Notizie Notizie Italia Governo vara piano anti coronavirus da 25 mld. In asta Bot tassi schizzano, si parla già di bailout Italia

Governo vara piano anti coronavirus da 25 mld. In asta Bot tassi schizzano, si parla già di bailout Italia

11 Marzo 2020 12:35

Sarà un virus a far precipitare l’Italia nell’abisso, fino al punto da rendere necessario un bailout mondiale per salvare la sua economia?

Oggi il governo Conte bis ha annunciato un bazooka anti-coronavirus da 25 miliardi di euro; quasi contemporaneamente all’annuncio, sono stati diffusi i numeri dell’asta con cui il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di Bot annuali. Numeri che hanno confermato la preoccupazione degli investitori per la carta italiana, visto che i tassi sono scattati al rialzo, balzando di ben 39 punti base rispetto ai rendimenti dei Bot dell’emissione precedente.

E’ chiaro che gli investitori fiutano il pericolo Italia: lo fiutavano già prima del coronavirus. Ora, con l’esplosione del caos e con il numero dei contagi e dei decessi che continua ad aumentare, il paese diventato tutto zonarossa, la quarantena e il blocco di diverse attività produttive, lo fiutano ancora di più.

La nota confortante è che la domanda dei Bot ha tenuto: la fuga dalla carta italiana, insomma, non c’è stata.

Peccato però che si torni a parlare di bailout per l’Italia.

Ne parla Ashoka Mody, ex vice direttore dei dipartimenti europei e di ricerca del Fondo Monetario Internazionale, ora docente dell’Università di Princeton, che ha scritto più volte di Italia.

L’articolo ha un titolo più che indicativo: “Italy will need a precautionary bailout — a ‘financial firewall’ — as coronavirus pushes it to the brink”. Tradotto: “l’Italia avrà bisogno di un bailout precauzionale – di una potenza di fuoco finanziaria – mentre il coronavirus la porta fino all’orlo” del precipizio.

“E’ da tempo che l’Italia è la faglia dell’Eurozona. Oggi, praticamente ogni forza economica domestica e internazionale è disposta contro la fragilità italiana. E, così come il fisico Per Pak scrisse, quando appare una faglia, compaiono anche altre crepe, che provocano un effetto a cascata dei terremoti. Per dirla in modo più semplice, l’Italia è grande al punto da poter innescare una crisi finanziaria globale“.

Mody ricorda come i mercati azionari abbiano scontanto nelle ultime settimane “un problema grave per l’Italia”. “Ora – e l’articolo è stato scritto e pubblicato prima dei risultati dell’asta odierna dei Bot – i mercati dei bond stanno lanciando segnali minacciosi che fanno pensare che l’Italia possa cadere in un circolo vizioso”.

Per Ashoka Mody, l’Italia ha bisogno di un piano di bailout preventivo compreso tra 500 e 700 miliardi di euro, sia per iniettare “capitali nelle banche, in caso di bisogno, sia per assicurare il continuo finanziamento delle attività del governo, nel caso in cui i mercati decidessero di smettere di rifinanziare il debito” made in Italy.

Ma “una situazione del genere non potrebbe essere lasciata da gestire solo all’Eurozona, che oggi giorno si trova in una condizione molto più debole rispetto a quella in cui si trovava negli anni compresi tra il 2009 e il 2012″. Per l’economista, dunque, “non solo il Fondo Monetario Internazionale, ma anche gli Stati Uniti dovrebbero essere coinvolti” nel piano di bailout, “magari con una linea di credito da erogare nel caso in cui le richieste che si presentassero con il salvataggio aumentassero”.

Parlare di bailout è eccessivo? E’ vero che i numeri snocciolati oggi dal Tesoro e relativi all’asta dei Bot non sono il massimo. C’è da dire, tuttavia, che la domanda ha tenuto.

Oggi giornata cruciale per il futuro dell’Italia, con il premier Giuseppe Conte che ha annunciato la decisione del governo di stanziare 25 miliardi per far fronte all’emergenza COVID-19. A parlare, nella conferenza stampa successiva alla riunione del consiglio dei ministri, che ha dato il via libera alla richiesta al Parlamento di un ulteriore scostamento dal deficit, è stato anche il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, che ha detto che per ora è prematuro riuscire a prevedere se il rapporto deficit-Pil, per effetto delle misure straordinarie anti-coronavirus, sforerà quel limite del 3% che le regole europee impongono di rispettare.