Moscovici: ‘sanzioni sarebbero fallimento’. Bagnai: ‘niente fuga da titoli italiani’
Il Commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici apre all’Italia, avvertendo che le sanzioni contro il paese sarebbero un “fallimento”, ma dal governo giallo verde la manovra M5S-Lega continua a essere difesa a spada tratta: in un’intervista a Radio Anch’Io il presidente della Commissione Finanze del Senato, Alberto Bagnai, ribadisce che “non esiste un motivo economico né politico per deflettere dall’impianto della manovra”.
A parlare oggi è stato anche il presidente della Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi, che ha fatto notare in un’intervista a Radio 24 che, nel caso in cui il reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni venissero introdotti alla fine di febbraio 2019, il risparmio garantito sarebbe di tre miliardi: tali risorse, ha sottolineato, potrebbero far scendere il rapporto deficit-Pil fumo negli occhi della Ue al 2,4%, fino al 2,2%.
E’ “evidente” – ha affermato Borghi – che reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni “non comporteranno una spesa da gennaio perché devono ancora passare dal Parlamento, per cui, anche solo se iniziassero a fine febbraio, per essere ottimisti, stiamo parlando di circa 3 mld di spesa in meno dal preventivato”.
L’economista ha fatto notare anche “nelle trattative non è mai una buona idea partire più basso”.
Dell’obiettivo dell’esecutivo Conte di far scendere il rapporto deficit-Pil dal 2,4% al 2,2% parlano oggi i giornali italiani, a seguito del vertice sulla manovra che si è svolto ieri a Palazzo Chigi. Bisogna capire tuttavia se una tale riduzione accontenterebbe Bruxelles.
In una conferenza stampa a Parigi, il commissario Pierre Moscovici ha affrontato la questione Italia, sottolineando che “la porta resta aperta e la mano tesa”, e aggiungendo che la necessità è quella di “cercare con tutte le forze soluzioni condivise che siano nell’interesse degli italiani e della zona euro”.
Sicuramente, la legge di bilancio è fonte di “incertezze” sulla crescita dell’Europa, insieme ai timori di una escalation della guerra commerciale e alla Brexit.
Detto questo, “la Commissione è aperta al dialogo, visto che la soluzione da trovare è in un quadro comune, che è l’area euro”. Le regole Ue, ha precisato Moscovici, non sono inoltre “né rigide né stupide. Sono flessibili”.
Moscovici ha dato inoltre all’Italia una sorta di rassicurazione:
“Non sono mai stato partigiano delle sanzioni. Ritengo che le sanzioni siano sempre un fallimento“, ha aggiunto, sottolineando di essere “sempre stato un commissario favorevole alla flessibilità, aperto al dialogo tra Roma e Bruxelles, legato a un’Italia che rimanga al centro della zona euro”.
Tornando alle dichiarazioni di Alberto Bagnai, l’economista della Lega ha ribadito la propria posizione, non risparmiando critiche nei confronti di Bruxelles, laddove ha affermato che quello tra il governo e l’Ue è “un dibattito politico”, che visto dal “punto di vista economico, è surreale”. Praticamente, ha precisato Bagnai, “vedo tanti tentativi da parte delle istituzioni europee, che avrebbero il compito esattamente contrario, di seminare il panico sullo stato dell’economia italiana, senza riuscirci, perché l’economia italiana è solida”.
Tra l’altro, a suo avviso non si sta verificando nessuna “fuga dai titoli italiani”, a dispetto degli alert lanciati a causa dell’esito deludente dell’asta BTP Italia.