Notizie Notizie Italia Mps, Bper, Banco Bpm & co: tutti gli scenari di risiko in Italia se va avanti Unicredit-Commerz

Mps, Bper, Banco Bpm & co: tutti gli scenari di risiko in Italia se va avanti Unicredit-Commerz

8 Ottobre 2024 12:32

Il blitz di Unicredit in terra tedesca, che potrebbe sfociare in una fusione con Commerzbank, non manca di avere implicazioni sulle prospettive di M&A bancario in Italia. L’impegno di Andrea Orcel per conquistare Commerzbank – operazione che ha già richiesto un impegno di circa 3,5 miliardi per il 21% del capitale – distoglierà giocoforza l’istituto di piazza Gae Aulenti dal fare operazioni in Italia.

Unicredit va all-in in Germania

UniCredit nel 2021, con Orcel da poco arrivato al timone della banca, aveva preso in considerazione l’acquisizione di Banca Monte dei Paschi di Siena, ma le trattative con il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano non sono andate a buon fine. In questi anni non sono mancate le voci di altre possibili prede italiane, in particolare Banco Bpm veniva da molti accreditata come sposa ideale di Unicredit.

Chiaramente l’investimento di UniCredit in Commerzbank potrebbe portare a diversi possibili esiti, con la fusione non unico sbocco, come precisato più volte da Orcel, disposto a rimanere come “investitore privilegiato” e anche eventualmente a vendere in futuro la quota acquisita.

Morningstar Dbrs ha valutato proprio le implicazioni a breve termine per le attività di M&A in Italia qualora questo accordo andasse in porto. Sebbene ci sia spazio per un ulteriore consolidamento in Italia, un potenziale accordo UniCredit-Commerzbank a detta di Morningstar riduce la possibilità di grandi transazioni nazionali nel breve-medio termine. “La fusione sarebbe una transazione complessa e terrebbe entrambe le banche impegnate per un po’ di tempo; di conseguenza, è improbabile che Unicredit effettui ulteriori acquisizioni considerevoli durante questo periodo”.

Intesa Sanpaolo fuori dai giochi M&A in Italia, e le altre?

Intesa Sanpaolo, leader in Italia e nel podio delle maggiori banche Ue per valore di mercato, è invece virtualmente fuori dai giochi di M&A in quanto una grande acquisizione locale potrebbe scontrarsi con ostacoli antitrust a causa delle sue già ampie quote di mercato a seguito dell’acquisizione di UBI nel 2020.

Morningstar bolla come “improbabile” nel breve anche il consolidamento tra i player di medie dimensioni. In recenti interviste pubbliche, i ceo di varie banche (Giuseppe Castagna di Banco Bpm così come Gianni Franco Papa, nuovo ceo di Bper, ndr) hanno escluso grandi operazioni di M&A, almeno per il momento. La strada maestra indicata è l’esecuzione di piani autonomi. Bper presenterà il 10 ottobre il nuovo piano stand-alone ed è già cresciuta di recente con l’acquisizione di Banca Carige e di alcuni asset da UBI.

Mps il dossier più caldo

Lo scenario di M&A rimane vivo per Banca Mps anche alla luce delle mosse del Tesoro che entro fine anno intende cedere una nuova quota (si pensa a un 10% circa).

“Una fusione tra UniCredit e Commerzbank – conclude Morningstar – potrebbe potenzialmente creare opportunità per i concorrenti di Unicredit nel mercato italiano. Innanzitutto, elimina qualsiasi minaccia da parte di un concorrente nazionale più grande in Italia. In secondo luogo, mentre UniCredit e Commerzbank lavoreranno alla loro integrazione, i concorrenti sia nel mercato italiano che in quello tedesco saranno in grado di sfruttare le potenziali opportunità commerciali che probabilmente deriverebbero dalla naturale interruzione che un tale accordo causerebbe”.

Ma quali gli scenari più probabili?

Sul dossier Mps tanti si sono sfilati nel recente passato e Castagna lo scorso anno ha sottolineato come il buon risanamento della banca senese non rende più necessario forzare un merger.
Chi invece strizza parzialmente l’occhio è Carlo Cimbri, presidente di Unipol, che controlla con quote vicine al 20% Bper e Popolare Sondrio. A margine delle regate della Louis Vuitton Cup a Barcellona, Cimbri ha recentemente posto i suoi paletti: “La quota sic et simpliciter non mi interessa, l’unico potenziale interesse è per un accordo commerciale”. Tradotto significa una possibile partnership industriale nelle assicurazioni (Mps è ancora legata ad Axa) corredata con l’acquisto di una quota per suggellarlo (e in ogni caso non una partecipazione «che richieda autorizzazioni», vale a dire inferiore al 10%).

Il Mef cerca un socio industriale forte per Mps e l’ingresso di Unipol con una quota significativa aprirebbe la porta alla nascita in futuro del tanto chiacchierato terzo polo bancario con una potenziale unione di Bper, Mps e Sondrio.

C’è poi Banco Bpm, che non vede opportunità di M&A fino al 2026, ma al suo interno ha Credit Agricole come ingombrante azionista. A seguito del blitz di Unicredit in Germania, gli analisti di JP Morgan hanno indicato proprio Banco come potenziale target di M&A per Credit Agricole che già detiene il 9% del capitale dell’istituto ed è stata molto attiva in Italia con l’acquisizione di tre piccole banche nel 2017 e del Credito Valtellinese nel 2021.