Mercati: Coinbase, Nasdaq, Eur/Usd e gli altri grafici chiave del mese di giugno

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Un avvio di estate rovente con i mercati a consolidare i recuperi dei listini post Liberation Day. In uno scenario geopolitico ancora instabile per le guerre in Medio Oriente ed Ucraina, l’Europa registra un forte guadagno della moneta unica sul biglietto verde, spinto anche dagli ingenti investimenti pubblici di molti dei Paesi Membri. Un giugno che ha portato forti oscillazioni sul mondo commodities, con metalli preziosi e petrolio tra i principali protagonisti. Di seguito un dettaglio di alcune delle performance più rilevanti nelle varie asset class.
Coinbase: titolo sui massimi relativi a quattro anni
Una performance straordinaria per l’exchange di criptovalute americano Coinbase, trainato da un risultato che nel solo mese di giugno ha registrato un +42% circa. Il titolo, spesso correlato con l’andamento di Bitcoin, sembra aver recuperato il ritardo accumulato durante il precedente rally del re delle crypto, tornando su livelli di massimo relativo che non si vedevano dal 2021.
La figura tecnica precedentemente discussa ed analizzata, ha finalmente centrato i vari target price tecnici migliorandosi ulteriormente. Al momento, l’assenza di segnali grafici di inversione evidenti ed un mercato crypto che non presenta segni di cedimento, lasciano propendere per un struttura bullish anche nel prossimo periodo. Salvo invalidazioni, il trend potrebbe quindi spingersi verso l’area dei precedenti massimi storici, oltre quota $ 400.
Nasdaq: nuovi massimi storici, superata la soglia dei $ 22.500
Chi non muore si rivede verrebbe da commentare osservando l’indice Nasdaq, il quale dopo un drawdown di oltre il -24%, ha ripreso a spingere migliorando addirittura i precedenti massimi storici, quotando sopra il livello di 22.500 punti.
Dopo essersi lasciato alle spalle la confusione apportata dal noto Liberation Day che ha innescato la guerra commerciale tra Usa e resto del mondo, l’indice tecnologico ha marciato al rialzo rompendo diversi livelli tecnici chiave, nonostante l’incertezza economica ancora diffusa. Questo alone rimane il principale indiziato per un’eventuale correzione sebbene al momento non siano presenti segnali di inversione. Per determinare la prossima price action sarà indispensabile monitorare il comportamento dell’indice in fase di consolidamento dei nuovi livelli di picco.
Eur/Usd: dollaro ancora debole ed il cambio torna sui massimi relativi dal 2021
Continua il momento positivo per il cambio Eur/Usd trainato principalmente dalla debolezza del biglietto verde. Risultato più che positivo durante tutto il corso dell’anno con una perfomance complessiva del +13,85% circa, di cui un +3% solamente nel corso di giugno.
Il cambio si riporta in area dei massimi relativi del 2021, superando quota $ 1,175, nonostante la fase di correzione durante il mese di maggio. Questa pausa intermedia ha permesso di accumulare nuova energia e sostenere un trend che si è ampiamente consolidato sopra la soglia psicologica dei $ 1,10. In questo contesto gli osservati speciali rimangono la politica economica e monetaria americane, le quali, salvo sconvolgimenti, dovrebbero mantenersi più accomodanti proiettando il forex verso livelli ancora superiori.
Platino: uscita dalla congestione laterale e virata rialzista
Il platino ruba la scena nel mondo commodities durante il mese di giugno, mettendo a segno una performance di oltre il +26%. L’uscita dal canale laterale, che conteneva le oscillazioni di prezzo in un ampio range, è sfociata in un breakout deciso in direzione rialzista, sfondando quota $ 1.350/oncia e toccando livelli di massimo relativo ad undici anni a $ 1.440/oncia.
Questo rally è stato accompagnato da segnali tecnici decisamente confortanti, come il superamento di resistenze chiave, e da un contesto di mercato che ha favorito l’incremento della pressione rialzista sul prezzo dei futures. Platino caratterizzato da una condizione di mercato che presenta un deficit strutturale nella produzione ed una domanda in crescita, ma sulla quale permangono le incertezze legate alle guerre commerciali e geopolitche in atto. A meno di shock improvvisi sull’offerta o di cambiamenti significativi nel sentiment macro, il platino sembra ben posizionato per mantenere una traiettoria rialzista anche nei prossimi mesi.
T-Note
Il Treasury Note statunitense a 10 anni si conferma con un andamento da montagne russe, invertendo nuovamente la tendenza ribassista segnalata tra aprile e maggio con un nuovo rialzo.
A giugno, il T‑Note vede rendimenti in discesa (e prezzi in salita di conseguenza) ma ancora sopra la media storica, sostenuti da buone aste ed attese di tagli dei tassi Fed. Le pressioni fiscali americane esercitano però una spinta al rialzo persistente nel lungo termine. Il contesto rimane favorevole per i bond decennali, in equilibrio tra domanda solida ed aspettative di un possibile allentamento della politica monetaria da parte della Fed nel corso dell’anno.