Notizie Notizie Italia Trittico di aste Btp per capire come sta l’Italia e dove andrà lo spread

Trittico di aste Btp per capire come sta l’Italia e dove andrà lo spread

27 Novembre 2018 10:01

Filotto di aste di fine mese per misurare quanto l’apertura dell’Italia a modifiche alla manovra è in grado di riportare una piena fiducia sugli asset italiani. Dopo il flop del BTP Italia, le tre aste in programma da oggi a giovedì sono un test molto importante soprattutto per vedere quanto sostenuta sarà la domanda per i titoli a media e lunga scadenza. L’emissione più importante sarà quindi quella del 29 novembre con in asta i Btp a 5 e 10 anni.

Oggi  l’avvio del trittico di aste di fine mese prevede l’emissione di Ctz e Btp indicizzati all’inflazione. Domani toccherà ai Bot a sei mesi (6,5 miliardi) mentre giovedì è previsto il collocamento di Btp a 5 anni per massimi 2 mld (trange 1,5-2 mld) e Btp a 10 anni per massimi 2,25 mld.  Il Tesoro intanto ieri serà ha fatto sapere che le aste di titoli a medio-lungo termine previste per il giorno 13 dicembre non avranno luogo. La decisione è stata presa in considerazione dell’ampia disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento. Tutte le altre aste del mese di dicembre si svolgeranno regolarmente secondo il calendario previsto.

 

Spread torna ad allargarsi

Oggi lo spread Btp-Bund risulta in allargamento a 292 punti base dopo che ieri era sceso nel corso della giornata anche fino a 280 pb. Secondo Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, potrebbero essere due le ipotesi che hanno indotto i due vice premier, Matteo Salvini, e Luigi Di Maio, a ‘toni più miti’: lo scarso successo del Btp Italia che preoccupa in vista dei corposi refunding del primo trimestre; e in seconda battuta il fatto che il Governo, che ha maggiore visibilità sull’andamento dell’economia rispetto agli osservatori esterni, si è reso conto che i numeri sono ormai insostenibili e ha deciso di correre ai ripari per arrestare la deriva”. “Presumibilmente, entrambi i fattori possono aver pesato – asserisce Sersale -. Comunque sia, l’impressione che se ne ricava è che l’esecutivo italiano sia più sensibile al problema dello spread e tensioni connesse, di quando gli faccia piacere di ammettere”.

Niente toni concilianti da Trump in vista del G20

Sui mercati, a pochi giorni dal vertice G20 di Buenos Aires, con l’attesissimo incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato in un’intervista al Wall Street Journal che è “altamente improbabile” che  accetti la richiesta del governo cinese di tenere a bada l’aumento dei dazi. Trump ha aggiunto che se i negoziati non si risolvono, la Casa Bianca introdurrà anche tariffe sul resto delle importazioni cinesi che attualmente non sono soggette a dazi. “Se non facciamo un accordo, allora inserirò i 267 miliardi di dollari aggiuntivi” a un tasso del 10% o del 25%, ha detto al Wall Street Journal.

Dopo lo sprint del 2,77% di ieri, l’indice guida di Piazza Affari si muove sulla parità (+0,08% a quota 19.249 punti). Ieri a dare slancio alla Borsa di Milano sono stati i segnali di apertura del governo a una riduzione del target di deficit per andare incontro alle richieste dell’UE. Il vertice di ieri sera non ha dato indicazioni precise ma si va verso una rimodulazione della Manovra con target deficit che potrebbe scendere in area 2,2%.

 

Fari su FCA

Tra i singoli titoli si muovono in territorio negativo i titoli oil (-1,69% Saipem, -1,09% Tenaris). Bene FCA (+0,69% a 14,894 euro) balzata ieri del 5% in scia alle indiscrezioni circa la possibile cessione di Comau (azienda che produce robot) con una possibile valutazione di circa 2 miliardi di euro. Il settore auto ha trovato una spinta anche dall’annuncio di GM di tagli per il 15% della forza lavoro con possibile chisura di 5 stabilimenti nel Nord America.

Sui mercati in generale ieri si è assistito a un deciso rally di Wall Street (+1,46% il Dow Jones, +2% il Nasdaq).