Notizie Dati Macroeconomici Italia, Pmi manifatturiero ancora debole ma c’è fiducia per il 2025

Italia, Pmi manifatturiero ancora debole ma c’è fiducia per il 2025

2 Gennaio 2025 13:59

A fine 2024, il settore manifatturiero italiano è rimasto in contrazione nonostante un crescente ottimismo sulla produzione nel 2025. A dicembre, l’indice Pmi manifatturiero dell’Italia si è attestato a 46,2 punti, in aumento dai 44,5 del mese precedente, ma ancora al di sotto della soglia spartiacque dei 50 punti, oltre la quale si registra un’espansione.

Altra contrazione del manifatturiero in Italia

Nell’ultimo mese del 2024, le aziende manifatturiere italiane hanno riportato un ulteriore calo delle condizioni operative, determinato da una continua contrazione della produzione e dei nuovi ordini. Si tratta del nono mese consecutivo di deterioramento, per una striscia negativa che dura ormai da aprile.

Il calo, spiega la nota di S&P Global, è attribuibile alla debolezza di settori chiave, incluso quello automobilistico, e alla minore domanda estera. I nuovi ordini inoltre sono diminuiti per il ventunesimo mese consecutivo e ad un tasso elevato.

Le aziende del settore hanno ridotto il personale, gli acquisti e i livelli di magazzino. Ciononostante, rimangono ottimiste in merito alle aspettative per quest’anno. Il sentiment è infatti sui livelli più elevati da agosto, in scia alla speranza di un miglioramento delle condizioni a livello internazionale e di una crescita della domanda nei principali mercati.

I motivi di ottimismo

Secondo Jonas Feldhusen, Junior Economist presso Hamburg Commercial Bank, “il settore manifatturiero italiano si conferma in una situazione difficile, continuando a lottare con la debolezza della domanda da parte dell’Eurozona, gli elevati costi dell’energia e grossi problemi nel settore automobilistico, dove il calo della produzione è particolarmente pronunciato.” Oltre al calo degli ordini e della produzione, l’esperto sottolinea “il mancato rinnovo dei contratti temporanei e la non sostituzione del personale dimissionario”. Poco movimento, invece, sul fronte dei prezzi.

“È una sorpresa che con questi presupposti le prospettive siano leggermente migliorate. I dati raccolti suggeriscono che le aziende sperano in una ripresa della domanda globale, in ulteriori tagli dei tassi da parte della Bce e nella fine della crisi nel settore automobilistico”, dopo l’incontro tra i rappresentanti di Stellantis e il governo Meloni. Tuttavia, “la cautela è giustificata alla luce delle misure attuate dall’amministrazione Trump.”

I Pmi manifatturieri nel resto d’Europa

In giornata sono stati diffusi anche gli omologhi indici Pmi in Spagna e le letture finali sull’attività manifatturiera in Germania, Francia ed eurozona. Nel Paese iberico, l’attività si conferma in espansione con l’indice in aumento a 53,1 punti.

Nella zona euro la rilevazione definitiva rivede l’indicatore al ribasso a 45,1 punti, in piena contrazione. A frenare maggiormente la regione sono proprio le due economie principali, Germania e Francia, con i rispettivi Pmi confermati a 42,5 e a 41,9 punti.