Fuga da Parigi, spread Francia al pari della Grecia. Cosa succede e perché i Btp sorridono (per ora)
Francia come la Grecia. Lo spettro di una nuova crisi di governo mette nuovamente sotto scacco Parigi con vendite su azioni e bond transalpini. Tensioni politiche legate a doppio filo a conti pubblici da risanare e un’economia fragile.
Spread Oat-Bund ai massimi dal 2012
Le azioni e le obbligazioni francesi sono finite nel mirino ieri, spingendo lo spread tra Oat e Bund ai massimi dalla crisi del debito della zona euro del 2012. A scatenare i sell sugli asset transalpini è stata la minaccia di un collasso del governo Barnier.
Nel corso della giornata di ieri il differenziale di rendimento tra gli Oat decennali francesi e quelli della Germania si è spinto fino a un picco a 90 punti base, poi sceso in area 86. IL rendimento del decennale francese si è riportato sopra la soglia del 3%. Male anche la Borsa di Parigi con il Cac40 maglia nera europea con le banche transalpine a guidare i ribassi. Stamattina la Borsa ha aperto in ripresa con quasi tutti i titoli del Cac40 con segno più.
Barnier in bilico
A scatenare le vendite sono state le preoccupazioni che l’attuale governo possa cadere a causa della legge di bilancio 2025 da 60 miliardi di euro che prevede tagli alla spesa e aumenti delle tasse. La leader di estrema destra Marine Le Pen è l’elemento scatenante delle nuove preoccupazioni con il suo partito Rassemblement National, il più grande della camera bassa, pronto a votare la mozione di sfiducia proposta dai socialisti se le sue richieste non saranno soddisfatte.
Il premier Michel Barnier ha confermato che potrebbe trovarsi costretto a utilizzare uno strumento costituzionale per scavalcare il parlamento e far approvare il budget, una mossa che lo esporrà a un voto di sfiducia che potrebbe far cadere il governo, in carica da poco più di due mesi.
L’allargamento dello spread potrebbe accentuarsi ancora. Gli investitori guardano con attenzione alla soglia dei 100 pb di spread Francia-Germania, che potrebbe essere un livello dove partirebbero le ricoperture sul debito transalpino, opinione condivisa da Vincent Mortier, responsabile degli investimenti presso Amundi.
“Non pensiamo che Le Pen darà seguito alle sue minacce di rovesciare il governo nel breve termine – è il parere degli econiomisti di Ing – ma ricorda ai mercati la situazione precaria in cui si trova il paese. Un voto di sfiducia azzererebbe i progressi fatti con l’attuale proposta di bilancio e innescherebbe un nuovo periodo di limbo politico. Ma dato che le nuove elezioni parlamentari non potranno essere tenute prima della metà del 2025, i tempi per una mossa del genere sembrano presuntuosi”. “Detto questo – aggiungono gli esperti – le prospettive economiche per la Francia a lungo termine sono fosche e si sono deteriorate negli ultimi mesi”.
Italia e Btp spettatori interessati
Lo spread dell’Italia al momento non ha subito scossoni, anzi ieri si è mosso controcorrente scendendo in area 124 punti base (da 126). L’Italia può essere il beneficiario, alla luce della sua attuale stabilità politica, delle riallocazioni da parte di alcuni investitori, tra cui quelli del Giappone, che si alleggeriscono sulla Francia preferendo altri bond governativi dell’area.
Nonostante il restringimento progressivo del differenziale di rendimento tra Italia e Germania nel corso degli ultimi due anni (più che dimezzato rispetto ai 260 pb al momento dell’insediamento del governo Meloni), è bene ricordare che il costo di rifinanziamento del debito tricolore è ancora quello più alto tra i paesi dell’eurozona, circa 40 pb più alto di Parigi e Atene.
Le difficoltà di Francia e soprattutto Germania, importante partner commerciale dell’Italia, non lasciano indifferenti. A queste si aggiunge l’incognita dei dazi trumpiani.
“Tra problemi politici interni (budget in Francia ed Elezioni in Germania) e l’elezione di Trump in US con clean sweep, i consumatori dell’ Eurozone core hanno poco da stare allegri (e anche quelli della periferia) e ne sono consci”, ammonisce Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.
Attesa per il giudizio di S&P sulla Francia
S&P Global Ratings dovrebbe aggiornare domani sera la sua valutazione della Francia. A maggio, prima che Macron scatenasse la crisi indicendo nuove elezioni, S&P aveva declassato il rating del credito della Francia da AA ad AA-, evidenziando gli obiettivi mancati del governo nei piani per contenere il deficit.
Sia Fitch Ratings che Moody’s Ratings hanno dato alla Francia un outlook negativo il mese scorso, citando il deterioramento delle finanze pubbliche e le sfide politiche nel contenere il deficit.
Gli investitori internazionali detengono più della metà del debito pubblico francese, secondo i dati della Banque de France.