Notizie Notizie Italia TIM, rete fissa: da KKR due offerte per NetCo e Sparkle. Nodo Mef

TIM, rete fissa: da KKR due offerte per NetCo e Sparkle. Nodo Mef

16 Ottobre 2023 11:11

Titolo TIM sotto pressione sul Ftse Mib di Piazza Affari dopo l’attesissimo arrivo dell’offerta vincolante su NetCo da parte del fondo americano KKR.

Poco prima dell’avvio della giornata di contrattazioni a Piazza Affari, la compagnia telefonica guidata dal ceo Pietro Labriola ha annunciato di aver ricevuto dal fondo americano, nella giornata di oggi, l’offerta vincolante su NetCo, che include la rete fissa di TIM, insieme a FiberCop.

KKR ha presentato inoltre una nuova offerta non vincolante sulla quota detenuta da TIM in Sparkle, in attesa di lanciare un’offerta vincolante entro 4-8 settimane, alla conclusione dell’attività di due diligence. Richiesto un un periodo di esclusiva fino al prossimo 20 dicembre.

Così si legge nel comunicato diramato da TIM:

“L’offerta su NetCo scade l’8 novembre p.v., ferma restando la possibilità di discutere i termini di ulteriori estensioni sino al prossimo 20 dicembre. Non appena completata l’analisi, l’offerta vincolante verrà portata senza indugio all’esame del Consiglio di Amministrazione”.

TIM sotto pressione sul Ftse Mib: maglia nera con tonfo -4%

Il titolo TIM non accoglie con favore le novità delle ultime ore, confermandosi maglia nera del Ftse Mib: le quotazioni accelerano al ribasso, scivolando fino a -4% circa a quota 0,2635 euro.

Da segnalare che nel dossier della rete fissa di TIM è entrato ufficialmente come soggetto attivo anche lo Stato italiano, così come ha confermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni un mese fa circa, a commento del decreto della fine di agosto, successivo all’annuncio, da parte del Mef, del MoU raggiunto con KKR .

Quel decreto,  emanato dopo la riunione del CdM del 28 agosto scorso, oltre ad “assicurare le risorse finanziarie necessarie a consentire l’ingresso del Ministero dell’economia e delle finanze nell’operazione ‘NetCo’ guidata dal fondo KKR”, ha sancito l’intenzione del Mef di essere “coinvolto nel ruolo di azionista di minoranza”.

Ma quanto avrebbe messo sul piatto KKR per rilevare NetCo?

Un articolo di La Repubblica ha riportato che un advisor di TIM avrebbe individuato un range valutativo per NetCo tra 24 e 26 miliardi di euro, come sottolinea il commento dedicato al dossier TIM da Domenico Ghigliotti, analista di Equita SIM.

Ghigliotti ha riportato anche le indiscrezioni de Il Messaggero, secondo cui l’offerta dovrebbe essere esaminata in un CdA straordinario da tenersi prima di quello relativo al trimestre previsto per l’8 novembre, con il signing atteso entro il 15 dicembre.

In tutto questo, tuttavia, “rimane l’incertezza sulla posizione di Vivendi, che dovrebbe avere un nuovo colloquio con il governo nelle prossime settimane”.

Per l’analista di Equita SIM “la presentazione di un’offerta vincolante e l’indicazione di stampa che il negoziato avrebbe condotto ad alcuni miglioramenti dell’offerta per TIM sono elementi positivi per il processo, anche se la quantificazione dell’impatto richiede una serie di elementi che al momento non sono noti: l’analisi dell’effettivo deleverage (che era stato indicato dal management in 1.5-2.0x D/EBITDA al post cessione nella call del secondo trimestre), del perimetro di NetCo e del contratto di servizio tra NetCo e ServCo”.

Ghigliotti ha concluso la nota sottolineando che Equita valuta “TIM 40 cents nello scenario di cessione di NetCo e di debito
al post deal di 5 miliardi”.

Un articolo di La Repubblica ha riportato le indiscrezioni secondo cui il fondo KKR avrebbe aumentato l’offerta, e che, al termine dell’operazione di cessione di NetCo, il Mef e i soci italiani dovrebbero detenere una quota di capitale fino al 30%.

Vale la pena di ricordare che Sparkle è il primo fornitore di servizi di telecomunicazioni internazionali in Italia e quinto al mondo per traffico Internet, con una rete di 600.000 km di fibra ottica, tre Network Operation Center per un supporto h24, e una presenza commerciale in 32 Paesi.

NetCo include la rete fissa, primaria e secondaria, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali (Sparkle).

Da KKR un’offerta di 23 miliardi? Per ora poca chiarezza sui dettagli

Il dossier TIM continua a catalizzare l’attenzione degli operatori di mercato, in attesa di avere maggiore chiarezza su quella che sarà la posizione della compagnia telefonica, una volta chiusa la vendita di NetCo e di Sparkle.

Il titolo Telecom Italia è sotto pressione a Piazza Affari per l’assenza di informazioni cruciali, tra cui anche quelle del prezzo che il gruppo dovrebbe incassare da KKR.

Una fonte interpellata da Reuters ha riferito nella giornata di ieri che la nuova offerta di KKR, considerando sia la rete fissa di TIM che Sparkle dovrebbe superare i 23 miliardi di euro, inclusi 10 miliardi di debito e 2 miliardi di earn-out legati alla possibilità di un accordo futuro con Open Fiber, la società che dal dicembre del 2021 – così come si legge nella sezione ‘Struttura societaria’ del sito – è soggetta alla direzione e coordinamento del socio unico Open Fiber Holdings S.p.A., società partecipata al 60% da CDP Equity S.p.A. (società riconducibile al gruppo Cassa depositi e prestiti) e al 40% da Fibre Networks Holdings S.a.r.l. (società riconducibile al gruppo Macquarie).

Nessun commento sulla cifra offerta dal fondo americano è stato rilasciato finora da TIM e dalla stessa KKR.

In particolare, la fonte di Reuters ha riferito che il fondo americano valuterebbe Sparkle 1 miliardo di euro circa.

Il Mef dovrebbe entrare invece con una partecipazione pari al 15-20% in NetCo versando qualcosa come 2,5 miliardi di euro-.

Occhio anche alle manovre del fondo infrastrutturale F2i, guidato dall’amministratore delegato Renato Ravanelli che, nelle ultime settimane, stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, avrebbe sondato il potenziale interesse di investitori italiani e stranieri, per la creazione di un fondo infrastrutturale del valore di 1 miliardo di euro circa, che avrebbe come obiettivo quello di investire in NetCo, sulla scia di accordi già presi sia con il Tesoro italiano che con il fondo Usa KKR.