Iveco scatta sul Ftse Mib: divisione IDV piace a molti in Europa, c’è anche l’opzione Leonardo

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Torna sotto i riflettori oggi il titolo Iveco, migliore di giornata sul Ftse Mib. A far scattare gli acquisti, alcuni rumors circa un potenziale interesse per la divisione Iveco Defence Vehicles (IDV, vvero la divisione che produce veicoli per la difesa e di protezione civile) da parte di alcuni produttori di armamenti europei. L’azione è balzata in mattinata oltre la soglia dei 17 euro, e ora scambia in area 16,83 euro con un rialzo di circa il 4%.
Vediamo nel dettaglio le potenziali opzioni sul tavolo.
Tonica Iveco in Borsa con rumors interesse su IDV
Seduta da protagonista per Iveco che resta il secondo miglior titolo del Ftse Mib (con un +80% YTD alle spalle di Leonardo) e oggi cavalca le indiscrezioni riportate da “Il Corriere della Sera“, circa un potenziale interesse per Iveco Defence Vehicles (IDV) da parte di alcuni produttori di armamenti europei. Tra i nomi citati l’alleanza franco-tedesca Knds, Csg e Bae Systems. Tre diversi pretendenti, con tre diversi scenari:
- la franco-tedesca Knds che avrebbe fatto un primo sondaggio, ma al momento la via franco-tedesca appare politicamente e industrialmente poco praticabile
- il gruppo ceco Cgs, già presente in Italia, dove a fine 2023 ha acquistato l’80% della bresciana Armi Perazzi, specializzata nella produzione di fucili da tiro e caccia
- la britannica Bae Systems che può vantare due collaborazioni con Leonardo (azionista del produttore di missili MBDA e partner di Gcap per i caccia di sesta generazione).
Lo scorso febbraio, in occasione della presentazione dei conti 2024, Iveco aveva annunciato la decisione di separare la propria divisione difesa attraverso uno spin-off nel 2025. L’operazione riguarderebbe i brand IDV (Iveco Defence Vehicles) e ASTRA, insieme alle attività correlate. Nel 2024, il settore ha registrato ricavi netti per 1,1 miliardi di euro, in crescita del 15,1% rispetto al 2023, grazie a volumi più elevati e a un mix di prodotti migliorato.
L’opzione Leonardo resta
Una partita che resta aperta su più fronti e uno di questi vede anche un nome italiano coinvolto. Il quotidiano di via Solferino ricorda, infatti, anche l’opzione Leonardo. “Il gruppo potrebbe rilevare IDV tramite la neonata joint-venture con la tedesca Rheinmetall per produrre carri armati e blindati per l’esercito italiano”, si legge sul quotidiano in edicola oggi.
Opzione che convince gli analisti, come nel caso di Equita. “Da sempre riteniamo che un’opzione che coinvolga Leonardo sia la più probabile in quanto gradita dal Governo italiano (non rischiando quindi l’esercizio del golden power) e permettendo di sfruttare sinergie dal punto di vista industriale”, segnalano gli analisti di Equita sim che mantengono una raccomandazione buy su Iveco.
Questione prezzo
C’è senza dubbio una questione prezzo. Fonti stampa hanno riportato una valutazione proposta da Leonardo da 750 milioni di euro (senza chiarire se sia equity o enterprise value) che è indubbiamente bassa (equivalente a circa 7 volte l’adj. Ebit 2024). “Nella nostra SOTP abbiamo 1,3 miliardi di euro (2025 EV/adj. Ebit 10 volte), ma alla luce del recente rerating dei multipli del settore difesa la valutazione in uno scenario M&A potrebbe essere ben più alta”, sottolineano gli esperti della sim che per Iveco confermano che lo spin-off/cessione di IDV rappresenta “un catalyst positivo, cui aggiungere l’appeal speculativo per una successiva aggregazione di Iveco ex-IDV”.
Ma precisano: “Per Leonardo, nel caso fosse l’acquirente, il deal potrebbe rivelarsi expensive, ma se condiviso con Rheinmetall lo sforzo finanziario sarebbe condiviso e riteniamo sia giustificabile dalle sinergie industriali”.
Il punto tecnico su Iveco
(Analisi a cura di Simone Borghi, analista di FinanzaOnline)
Iveco ha recentemente mostrato una performance tecnica molto interessante, con il titolo che proprio oggi ha toccato nuovo massimi storici con un picco intraday a 17,225 euro, confermando una solida tendenza rialzista. Il movimento è stato supportato dalla trendline ascendente (linea blu), che ha retto il valore del titolo durante le fasi correttive precedenti, e dalle medie mobili a 50 (in giallo) e 200 periodi (in arancio) che si trovano al si sotto dei corsi attuali. Inoltre, la recente rottura della resistenza a 16,2 euro ha spinto il titolo verso nuovi record assoluti oltre 17 euro.
Dal punto di vista dei livelli chiave, il prossimo target rialzista si colloca a 17,225 euro, zona che potrebbe fare da resistenza. In caso di consolidamento sopra questi livelli, i target successivi si spostano verso 18 euro e oltre, in linea con la proiezione di una continuazione del trend positivo.
Tuttavia, il rischio di una correzione esiste, soprattutto se il titolo dovesse prima rompere il supporto a 16,2 euro e poi scendere sotto la soglia di 15,65 euro, un livello da monitorare attentamente. Un ritracciamento verso questa area potrebbe portare il titolo a testare di nuovo il supporto a 13 euro.
Gli indicatori tecnici confermano la forza del titolo: l’RSI si trova attualmente a 66,4, segnalando un momento di forza, ma senza essere ancora in ipercomprato, il che lascia spazio a ulteriori potenziali guadagni. Il MACD, inoltre, è in territorio positivo, con la linea principale che si trova sopra la linea del segnale, indicando un buon momentum rialzista.