Notizie Criptovalute ETF Spot su Bitcoin: cosa sono, come si acquistano e quali alternative esistono

ETF Spot su Bitcoin: cosa sono, come si acquistano e quali alternative esistono

19 Gennaio 2024 10:00

La notizia che milioni di investitori negli Stati Uniti – e non solo – stavano aspettando da tempo è arrivata il 10 gennaio 2024: la Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse valori, ha dato il via libera agli ETF Spot sul Bitcoin, autorizzando di fatto 11 diverse società alla quotazione e alla negoziazione di altrettanti ETF Spot Bitcoin, esponendo milioni di potenziali investitori ai movimenti di prezzo della celebre criptovaluta con estrema facilità, senza la necessità di aprire un conto di trading, gestire un wallet ed essere subito in regola con la tassazione sugli eventuali guadagni.

La grande novità di questo 2024 risiede nella parola “spot”. Da tempo, infatti, era già possibile esporsi in parte all’andamento di Bitcoin grazie agli ETF futures, fondi con un’esposizione sintetica a Bitcoin attraverso i mercati futures, ma senza la necessità per i fondi che li quotano e li negoziano di detenere Bitcoin. Gli ETF Spot su Bitcoin, invece, obbligano i fondi autorizzati ad emetterli a detenere la criptovaluta vera e propria e permettere agli investitori di comprare azioni che rappresentano una parte della quantità di Bitcoin detenuta dal fondo.

Sono passati 15 anni dal lancio di Bitcoin nel 2009 e il valore della criptovaluta rispetto al dollaro ha superato ogni aspettativa, arrivando a toccare nel 2021 i 69mila dollari di valore per un singolo Bitcoin. Comprendere la tecnologia che regola Bitcoin e il concetto di autocustodia che accomuna tutte le criptovalute richiede educazione ed esperienza.

È qui che entrano in gioco i nuovi ETF Spot sul Bitcoin, il modo più semplice per investire in Bitcoin senza doversi preoccupare di chiavi, password o indirizzi del wallet.

Cosa sono gli ETF Spot su Bitcoin

Bitcoin e decisione su ETF: la data X è il 10 gennaio. Occhio all'Halving

Gli ETF, acronimo di Exchange Traded Funds, sono dei veri e propri fondi di investimento negoziati in borsa che chiunque può acquistare o vendere al pari di una semplice azione. L’obiettivo di un ETF Spot è quello di replicare il più fedelmente possibile l’andamento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime come l’oro, e di una criptovaluta come Bitcoin nel caso in oggetto.

La società che emette un ETF Spot ha il compito di acquistare e detenere fisicamente gli asset che compongono il fondo e di gestire il portafoglio dell’ETF occupandosi di tutti gli aspetti amministrativi e operativi. Nello specifico la SEC ha autorizzato per la prima volta gli ETF Spot Bitcoin, basati cioè sul prezzo attuale di mercato di Bitcoin, senza la necessità di utilizzare derivati o contratti a termine. Questo significa che, a mercati aperti, il valore dell’ETF Spot seguirà direttamente l’andamento di Bitcoin in qualsiasi momento della giornata. Ecco perché, dopo il via libera della SEC, le società autorizzate a lanciare sul mercato gli ETF sui Bitcoin hanno subito iniziato a comprare in massa la celebre criptovaluta.

BlackRock, ad esempio, può già vantare il possesso di 11.500 Bitcoin, per un valore al 18 gennaio 2024 di oltre 492 milioni di dollari.

Fidelity ha fatto altrettanto e tra le 11 società di gestione autorizzate dalla SEC al lancio degli ETF Bitcoin sono stati acquisiti nell’arco di pochi giorni Bitcoin per un valore complessivo di 2,2 miliardi di dollari.

Come si acquistano gli ETF sui Bitcoin

Gli investitori negli Stati Uniti che vogliono acquistare quote di ETF sui Bitcoin possono farlo in qualsiasi momento rivolgendosi alle diverse piattaforme di brokeraggio che offrono già la compravendita di azioni e bond come Fidelity Investments, TD Ameritrade e Interactive Brokers.

Ad oggi sono 11 le società autorizzate dalla SEC all’immissione in commercio di ETF sui Bitcoin, distribuiti tra Borsa di New York (NYSE), NASDAQ e NYSE Arca.

Questo è l’elenco ufficiale con nome della società, borsa valori in cui sono quotati gli ETF sui Bitcoin e il nome dell’ETF:

  • ARK 21Shares Bitcoin ETF (NYSE:ARKB)
  • Bitwise Bitcoin ETF (NYSE:BITB)
  • Blackrock’s iShares Bitcoin Trust (NASDAQ:IBIT)
  • Franklin Bitcoin ETF (NYSE:EZBC)
  • Fidelity Wise Origin Bitcoin Trust (NYSE:FBTC)
  • Grayscale Bitcoin Trust (NYSE:GBTC)
  • Hashdex Bitcoin ETF (NYSEARCA:DEFI)
  • Invesco Galaxy Bitcoin ETF (NYSE:BTCO)
  • VanEck Bitcoin Trust (NYSE:HODL)
  • Valkyrie Bitcoin Fund (NASDAQ:BRRR)
  • WisdomTree Bitcoin Fund (NYSE:BTCW)

Se, ad esempio, si vuole acquistare una quota dell’ETF sui Bitcoin di Blackrock è sufficiente cercare IBIT nel listino del NASDAQ e procedere alla compravendita come si farebbe con una semplice azione, rigorosamente negli orari in cui il mercato è aperto, mentre chi intende affidarsi a Grayscale può acquistare una o più quote di GBTC presso la New York Stock Exchange negli orari di apertura.

I vantaggi e gli svantaggi degli ETF Bitcoin

La domanda sorge spontanea: perché comprare ETF sui Bitcoin invece di prendere direttamente Bitcoin? In generale chi sceglie di comprare Bitcoin lo fa perché crede che in futuro diventerà di uso comune per i pagamenti digitali e ha quindi deciso di scommettere sulla criptovaluta più celebre e scambiata al mondo, già adottata come valuta legale in Paesi come El Salvador e Repubblica Centrafricana.

Possedere e utilizzare Bitcoin per effettuare pagamenti richiede però la necessità di diventare custodi delle “chiavi” che testimoniano la proprietà di una determinata quantità di Bitcoin. Per farlo bisogna avere un wallet per criptovalute e conoscerne il funzionamento, qualcosa che per un investitore medio può risultare ostico. La soluzione arriva dagli ETF sui Bitcoin, il modo più semplice per investire in Bitcoin anche senza saperne nulla di criptovalute. Quali sono i pro e i contro degli ETF su Bitcoin?

ETF su Bitcoin: i pro

  • Affidabilità e sicurezza, soprattutto se ci si affida a un broker serio, autorizzato e con anni di esperienza alle spalle;
  • Convenienza e facilità di acquisto visto che non occorre conoscere nulla dell’universo Bitcoin per iniziare a investire in questa criptovaluta dall’andamento ancora molto volatile;
  • Regolamentazione e tassazione: gli ETF su Bitcoin devono seguire rigide regole e sono già soggetti a tassazione. L’investitore finale, insomma, non deve preoccuparsi di nulla neanche su quel fronte;
  • Assistenza clienti: in casi di problemi o dubbi è sufficiente contattare il servizio clienti della piattaforma di brokeraggio scelta per ricevere assistenza.

ETF su Bitcoin: i contro

  • Non si ha la proprietà di Bitcoin: gli ETF su Bitcoin sono indicati per gli investitori, non per chi intende comprare Bitcoin per effettuare pagamenti e transazioni;
  • Non si può comprare e vendere a qualsiasi ora: la compravendita degli ETF su Bitcoin è possibile soltanto negli orari di apertura dei mercati e non 24 ore su 24 come accade invece per le criptovalute.

È possibile comprare ETF Spot di Bitcoin in Italia?

La decisione della SEC riguarda ovviamente gli Stati Uniti.

Com’è invece la situazione in Italia? È possibile comprare gli ETF Spot di Bitcoin nel nostro Paese? La risposta più semplice è negativa: comprare ETF Spot su Bitcoin che permettono di possedere indirettamente una quota della criptovaluta detenuta dalla società che gestisce il fondo non è possibile. Questo perché per la regolamentazione dell’Unione Europea un ETF Ucits compliant centrato sul Bitcoin non soddisfa i requisiti chiave Ucits, il marchio di garanzia di qualità dell’UE.

Questo non significa che non esistano strumenti per esporsi parzialmente agli andamenti del mercato di Bitcoin.

ETP, l’alternativa all’ETF su Bitcoin

Gli investitori italiani ed europei hanno già modo da tempo di esporsi a Bitcoin e altre criptovalute grazie agli Exchange Traded Product (ETP), prodotti che replicano fedelmente l’andamento del sottostante. L’investitore, al contrario di quanto accade con gli ETF, non possiede indirettamente una quota degli asset del fondo, ma possiede un titolo di debito e non come titolo azionario.

In Europa ci sono al momento circa 130 ETP su criptovalute, a cominciare da Bitcoin ed Ethereum, quotati su diverse borse europee come Euronext Amsterdam o Euronext Paris. Manca all’appello la Borsa Italiana, ma dal 2019 gli investitori italiani possono fare trading su questi ETP su criptovalute solo se il broker o la piattaforma di trading a cui ci si affida offrono la possibilità di farlo. La buona notizia è che sono in tanti a permetterlo, da Fineco a Banca Sella, da Degiro a Scalable Capital e Webank.