FCA, AD Manley: E’ ‘House of Brands’, con suoi marchi riuscirà a sopravvivere a rivoluzione tech settore auto
Fiat Chrysler Automobiles è una “house of brands”, ovvero una “casa di marchi”, e questa sua caratteristica le consentirà di sopravvivere alla rivoluzione tecnologica che sta interessando il settore auto, e che sta vedendo sempre più protagoniste le auto elettriche e a guida autonoma.
Parola di Mike Manley, amministratore delegato di FCA, che ha rilasciato un’intervista a Bloomberg nel quartiere generale del gruppo di Torino, in occasione del libro dedicato al suo predecessore, l’ex Ceo Sergio Marchionne.
La pubblicazione del libro di Tommaso Ebhardt, edito da Sperling & Kupfer, è prevista per domani.
Dall’intervista emerge come Manley abbia un’idea di Fiat Chrysler Automobiles – scrive Bloomberg – simile a quella di Marchionne. Ovvero un’idea basata sull’assunto secondo cui la forza del colosso risieda proprio in alcuni suoi marchi, che lo rendono unico rispetto ad altri produttori.
Si tratta di marchi come Jeep, Alfa Romeo e Maserati.
Bloomberg ricorda come l’AD, che ha preso il posto di Sergio Marchionne qualche giorno prima della morte del manager, avvenuta nel mese di luglio, si stia focalizzando sull’obiettivo di riportare in condizioni di redditività la divisione asiatica di FCA, attualmente in perdita, rinnovando al contempo anche il business in Europa.
Il ceo si è mostrato molto fiducioso sul futuro di FCA, e ha citato in particolare il successo della 500, che ha garantito vendite livelli di record a dieci anni dal suo lancio sul mercato:
“I nostri marchi – ha detto Manley – hanno dimostrato che sono capaci di sopravvivere”.
Il numero uno della casa automobilistica è insomma convinto che la chiave del successo per FCA sia proprio nell’unicità e nelle caratteristiche dei suoi brand.
In un’intervista separata rilasciata sempre per la biografia di Marchionne dal suo ufficio di Torino Pietro Gorlier, responsabile di Fiat Chrysler in Europa, ha confermato le parole del ceo Manley, dichiarando di prevedere che il marchio Fiat continuerà ad avere un futuro brillante in Europa, grazie alla 500 family, di cui fa parte anche la 500X SUV. “E grazie, anche, allo sviluppo, su cui si sta concentrando, del “concetto di mobilità”.
Nel commentare l’eredità lasciata dall’ex numero uno Sergio Marchionne, Mike Manley si è inoltre così espresso, stando alle anticipazioni sulla biografia riportate dal quotidiano La Repubblica.
“Al mondo ha mostrato che puoi avere un punto di vista diverso, puoi essere schietto su una serie di temi importanti, non conformarti allo status quo e allo stesso tempo essere un amministratore delegato di grandissimo successo. Molti ceo che guarderanno a Sergio dall’esterno non potranno che riconoscere il coraggio che ha avuto nel compiere le sue scelte e prenderlo come un punto di riferimento per il proprio mandato. C’è sicuramente anche un’eredità enorme che lascia alla nostra organizzazione. Ha infuso una serie di valori che sono ancora al centro di Fiat Chrysler”.
Manley non ha rilasciato alcun commento su una possibile alleanza con PSA. Occhio alle dichiarazioni arrivate alla metà di marzo da Robert Peugeot, esponente della famiglia che ha fondato il marchio automobilistico francese.
Il dirigente aveva annunciato di fatto dalle pagine di Les Echos la disponibilità dei Peugeot ad appoggiare le mire di acquisizione di PSA, attraverso il veicolo di investimenti FFP, di cui è responsabile.
Da segnalare che FFP è tra i tre principali azionisti di PSA Peugeot Citroën Group.
Il manager aveva parlato di un’apertura a effettuare un investimento in proporzioni ragionevoli, nel caso in cui PSA, produttore dei veicoli Peugeot e Citroen, avesse raggiunto un accordo con un altro gruppo del settore.
“Finora – aveva precisato– non è arrivata ancora nessuna proposta ma, alla domanda sulla possibilità di un investimento in FCA, la risposta era stata: “Con loro, così come con altri, i pianeti potrebbero essere allineati”.