Notizie Notizie Italia Mps svetta sul Ftse Mib. Pop Sondrio: la carica dei piccoli soci contro l’M&A

Mps svetta sul Ftse Mib. Pop Sondrio: la carica dei piccoli soci contro l’M&A

2 Ottobre 2023 15:28

Mps-Bper-Pop Sondrio: tre banche attenzionate a Piazza Affari, dopo le novità degli ultimi giorni.

Mps svetta oggi in cima al Ftse Mib, mentre l’attenzione degli investitori che guardano a Piazza Affari rimane concentrata su un ipotetico risiko bancario che, finora, è rimasto nel mondo delle possibilità, fomentato più da rumor vari di mercato che non da dichiarazioni di interessi o da fatti concreti.

Negli ultimi giorni, la mossa di Unipol sulla Banca Popolare di Sondrio ha riacceso le scommesse dei mercati su un matrimonio della banca valtellinese con Bper, altro istituto he vede la compagnia assicurativa guidata dal ceo Carlo Cimbri azionista di maggioranza.

Speculazioni su una fusione tra Bper e la Pop di Sondrio si erano già rincorse negli anni precedenti.

Pop Sondrio: piccoli soci paventano M&A. L’appello a Unipol ma non solo

Nella serata di venerdì 29 settembre, hanno fatto sentire le loro voci i piccoli soci di Popolare di Sondrio, con una nota diffusa dal Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della banca popolare.

Il comunicato è stato diramato dopo la nota con cui Unipol, nella giornata di giovedì scorso, 28 settembre, ha annunciato di detenere nel capitale dell’istituto di credito una quota del 19,7%, a seguito dell’acquisizione di una partecipazione pari al 10,2%, avvenuta attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuildin (RABB).

Unipol, già azionista di maggioranza di Popolare di Sondrio prima del lancio dell’operazione – con una partecipazione del 9,5% – è primo azionista anche di Bper, banca di cui detiene una quota del 19,9%.

L’ipotesi di nozze tra le due banche, Bper e la banca valtellinese, di conseguenza, considerata già probabile prima della scalata di Unipol nella Popolare di Sondrio, si era così ulteriormente rafforzata.

“Unipol preservi l’identità della banca”

I piccoli soci della Popolare di Sondrio hanno però lanciato nella serata di venerdì un chiaro avvertimento:

“Non siamo ostili alla crescita di un socio importante in questa misura, ma Unipol preservi l’identità della banca“, ha scritto nella nota il Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della Banca Popolare di Sondrio.

Il Comitato ha precisato di non essere, per l’appunto, ostile alla crescita di un socio importante in questa misura anche se “considera con preoccupazione le modalità con le quali la stessa è stata effettuata”.

L’appello è che il gruppo guidato dal ceo Carlo Cimbri “concordi sulla necessità di preservare l’identità di una banca molto profittevole, molto ben gestita, e con un modello di gestione e di business unico, il cui valore andrebbe in gran parte disperso qualora fosse inglobata in realtà con storie e modelli di gestione completamente differenti”.

Il Comitato ha dunque ammesso di essere “preoccupato che questa operazione (la scalata di Unipol nel capitale della Popolare di Sondrio) sia preliminare a operazioni di aggregazioni bancarie”, dunque, a eventuali operazioni di fusioni e acquisizione (M&A, merger and acquisitions) con altre banche.

Il rischio di ‘insensate aggregazioni bancarie’

Per questo motivo, la raccomandazione dei piccoli soci, così come il suo impegno è di “sollecitare, accanto alla presenza nel capitale sociale della componente finanziaria (fondi di investimento) e della componente soci maggiori, con il rischio di ulteriori insensate aggregazioni bancarie, anche il rafforzamento di una terza componente significativa del capitale sociale che si proponga l’obiettivo di rispettare i principi dello statuto, nell’interesse di tutti gli azionisti, compresi gli azionisti minori, e dei territori ove la banca è presente”.

La raccomandazione è stata fatta in particolare all’associazione Insieme per la Popolare che, così come si legge nel sito di riferimento, “si propone di porre in essere un’attiva e consapevole partecipazione dei suoi iscritti alla vita della Banca Popolare di Sondrio al fine ultimo di tutelare gli interessi comuni dei soci ed il bene comune della società civile”.

La richiesta all’associazione da parte del Comitato è stata netta: aumentare la presenza nel capitale dei soci minori e dei soci privati che vogliono sostenere l’autonomia e l’indipendenza di Popolare di Sondrio, “nonché difendere la sua identità e la sua storia”, dal 4% attuale fino ad almeno il 10%.

Tornando a Mps, va detto che il presentarsi di un qualsiasi ostacolo alla realizzazione di una ipotetica operazione di M&A tra Bper e Pop Sondrio può essere interpretato alla stregua di un assist a favore della banca senese, in quanto ripropone Bper tra le banche potenzialmente presenti a rilevare il Monte di Stato.

Proprio il rinfocolarsi delle scommesse sulle nozze tra Bper e Pop Sondrio aveva depresso, fin dall’annuncio con cui Unipol confermava l’intenzione di scalare ulteriormente la Pop di Sondrio a seguito delle indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica, il titolo Mps:

tra i potenziali pretendenti, finora nella realtà dei fatti del tutto assenti, dell’istituto senese, i mercati avevano scontato infatti il venir meno di Bper, banca vista come possibile cavaliere bianco pronto ad accollarsi Mps, il cui 64% è tuttora nelle mani del Mef, dopo la ricapitalizzazione precauzionale dell’istituto avvenuta nel 2017.

Una operazione di M&A tra Pop Sondrio e Bper avrebbe la conseguenza naturale di far uscire Bper dalla cerchia delle banche italiane aperte all’opzione Mps, anche se, di fatto, ancora nessuna ha espresso la benché minima intenzione di convolare a nozze con il Monte dei Paschi di Siena.