Mercati: Fed e Bce sotto i riflettori questa settimana, in uscita job report Usa e inflazione eurozona
A catalizzare l’attenzione dei mercati di questa settimana saranno senz’altro i meeting della Federal Reserve e della Bce, i primi del 2023. Focus anche sulla riapertura dei mercati cinesi dopo le festività per il capodanno lunare, i dati americani sull’occupazione e l’inflazione preliminare di gennaio dell’eurozona. Ecco tutti i principali market mover indicati dagli analisti di Mps Capital Services.
Occhi dei mercati sulle banche centrali
Il Fomc, il comitato della Fed che si occupa delle decisioni di politica monetaria, si riunirà martedì e annuncerà mercoledì la propria decisione sui tassi. Le attese degli analisti sono per un ritocco da 25 punti base, al range 4,50-4,75%, dopo l’ultima stretta da 50 bp effettuata a dicembre.
“Sarà importante ascoltare le parole del Governatore Powell per capire se la Fed intende confermare l’intenzione di portare i tassi Fed Fund sopra al 5% (al momento il mercato OIS prezza un terminal rate al 4,9%)”, scrivono gli analisti di MPS.
Per quanto riguarda invece la Bce, che si riunirà giovedì, è previsto invece un incremento di 50 punti base (in linea con quello dell’ultimo incontro), che porterà il tasso sui depositi al 2,5% e il tasso di rifinanziamento principale al 3%. In questo caso “sarà importante verificare se la Presidente Lagarde confermerà la volontà di proseguire con questo ritmo anche nella riunione di marzo e con i rialzi fino verso l’estate, come indicato da alcuni membri che ben rappresentano il consenso all’interno del Consiglio. Forte sarà anche l’attesa per i dettagli del quantitative tightening.”
Giovedì si riunirà anche la BoE, che dovrebbe alzare il costo del denaro di 50 pb. “Sarà interessante vedere se la banca centrale britannica segnalerà l’approssimarsi della fine dei rialzi”, commentano gli esperti di MPS.
Dati macro, spiccano inflazione eurozona e mercato del lavoro Usa
Dall’agenda macroeconomica si attendono innanzitutto gli indici PMI manifatturiero e servizi cinesi (martedì) che “dovrebbero registrare un miglioramento (un ritorno sopra la soglia dei 50 punti per entrambi) visto che si tratta dei primi sondaggi effettuati dopo le recenti riaperture”, scrive MPS.
In calendario mercoledì la stima di gennaio sull’inflazione dell’eurozona, prevista in rallentamento al 9% annuo, “con la componente core che sarà l’osservata speciale”. Sempre mercoledì è previsto l’indice ISM manifatturiero statunitense, che “dovrebbe continuare a restare in territorio di contrazione”. Tra lunedì e mercoledì usciranno anche i numeri sul Pil e sull’inflazione armonizzata dei principali Paesi europei.
Venerdì invece sarà pubblicato il job report statunitense di gennaio, che “dovrebbero evidenziare un rallentamento sia del ritmo dei nuovi occupati che della dinamica salariale”. In programma anche l’indice ISM servizi, “atteso migliorare e tornare in area di espansione dopo la sorpresa al ribasso del dato precedente”.
In uscita le trimestrali delle big tech Usa
Si avvia al termine la stagione delle trimestrali statunitensi, con i big del settore tech (Amazon, Alphabet e Apple) che alzeranno il velo sui conti.
“Inizia ad affollarsi anche il calendario in Europa, con la pubblicazione dei dati di alcuni importanti istituti bancari, tra cui Intesa e Unicredit”, conclude MPS.