La lettera di John Elkann: dal Lingotto alla Juve
Arriva la lettera di John Elkann, amministratore delegato di Exor agli azionisti della holding degli Agnelli-Elkann.
Diversi i commenti, che vanno dall’annuncio della nuova Sgr Lingotto al caso Juve, dai conti di Ferrari e di Stellantis ai numeri di CNH Industrial.
Nella missiva, John Elkann ha ricordato che, “nel corso di questi ultimi quattro anni, abbiamo attraversato molte difficoltà, che, invece di risolversi, hanno continuato a intensificarsi, come il conflitto tuttora in atto in Ucraina, la tensione geopolitica tra America e Cina, l’inflazione globale in crescita al 9%, che nell’insieme stanno determinando perdite senza precedenti sia per le azioni che per le obbligazioni”.
Ma, nella lettera che è stata scritta al termine di un viaggio in Asia, Elkann ha ricordato la saggezza del Mahatma Gandhi, citando quanto da lui detto: “La pace non è l’assenza di conflitto, ma la capacità di affrontarlo”.
Parlando di Exor, Elkann ha ricordato che “il principale fattore che ha determinato la nostra performance quest’anno è stata la cassa, che a luglio 2022 rappresentava circa il 20% del nostro Gross Asset Value (Valore Lordo degli Attivi) a seguito della vendita di PartnerRe a Covéa per un corrispettivo totale in contanti di 8,6 miliardi di euro”.
“Alla chiusura dell’operazione, abbiamo ricevuto proventi in contanti pari a 3,9 miliardi pagati in dollari americani (al netto del nostro investimento in veicoli riassicurativi gestiti da PartnerRe per 0,7 miliardi e al netto del dividendo straordinario ricevuto pari a 0,2 miliardi di dollari) e 3,8 miliardi pagati in euro”, ha continuato Elkann, che ha messo in evidenza anche l’investimento di Exor nel settore dell’healthcare:
“Nel 2022 abbiamo approfondito la nostra conoscenza nel settore della salute (healthcare) e abbiamo investito quasi 1 miliardo di euro – si legge nella missiva agli azionisti -È un settore – ha continuato Elkann- che continuerà a crescere nel corso dei prossimi decenni, per rispondere alle esigenze di una popolazione globale che diventa sempre più anziana. Ad esempio, mentre la spesa sanitaria negli Stati Uniti per le persone di età compresa tra 0 e 44 anni si aggira tra i 3mila e i 5mila dollari all’anno, questi costi aumentano di otto volte per le persone di età pari o superiore agli 85 anni. In un mondo con una popolazione che cresce e diventa più longeva, si avverte sempre più l’esigenza di ridurre i costi e migliorare la qualità dei sistemi sanitari, creando così interessanti opportunità di impiego del capitale”.
Elkann annuncia Lingotto, società di gestione patrimoniale
Nella lettera agli azionisti, Elkann ha annunciato la nascita, in questo anno 2023, della società di gestione patrimoniale alternativa interamente controllata da Exor, che ha preso il nome dal Lingotto, la gigafabbrica di Fiat lanciata un secolo fa:
“Ci ritroveremo quest’anno al Lingotto, la gigafabbrica Fiat inaugurata un secolo fa, nel 1923 – ha detto Elkann, rendendo noto che l’Investor Day Exor è previsto per il prossimo 30 novembre al Lingotto, Torino – Siamo consapevoli del significato di Lingotto, e ci auguriamo che la scelta di questo nome storico sia di buon auspicio per la nostra società di gestione patrimoniale”.
“Sotto la guida di Enrico Vellano, Lingotto inizierà la sua vita quest’anno come società di gestione patrimoniale alternativa interamente controllata, con circa 2,5 miliardi di euro di asset in gestione, grazie al contributo paritario di Covéa ed Exor – ha puntualizzato Elkann – Ciò darà una casa ai nostri colleghi Matteo, Nikhil e ai loro team che hanno già dimostrato una dedizione che Adam Smith definiva rara quando diceva: ‘I gestori del denaro altrui raramente lo sorvegliano con la stessa ansiosa vigilanza con cui guardano ai propri'”.
“Non vediamo l’ora di discutere di tutto questo con voi a Torino il 30 novembre – ha continuato Elkann – Siamo consapevoli del significato di Lingotto, e ci auguriamo che la scelta di questo nome storico sia di buon auspicio per la nostra società di gestione patrimoniale. Lo stesso magnifico edificio, elogiato dall’architetto di fama mondiale Le Corbusier, è diventato un simbolo di rinnovamento negli ultimi decenni: vogliamo dunque al più presto condividere con voi la sua bellissima storia e il suo futuro”.
Ampia soddisfazione per Ferrari e Stellantis
Ampia soddisfazione è stata espressa per i numeri di Ferrari e di Stellantis.
Elkann ha ricordato che Ferrari “ha chiuso il 2022 con risultati record, tra cui il fatturato di €5,1 miliardi (+19% rispetto all’anno precedente) e un EBITDA rettificato di €1,8 miliardi (margine del 35%)”.
Riferimento al “piano strategico presentato da Benedetto Vigna”, che “prevede che entro il 2026 i motori a combustione interna (ICE) rappresenteranno il 40% dell’offerta, mentre il restante 60% sarà costituito da ibridi e full electric. Grazie allo scatto in avanti nell’evoluzione della sua gamma, Ferrari prevede un aumento del fatturato a €6,7 miliardi entro il 2026 e un margine EBITDA rettificato vicino al 40%, in linea con le migliori società del lusso”.
“Mentre tra le mura di Maranello sono in corso profondi cambiamenti, in particolare nel rafforzare l’attività sportiva in pista e per sviluppare le collezioni lifestyle sulle passerelle, la spinta verso il progresso che il nostro fondatore Enzo Ferrari aveva nel cuore continua a mantenere umile e ambiziosa la gente della Ferrari nel costruire il futuro del Cavallino Rampante”, ha scritto Elkann.
Su Stellantis, il colosso dell’auto “ha chiuso il 2022 con un fatturato netto di €179,6 miliardi (in crescita del 18% pro forma rispetto all’anno precedente) e un’eccellente redditività con un utile operativo rettificato di €23,3 miliardi (margine del 13%). Stellantis ha già consolidato la sua posizione nel mondo dell’auto come terzo operatore per fatturato e margine e, tenendo conto delle differenze di reporting tra i costruttori globali, come leader di mercato per quanto riguarda l’utile operativo assoluto”.
Con questi numeri, “Stellantis intende continuare a conseguire eccellenti risultati finanziari, con l’ambizione di raddoppiare i ricavi netti a €300 miliardi entro il 2030 (rispetto al 2021), garantendo margini di utile operativo rettificato a doppia cifre per tutto il decennio”.
Ancora, ha sottolineato John Elkann, “da quando è stato presentato il piano strategico Dare Forward 2030 Stellantis ha approfondito le proprie competenze nelle tecnologie che plasmeranno il futuro della mobilità, sia con investimenti sia attraverso joint venture”.
Il commento di Elkann su CNH Industrial
Su CNH Industrial, John Elkann ha parlato di una società che “vanta una ricca gamma di marchi storici – Case, New Holland, Fiat e Ford – le cui origini risalgono da quattro imprenditori del XIX e XX secolo: i ‘padri fondatori’ dell’odierna CNH Industrial sono Jerome Increase Case (1842, Racine – Wisconsin, USA); Abe Zimmerman (1895, New Holland – Pennsylvania, USA); il mio trisnonno Giovanni Agnelli (1899, Torino, Italia), che nel 1918 creò il suo primo trattore, il modello 702; Henry Ford creò la Ford Motor Company e poi produsse il suo primo trattore, il Modello F, nel 1917 – il primo trattore al mondo prodotto in serie”.
“Oggi la Società sta continuando a sviluppare le sue tecnologie digitali e di precisione, a esplorare fonti di energia alternative e a creare approcci più specializzati nella costruzione. A sostegno di ciò, nel 2021 CNH Industrial ha acquisito Raven, leader nell’agricoltura di precisione, per $2,1 miliardi: le tecnologie di precisione hanno contribuito a generare $0,9 miliardi di ricavi per l’azienda nel 2022, con previsioni di crescita annua del 10-15% negli anni a venire”.
Juventus: le parole di John Elkann
Sul caso Juventus, Elkann fatto notare che la società “ha ora un nuovo presidente, Gianluca Ferrero, e un nuovo Ad, Maurizio Scanavino, che è anche alla guida della nostra media company Gedi, dove sta portando avanti con successo un piano di rilancio. In Juventus, Gianluca e Maurizio saranno aiutati da un nuovo Cda, e hanno iniziato bene, facendo in modo che la Juventus possa affrontare le numerose sfide attuali, proteggendo al tempo stesso la sua reputazione affinché possa tornare più forte sia in campo che fuori”.
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Ancora, “in misura maggiore rispetto a molte delle nostre Società, nel 2022 la Juventus si è trovata ad affrontare crescenti difficoltà interne ed esterne, che hanno messo il Club a dura prova. La Juventus ha fatto registrare una perdita significativa di €239 milioni nell’anno e, per la prima volta dal 2011 la squadra maschile non ha vinto nessun titolo”.
“Ma sono state le azioni legali contro il club che hanno finito per occupare il Consiglio di Amministrazione della società, che si è riunito 18 volte nel corso dell’anno”. E “il livello di pressione è cresciuto tanto che il Consiglio di Amministrazione ha deciso di rassegnare le dimissioni per consentire alla società di tutelarsi nel modo più efficace contro accuse che vanno da presunte irregolarità contabili alle comunicazioni imprecise ai mercati finanziari relative prevalentemente alla compravendita di giocatori e agli accordi sugli stipendi degli stessi. La Juventus nega ogni illecito“.
“Il Club – ha ricordato Elkann – ha collezionato successi straordinari, vincendo tutto in Italia e a livello internazionale, e ha annoverato tra i propri giocatori ben 27 campioni del mondo, più di qualsiasi altro club nella storia. Questo livello di successi sportivi, che porta grande gioia ai nostri tifosi, crea però anche una notevole animosità, che può emergere quando il Club si trova ad affrontare delle sfide. Desidero ringraziare il Consiglio di Amministrazione della Juventus per aver agito con responsabilità e in particolare il Presidente Andrea Agnelli, che ha guidato la Juventus in una fase ricca di cambiamenti e di vittorie”.
Ancora:
“In generale, il calcio europeo continentale non riesce a tenere il passo con il crescente potere finanziario della Premier League, i cui ricavi si prevede supereranno di tre volte quelli della Serie A entro la fine della stagione in corso. Gli effetti di questo predominio si vedono nel mercato dei trasferimenti, che a sua volta è in grado di giocare un ruolo chiave nel successo dei club: nella finestra estiva del 2022, la spesa lorda dei trasferimenti in Premier League è stata pari alla spesa totale di Serie A, LaLiga, Bundesliga e Ligue 1 messe insieme, e questa situazione è continuata nella finestra invernale, con il Chelsea che da solo ha speso più della somma complessiva di tutti i club di questi quattro campionati. Il calcio è ancora in fase di transizione verso un’industria compiutamente professionistica: manca ancora di chiarezza nel suo complesso, e ciò sta creando tensioni finanziarie e regolamentari”.