University ad avvertire che “sarà un disastro”.

E Musk ovviamente ci marcia sopra: un alert così forte sulle Spac è sicuramente un punto a favore per la sua Tesla, ormai non più sola in un mercato, quello delle EV, che si sta espandendo sempre di più.