Notizie Notizie Mondo Kering: risultati deludenti nel primo trimestre, in picchiata le vendite di Gucci (-25%)

Kering: risultati deludenti nel primo trimestre, in picchiata le vendite di Gucci (-25%)

24 Aprile 2025 09:59

Il gruppo Kering ha riportato risultati peggiori del previsto nel primo trimestre, evidenziando come gli sforzi di rivitalizzare Gucci, il suo marchio principale, non stiano ancora dando i frutti sperati.

Nel primo trimestre dell’anno il giro d’affari del colosso della moda parigina si è assestato a 3,9 miliardi di euro, un calo del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ed inferiore ai 4,01 miliardi stimati dagli analisti.

Nello stesso periodo il fatturato di Gucci, che vale circa la metà del totale del gruppo, è crollato del 25%, a 1,57 miliardi di euro. Il mese scorso il controverso Demna Gvasalia, ex Balenciaga, è stato nominato direttore artistico, nel tentativo di rilanciare in modo radicale lo storico marchio fiorentino.

Il titolo Kering sulla borsa di Parigi è arrivato a perdere fino al 6,9% nelle contrattazioni di questa mattina, per poi recuperare lievemente. Attualmente segna un -5.11%.

Il commento del ceo Pinault: settore di fronte a difficoltà macroeconomiche

Il ceo di Kering François-Henri Pinault ha dichiarato che la società ha visto “un difficile inizio anno” e ha sottolineato come siano tempi complicati per l’intero settore del lusso. Pinault ha parlato delle necessità di “superare le difficoltà macroeconomiche che il settore ha davanti” e ha detto che “in questo clima, ci concentriamo pienamente nell’esecuzione dei nostri piani d’azione per raggiungere i nostri obbiettivi strategici e finanziari.”

Da qualche tempo il settore del lusso è in una situazione di crescita molto tenue, ed eventi recenti come la “guerra dei dazi” scatenata da Donald Trump hanno peggiorato l’outlook per tutti i marchi. Nell’ultimo anno Kering ha perso circa la metà del suo valore di mercato, una performance peggiore di quella dei rivali LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, Hermes International e Richemont.

Si è soliti pensare che i marchi del lusso abbiano la possibilità di trasferire il costo di eventi avversi come dazi direttamente sui loro ricchi clienti senza subire contraccolpi. Tuttavia molti analisti sottolineano che marchi con vendite già in calo, come il caso di quelli di Kering, sono in posizione più svantaggiata e meno “immunizzati”. Questi marchi “ci andrebbero piano nell’aumentare i prezzi in conseguenza dei dazi, visto il già debole sentiment dei consumatori e la generale elasticità dei prezzi, che è una delle differenze chiave tra Kering e LVMH”, ha scritto la banca d’affari TD Cowen, in una nota riportata da Cnbc.

Il nodo Gucci, la scommessa Demna per rilanciare il marchio

Kering riunisce sotto la sue egida anche Yves Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga, ma il nodo cruciale è Gucci, da cui il gruppo trae il 60% dei profitti. Il marchio fiorentino è entrato in un tunnel negativo di diversi trimestri di vendite deboli, sembra essere meno apprezzato dai consumatori e ha pagato anche la grande esposizione verso il mercato cinese, che vede un calo di vendite del lusso come nel resto dell’Asia.

Per questo il mese scorso Pinault ha deciso di nominare Demna Gvasalia, noto semplicemente come Demna, come nuovo direttore artistico, nel tentativo di dare un’immagine completamente nuova al marchio. I mercati allora mostrarono di non gradire.

Demna è diventato celebre con il suo lavoro alla guida di Balenciaga, altro marchio Kering, per oltre dieci anni, facendolo crescere e reinventandolo completamente con look e campagne pubblicitarie particolarmente azzardate. Alcune di queste, nel 2022, hanno generato enormi controversie, per contenuti che accostavano bambini con contenuti vagamente espliciti.

In ogni caso è troppo presto per valutare l’impatto di Demna su Gucci. Secondo Francesca Bellettini, vice ceo di Kering, la visione dello stilista comincerà ad riflettersi sulla creatività di Gucci in settembre. “Demna è parte del gruppo, sta già lavorando con il team Gucci”, ha detto Armelle Poulou, cfo di Kering, aggiungendo che il gruppo si aspetta una seconda parte dell’anno migliore della prima. Kering ha “la capacità di proteggere i propri margini attraverso aumenti di prezzo”, ha detto Poulou.

Gli analisti sono abbastanza scettici. In una nota riportata da Bloomberg di Thomas Chauvet, analista di Citi, si dice che “Il 2025 sarà un altro anno doloro di transizione per Gucci”.

“Il revival di Gucci deve ancora apparire e probabilmente dovrà affrontare un contesto difficile, visto che la domanda di beni di lusso si sta affievolendo”, ha detto in una nota Luca Solca di Bernstein.