Francia, sfiducia a governo Barnier: la reazione di OAT e altre asset class
La Francia resta osservata speciale in Europa, dopo la sfiducia al governo Barnier che ha ulteriormente aggravato la fase di incertezza politica del Paese. Vediamo come si sono riflessi gli ultimi sviluppi sul mercato, in particolare quello degli OAT, i titoli di Stato francesi.
Governo Barnier collassa su bilancio 2025
Emmanuel Macron è alla ricerca di un nuovo primo ministro dopo il voto di sfiducia, sostenuto dall’estrema destra e dalla sinistra, che ha fatto cadere il governo di Michel Barnier.
Il pomo della discordia è stata la proposta di bilancio 2025, che prevedeva aumenti delle tasse e tagli alla spesa per un totale di €60 miliardi, con l’obiettivo di ridurre il deficit dal 6,1% del PIL stimato per quest’anno al 5%, evitando un’ulteriore sforamento al 7%. Marine Le Pen, leader dell’estrema destra, ha definito il bilancio “tossico per i francesi”, sottolineando la necessità di un piano che sia “accettabile per tutti”.
Incertezza politica esplode in Francia
La crisi apre un periodo di incertezza per la Francia, che in ogni caso dovrà trovare una soluzione sul bilancio 2025 nonostante un parlamento fortemente frammentato, con tre blocchi principali (centro, estrema destra e sinistra) che ostacolano la formazione di un consenso.
Barnier, ex negoziatore capo per la Brexit dell’UE, è stato nominato primo ministro a settembre, ma il suo mandato è stato il più breve della Quinta Repubblica francese. È stato anche il primo premier a perdere un voto di sfiducia in oltre 60 anni.
Ora l’amministrazione uscente continuerà a operare in modalità provvisoria, evitando un blocco amministrativo in stile “shutdown” americano.
Macron tira dritto fino al 2027
Macron, che ha il potere di nominare un nuovo premier, sta esplorando opzioni per ricostruire un fronte repubblicano con i socialisti, nella speranza di stabilizzare il parlamento. Malgrado le pressioni per spingerlo a dimettersi, soprattutto da parte di Marine Le Pen, il presidente ha confermato l’intenzione di mantenere la carica fino al termine del mandato nel 2027.
Ricordiamo che nuove elezioni parlamentari non potranno tenersi prima di luglio e le dimissioni di Macron rappresenterebbero un modo per rompere l’impasse.
La leader della destra francese intanto ha offerto il proprio sostegno ad un eventuale governo disposto a collaborare con lei sul bilancio.
La reazione degli OAT al caos politico in Francia
La situazione si è già ripercossa sui mercati, portando nei giorni scorsi lo spread OAT/Bund a ridosso dei 90 punti base, sui massimi dal 2012, ai tempi della crisi del debito sovrano in Europa.
Al momento, il differenziale fra i rendimenti dei titoli di Stato francesi (2,89%) e tedeschi (2,07%) si attesta a circa 82 punti base, sostanzialmente in linea con quello della Grecia. Il voto di ieri non ha provocato scossoni, probabilmente perché era già stato scontato nei giorni precedenti dagli investitori.
In ogni caso, la situazione dei conti pubblici francesi resta preoccupante e potrebbe portare le agenzie di rating a rivedere i loro giudizi sul Paese. La scorsa settimana S&P ha confermato la valutazione AA- con outlook stabile.
Movimenti contenuti per Cac40 e cambio euro/dollaro
Nessuna reazione rilevante anche da parte del cambio euro/dollaro (più volatile nelle scorse sedute), in lieve aumento a 1,053 all’indomani dell’intervento di Powell, presidente della Fed, che non ha mosso le aspettative di un taglio dei tassi della banca centrale americana a dicembre, in attesa del job report di domani.
Come sottolineato da Mps Capital Services, “la conferenza stampa del Presidente Macron (stasera alle 20:00) aiuterà a capire quali saranno i prossimi sviluppi”. Per il momento, si osserva una “reazione composta degli asset francesi (CAC40 in linea con gli altri mercati europei, spread OAT-bund stabile) e la mancanza di contagio agli altri segmenti limitrofi del fixed income, già evidente nelle fasi di elevata volatilità degli scorsi giorni.”