Notizie Notizie Italia Manovre nel settore difesa, Leonardo vuole Iveco Defence: c’e’ nodo prezzo

Manovre nel settore difesa, Leonardo vuole Iveco Defence: c’e’ nodo prezzo

12 Maggio 2025 10:05

Torna il fermento sul settore della difesa. Leonardo ha confermato di aver presentato, insieme alla tedesca Rheinmetall, un’offerta non vincolante per acquisire Iveco Defence Vehicles (Idv), la divisione del Gruppo Iveco specializzata in veicoli militari. Secondo fonti di mercato, la proposta ammonterebbe tra 1 e 1,5 miliardi, una cifra ritenuta congrua dagli analisti, ma non esattamente uguale alla valutazione di 1,5 miliardi stimata da Iveco Group, controllato da Exor. Si lavora quindi su questo fronte e su un possibile accordo. Non manca però la concorrenza visto che il gruppo spagnolo Indra ha annunciato di aver presentato anch’esso una offerta non vincolante.

Per Iveco si apre una settimana importante, con la pubblicazione dei conti prevista per il 14 maggio.

L’identikit e i dettagli

Iveco Defence Vehicles rappresenta un gruppo di grande valore nel panorama europeo: oltre 1.800 dipendenti e ricavi pari a 1 miliardo di euro nel 2023, il gruppo ha registrato un margine operativo del 7,7% e vanta un portafoglio ordini superiore a 4 miliardi.

Idv produce veicoli militari blindati a ruote (non carri cingolati) e camion usati dalle forze armate, è stata scorporata dal gruppo Iveco che produce principalmente camion, autobus e motori. I suoi mezzi sono forniti a forze armate in Europa, Brasile e Stati Uniti. L’aumento delle commesse, favorito dall’instabilità globale, ha reso l’azienda sempre più attrattiva. Una mossa con cui l’a.d. Roberto Cingolani accelera l’impegno di Leonardo sul fronte militare, specificando che si tratta “di un investimento industriale e non finanziario, coerente con la strategia del gruppo e con le prospettive di rafforzamento della difesa europea”. L’interesse per Iveco s’inserisce in un momento di grande fermento nel settore della Difesa, alimentato dall’aumento delle tensioni geopolitiche e dalla crescita della spesa militare. Secondo fonti di mercato, l’offerta ammonterebbe a più di 1 miliardo, una cifra ritenuta congrua dagli analisti, ma distante dalla valutazione di 1,5 miliardi di euro stimata da Iveco Group.

A Leonardo la liquidità per alzare la posta comunque non manca, il gruppo ha già incassato 340 milioni dalla cessione di azioni della controllata americana Drs e ha siglato un accordo con Fincantieri per la vendita di Wass, la divisione armamenti navali, sulla base di una valorizzazione fino a 415 milioni. Non solo. Il gruppo ha una posizione solida avendo archiviato il primo trimestre con risultati positivi trainati soprattutto dalla crescita dei volumi di attività e dalla forte performance del segmento Difesa e Sicurezza, in particolare dell’Elettronica.

Equita ritiene che IDV valga circa 1,3 miliardi, contro un valore riportato dai media di 1,5 miliardi. “Siamo consapevoli che alla luce dei multipli di mercato attuali di società del settore la valutazione dovrebbe essere superiore, ma riteniamo che il possibile intervento del golden power non permetta di massimizzare la valutazione”, hanno spiegato, mettendo in conto che in ogni caso ogni 100 milioni di valutazione in più per la divisione spingono all’insù il target di prezzo di Iveco di 0,4 centesimi per azione. Per adesso la sim vede un prezzo obiettivo per le Iveco a 17 euro e raccomanda dunque di acquistare le azioni.

Le sinergie

Leonardo avrebbe messo gli occhi su Iveco soprattutto per le  sinergie industriali già esistenti. Le due società collaborano da tempo nel Consorzio Iveco-Oto Melara, che ha prodotto mezzi blindati di punta come il Centauro. Inoltre, nel febbraio 2025 è stata fondata la joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (Lrmv), incaricata di fornire nuovi veicoli da combattimento all’Esercito Italiano. Per l’Esercito Iveco già fornisce componenti e potrebbe rafforzare la propria posizione nel progetto, detenendone una quota tra il 12% e il 15%.
Al momento Leonardo non è l’unico soggetto in campo. La spagnola Indra è uscita allo scoperto dicendo di aver presentato una offerta, ma alla finestra ci sono anche il gruppo franco-tedesco Knds, il ceco Csg, Bae Systems e diversi fondi d’investimento statunitensi, tra cui Bain Capital e Kps Capital. In parallelo, se l’affare con Leonardo non andasse subito in porto, Iveco potrebbe anche valutare l’ipotesi di uno scorporo della divisione, con possibile quotazione in Borsa entro la fine del 2025. Tale mossa potrebbe aumentare la trasparenza e la valorizzazione aggirando eventuali blocchi da parte del Governo italiano attraverso lo strumento del Golden Power.
L’acquisto da parte di Iveco-Rheinmetall sarebbe comunque positivo per Iveco: “la struttura finanziaria si rafforzerebbe portando la posizione netta di cassa a 3,5 miliardi, riducendo il ricordo al factoring e agevolando potenziali aggregazioni”, scrive Equita.