Notizie Notizie Mondo India e l’assist indice di dipendenza. Goldman Sachs ‘vede’ Pil meglio di Usa

India e l’assist indice di dipendenza. Goldman Sachs ‘vede’ Pil meglio di Usa

11 Luglio 2023 14:34

L’India diventerà la seconda economia al mondo, strappando lo scettro al Pil Usa. E’ quanto prevede Goldman Sachs, citando come motivazione, tra le altre, anche il calo dell’indice di dipendenza.

Entro il 2075 la seconda economia al mondo, dopo la Cina, non sarà più quella made in Usa, ma l’India. E’ quanto hanno scritto in una nota gli analisti di Goldman Sachs.

Al momento al quinto posto nella classifica delle super potenze economiche del mondo, l’India balzerà dunque secondo gli esperti del colosso di Wall Street al secondo posto, rubando lo scettro agli Stati Uniti e lasciandosi indietro, oltre agli Usa, anche il Giappone e la Germania.

Pil India meglio di Pil Usa con progressi innovazione

La corsa del Pil indiano sarà sostenuta soprattutto dal progresso dell’innovazione e della tecnologia, già in atto, che si confermerà più sostenuto di quanto molti stiano prevedendo.

E c’è poi un altro fattore che continuerà a fare da assist: il fattore demografico che, scrive Goldman Sachs, è dalla parte dell’economia indiana.

Un altro elemento cruciale sarà rappresentato dall’aumento della produttività, che farà sì che, per ogni unità di lavoro e di capitale impiegata, la produzione riporterà una crescita maggiore.

Ma non finisce qui, perchè saranno anche gli investimenti in capitale a confermarsi fattore determinante in modo significativo dell’espansione del Pil indiano, mentre il grande fermento in atto nel paese è già sotto gli occhi di tutti.

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India: il ruolo cruciale del basso indice di dipendenza

Così si legge nella nota di Goldman Sachs:

“Grazie al fattore demografico favorevole, la percentuale di risparmi dell’India probabilmente aumenterà, sulla scia del calo dell’indice di dipendenza, dell’aumento dei redditi e degli sviluppi più profondi del settore finanziario, che dovrebbero tradursi in una disponibilità di capitale tale da promuovere ulteriori investimenti”.

Un ruolo cruciale, nella crescita dell’economia indiana, lo ricoprirà la flessione del parametro noto come, per l’appunto, dependency ratio, in Italia indice di dipendenza.

Cos’è l’indice di dipendenza?

Così come si legge nel glossario della sezione Popolazione dell’Istat, l’indice di dipendenza “si ottiene rapportando la popolazione residente al 1° gennaio in età non attiva (da 0 a 14 anni e da 65 anni e oltre) sulla popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni)”.

“Questo rapporto – spiega l’Istat – che viene generalmente moltiplicato per cento, misura il carico demografico che grava sulla popolazione in età attiva. Valori superiori al 50 per cento indicano una situazione di squilibrio generazionale”.

Nel caso prettamente italiano, l’Eurostat ha reso noto all’inizio di quest’anno che l’Italia presenta l’indice di dipendenza dagli anziani più alto dell’Europa, pari al 37,5%, superiore alla media europea di quasi 5 punti.

Diametralmente opposte le condizioni che caratterizzano l’India: in questo caso l’indice di dipendenza è tra i più bassi delle principali economie, come ha messo in evidenza l’economista della divisione di ricerca dedicata all’India di Goldman Sachs, Santanu Sengupta.

Non solo: la banca d’affari americana prevede che l’economia presenterà tra gli indici di dipendenza più bassi delle principali economie, nel corso dei prossimi 20 anni. Il che significa in sostanza, che, in proporzione, nel paese ci saranno più adulti in età lavorativa in condizione di aiutare i giovani e gli anziani.

“Ed è proprio questa finestra che permetterà all’India di far crescere – secondo Goldman Sachs – la propria capacità manifatturiera e dei servizi, portando avanti l’attuale espansione delle infrastrutture”.

C’è poi il fattore innovazione, per l’appunto, confermato, riporta un articolo della CNBC, anche dall’associazione di commercio indiana non governativa Nasscom.

Nasscom prevede che, entro la fine di quest’anno, il fatturato del settore tecnologico, in India, crescerà di 245 miliardi di dollari, sulla scia dei progressi che l’economia continuerà a fare nei settori software e di gestione dei processi aziendali.