Effetto Fed travolge anche Piazza Affari, sale spread Btp-Bund
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Le ripercussioni della riunione della Fed si sono propagate dagli Stati Uniti all’Asia, fino a raggiungere stamani l’Europa e Piazza Affari. L’outlook prudente della banca centrale americana sui tagli dei tassi nel 2025 ha alimentato un sentiment di avversione al rischio negli investitori, con ripercussioni su diverse asset class, tra cui azionario, obbligazionario, forex e bitcoin. Ecco come hanno reagito il Ftse Mib, lo spread Btp-Bund e i singoli titoli di Borsa italiana.
La Fed affossa Wall Street, balzo rendimenti Treasury
La Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base, come da attese, portandoli nel range 4,25-4,50%. Tuttavia, le proiezioni aggiornate del dot plot e la conferenza stampa del presidente Powell confermano un atteggiamento molto più cauto nel 2025, a causa di un’inflazione ostinatamente elevata e dei rischi legati alle politiche di Trump.
Ora i funzionari prevedono soltanto 50 bp di tagli l’anno prossimo, rispetto ai 100 previsti a settembre, mentre il mercato sconta un allentamento medio di 35 bp, mettendo quindi in dubbio la seconda riduzione.
L’atteggiamento prudente della banca centrale ha spinto il dollaro ai massimi da due anni (cambio euro/dollaro in discesa a 1,04) e i rendimenti dei Treasury Usa sui livelli più elevati da sette mesi, al 4,52%. Il Dow Jones ha perso oltre 1.000 punti e il Nasdaq ha chiuso a -3,56%, registrando la prima vera correzione del periodo post-elezioni. In calo anche il Bitcoin, in area 101.000 dollari, mentre il Vix – l’indice della volatilità – è balzato a 27,8 prima di ridimensionarsi a 21 punti.
A Piazza Affari giù Ftse Mib, sale spread Btp-Bund
La “tempesta perfetta” ha colpito pure l’Italia, anche se la reazione non è stata eccessivamente drastica. Il Ftse Mib ha aperto in calo di oltre l’1%, scendendo momentaneamente sotto quota 34.000 punti. In seguito ha leggermente recuperato terreno, pur rimanendo ampiamente negativo.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è ampliato a 118 punti base in avvio, con il decennale italiano in rialzo di circa 7 punti base al 3,47% e il benchmark tedesco al 2,29%. Nell’ultima settimana il rendimento del Btp è risalito di circa 12 bp, ma resta su livelli sostanzialmente inferiori a quelli medi registrati nel corso dell’anno.
Comparto tech in rosso, male Stm
Tra i singoli titoli di Piazza Affari arretra soprattutto Stmicroelectronics (-4,8%), con la peggior performance nel paniere del Ftse Mib.
Il produttore di semiconduttori risente in parte del sell-off che ha colpito i titoli tecnologici a Wall Street. Le previsioni poco rassicuranti sull’inflazione e i messaggi tutt’altro che accomodanti della Fed e di Powell sui tassi hanno penalizzato il comparto tecnologico, determinando perdite superiori al 3% per Microsoft e Alphabet e di oltre il 2% per Apple.
A frenare ulteriormente il settore di Stm ha contribuito anche una debole prospettiva di fatturato da parte del produttore di chip di memoria Micron, a causa di una domanda ancora sottotono di smartphone e PC. Nella conference call post risultati, la società ha affermato di vedere “un impatto più pronunciato delle riduzioni delle scorte da parte dei clienti”, con impatti negativi sulle consegne attese per il 2° trimestre fiscale.
In Europa perdono terreno anche Infineon (-3,3%), ASML (-3,6%), ASM International (-2,9%) e BE Semiconductor (-2,6%). A Piazza Affari arretra anche Technoprobe (-4,2%), che produce soluzioni per i test di semiconduttori.