Notizie Notizie Mondo Nasdaq in caduta libera: reduce da tonfo settimanale peggiore da pre-Covid. Amazon e Tesla in mercato orso

Nasdaq in caduta libera: reduce da tonfo settimanale peggiore da pre-Covid. Amazon e Tesla in mercato orso

24 Gennaio 2022 15:01

Nasdaq osservato speciale, dopo essere entrato in fase di correzione e aver sofferto un tonfo del 7,6% su base settimanale, chiudendo la settimana peggiore dal marzo del 2020, quando l’azionario globale crollò sulla scia dell’annuncio della pandemia Covid-19. Se il Nasdaq è entrato in correzione, titoli come Tesla e Amazon sono entrati già in fase orso, viaggiando a livelli inferiori di oltre il 20% dai massimi di novembre.

Venerdì scorso il listino hi-tech ha chiuso in calo per la quarta settimana consecutiva, riportando la fase ribassista più lunga dai mesi di aprile e maggio del 2021.

Male anche il Dow Jones che lo S&P 50, che hanno chiuso in calo per la terza settimana conecutiva, accusando anche essi la settimana peggiore dal 2020.

Lo S&P 500 è in calo di oltre -8% dal suo precedente valore record di chiusura, fattore che lo pone a rischio di correzione, dopo un perdita settimanale pari a -5,7%. L’indice ha chiuso tra l’altro al di sotto della media mobile in 200 giorni, livello tecnico chiave, per la prima volta dal giugno del 2020.

Il Dow Jones ha perso il 4,6% in quella che è stata la settimana peggiore dall’ottobre del 2020.

Tornando al Nasdaq, il listino oscilla a un valore in flessione di oltre il 14% dal valore di chiusura record di novembre; dall’inizio dell’anno il Nasdaq ha perso il 12%, sottoperformando lo S&P 500, che ha ceduto nello stesso arco temporale il 7,7% e il Dow Jones Industrial Average, in flessione del 5,7%.

Le vendite sui titoli tecnologici si spiegano principalmente con il timore di una una Fed decisamente più hawkish, a causa del balzo dell’inflazione Usa, fattore che ha portato i tassi dei Treasuries a 10 anni a volare oltre la soglia dell’1,90%, per la prima volta dalla fine del 2019.

Non hanno aiutato alcuni numeri diramati da società come Netflix e Peloton, tra i titoli Covid Winner del 2020.

Venerdì scorso il titolo Netflix è crollato del 22% nella sessione, soffrendo la perdita giornaliera più forte in quasi 10 anni, e portando il bilancio settimanale a un calo totale del 24%. Il tonfo delle quotazioni del colosso dello streaming si è abbattuto sui titoli di altre società attive nel settore: Spotify ha perso nel corso della settimana l’11%, Roblox il 13%.

 

Molto male anche Amazon, che ha chiuso la settimana peggiore dal 2018, capitolando la scorsa settimana del 12%.

Anche i titoli dei social media non se la stanno passando affatto bene in questo inizio di 2022. Oggi tra le vittime dei sell si mette in evidenza Snap, che arretra di oltre il 5% in pre-mercato, dopo che Wedbush ha rivisto al ribasso il rating sul titolo da “outperform” a “neutral”, intravedendo diversi ostacoli alla crescita del suo fatturato.

Grande è a questo tempo l’attesa per le trimestrali che saranno diffuse questa settimana da alcune Big Tech, come Microsoft, Tesla e Apple.

Il capitombolo in particolare di alcuni titoli tecnologici raggiunge cifre molto importanti. Peloton per esempio, viaggia a un valore inferiore dell’85% rispetto ai massimi; Zoom è in calo del 72%; Apple è in ribasso dell’11% dai record precedentemente testati; Meta (ex Facebook) del 19%, Alphabet dell’11%, Tesla del 24% circa. Ancora peggio Twitter, in calo del 52% dai massimi e Nvidia del 30% circa.

 

Da segnalare che il Nasdaq Composite Index è composto da oltre 3.000 titoli, ma un gruppo selezionato delle maggiori 10 azioni su queste 3.000 costituiscono oltre il 50% dell’intera ponderazione dell’indice (52,5% per l’esattezza). I primi due – Apple e Microsoft – da soli contano quasi il 21%.