Notizie Notizie Italia Mediobanca: Nagel fa da assist a scommesse su Fineco. Non molla l’osso Generali

Mediobanca: Nagel fa da assist a scommesse su Fineco. Non molla l’osso Generali

28 Ottobre 2019 15:53

Banca Generali sembra essere esclusa: rimane dunque, a rigor di logica, l’opzione Fineco. In occasione dell’assemblea degli azionisti che è stata convocata per approvare il bilancio di Mediobanca chiuso al 30 giugno, l’AD dell’istituto di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, ha risposto così alla domanda di un azionista, che lo ha interpellato in merito alla possibilità che venga valutato l’acquisto di Banca Generali.

“Per comprare qualcosa ci vuole qualcuno che la vuole vendere. Oggi mi pare che Banca Generali stia bene nel portafoglio di Generali e abbia successo”, ha detto, continuando: “Poi, nel momento in cui ci
fossero asset, magari non come quello, disponibili a essere comprati, faremo le nostre valutazioni”.

Nagel ha parlato dopo che, lo scorso 24 ottobre, Mediobanca ha svelato i risultati di bilancio del suo trimestre fiscale, e in vista della presentazione del piano industriale fino al 2023, che avverrà il prossimo 12 novembre.

In generale, parlando con i giornalisti sempre riguardo ai rumor su un possibile interesse per Fineco e Banca Generali, Nagel ha sottolineato che “Mediobanca è da anni impegnata ad accelerare la crescita dei propri business anche con M&A”.

“Detto ciò Fineco e Banca Generali sono due operatori italiani di rilievo e di successo, avendo iniziato un percorso 20 anni prima di CheBanca!, da cui traiamo anche spunti operativi per le nostre operazioni”. L’AD non si è esposto dunque più di tanto.

Tuttavia, la frase specifica su Banca Generali, che starebbe-  secondo il manager – bene nel portafoglio di Generali ha portato il mercato a scommettere sulle mire di acquisizione di Mediobanca verso Fineco.

Erano stati gli stessi analisti di Deutsche Bank, a metà ottobre, a scrivere in una nota come Piazzetta Cuccia avesse nel mirino o l’acquisizione di Fineco o quella di Banca Generali, mettendo in evidenza le sinergie che potrebbero nascere tra CheBanca! e Fineco.

Nel corso degli ultimi giorni, Fineco si è però messa in luce anche per alcune notizie negative che ne hanno condizionato pesantemente il trend in Borsa.

I rumor su una sua possibile acquisizione si sono fatti più insistenti da quando è rimasta, qualche mese fa, orfana di UniCredit. Sarà Mediobanca a inglobarla puntando sulle sinergie con CheBanca?

Alberto Nagel oggi ha affrontato anche altri diversi temi, facendo notare che, per quanto il rendimento sia ottimo, Mediobanca non dipende da Generali, semmai il contrario.

Nessuna intenzione di procedere a un aumento di capitale, ha sottolineato l’AD mentre, sempre a proposito di Generali e della quota che Mediobanca detiene nel Leone di Trieste, Nagel ha affermato che la vendita delle azioni detenute nel colosso assicurativo è una esigenza che è venuta meno.

“Non ci sono programmi” per vendere la quota del 3% di Generali, ha sottolineato, aggiungendo comunque che, se “dovessero arrivare delle opportunità di M&A, soprattutto nel wealth management, Mediobanca potrebbe prenderla in considerazione“.

Detto questo, “è inutile parlarne oggi, la banca ha capitale più che abbondante, non abbiamo necessità di vendere” azioni Generali. Tra l’altro, ha fatto notare il dirigente, le norme Ue sono anche cambiate, il che significa che Mediobanca ha tempo fino al 2024 per dedurre la quota in Generali dal patrimonio.

Riguardo alle notizie sull’azionariato di Mediobanca a inizio assemblea, dalle risultanze del libro soci letto dal presidente Renato Pagliaro, è stato comunicato che il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio è salito al 7,52% nel capitale di Mediobanca rispetto al 6,94% comunicato a settembre. E’ stata confermata la quota del primo socio Unicredit all’8,81% mentre il gruppo Bollorè è sceso al 6,73% rispetto al precedente 7,85%.

Sono rimaste stabili le quote di Blackrock (4,98%) e Mediolanum (3,28%). A rappresentare il patron di Luxottica in assemblea – Del Vecchio è diventato il secondo azionista di Mediobanca – c’è stato Romolo Bardin, Ad della holding Delfin.