Notizie Notizie Italia E’ svolta Italia: i segnali chiari da Btp e Ftse Mib, con Salvini depotenziato lo spread può andare sotto 100

E’ svolta Italia: i segnali chiari da Btp e Ftse Mib, con Salvini depotenziato lo spread può andare sotto 100

29 Gennaio 2020 11:51

La giornata da incorniciare di ieri per Piazza Affari, miglior seduta degli ultimi 12 mesi con close a +2,61%, è passata un po’ sottotraccia. La prepotente sovraperformance rispetto alle altre borse ha stupito molti operatori, con l’effetto del voto in Emilia che si è probabilmente fatto sentire con un giorno di ritardo, complice anche il rischio coronavirus che lunedì aveva condizionato tutti i mercati. Sempre ieri il Btp. Il tasso del decennale è sceso sotto l’1% per la prima volta dallo scorso novembre, con acquisti in controtendenza sulla carta italiana in una giornata debole per gli altri bond UE.

Per spiegare questi movimenti è necessario tornare a quanto emerso domenica dalle urne in Emilia-Romagna. Una vittoria netta del centro-sinistra che ha frenato l’ascesa della Lega, che sperava in una vittoria per dare una spallata al governo e andare a elezioni anticipate, e il mercato ha interpretato come una sponda per allentare la percezione del rischio politico legato all’Italia.

Tecnici Tesoro quantificano il ‘tesoretto Emilia’

La discesa dello spread e del tasso Btp negli ultimi due giorni – e che continua anche oggi – fa sorridere il Tesoro. In due giorni lo spread è calato di 20 punti e il ministro Gualtieri ha riferito che i tecnici hanno quantificato che questo porterà a 400 milioni di risparmi quest’anno, 1,2 miliardi nel 2021 e più di 2 miliardi nel 2022. Calcoli effettuati ipotizzando che cale calo si confermi nel tempo. “C’è una correlazione difficilmente contestabile. L’esito del voto in Emilia conferma la solidità del governo”, ha detto Gualtieri.

Proprio il ministro dell’Economia in tempi non sospetti aveva chiarito come i timori legati all’Italia sono da circoscrivere principalmente a una determinata eventualità. “Gli investitori non vogliono sentir parlare della possibilità di un ritorno di chi, come Salvini, tifa per Vox e ha messo in discussione l’ancoraggio europeo dell’Italia”, disse Gualtieri lo scorso novembre a margine di una riunione Ecofin commentando una fiammata al rialzo dello spread.

Spread sotto 100? Non succede da 4 anni

Gli analisti di mercato sono convinti che il fattore politico sia determinante in questo momento nel ridestare l’interesse sugli asset italiani. “L’effetto Bonaccini continua a supportare gli asset italiani – commenta Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – il BTP ieri è stato l’unico bond che vede il suo rendimento scendere in Eurozona, mentre Piazza Affari ha recuperato interamente le perdite di lunedì chiudendo sopra 24.000. Alla forza ha contribuito un bel rimbalzo del settore bancario europeo, che aveva cominciato a scendere ben prima della comparsa del virus”.

Pimco, che è sovrappeso sui titoli di Stato Italiani, non esclude la possibilità che lo spread Btp-Bund scenda a 100 punti, livello che non viene violato al ribasso dal lontano gennaio 2016. “E’ ancora l’unico spread che può essere ridotto – ha detto ieri Nicola Mai, responsabile della ricerca sul credito sovrano di Pimco, in una presentazione a Milano. “Dal 2018, quando abbiamo avuto una visione negativa, le cose sono cambiate: la posizione anti-Europa è cambiata, il governo è cambiato, la BCE è tornata sul mercato, i rendimenti globali sono inferiori, il che rende il debito italiano un po più sostenibile”.

Ftse Mib mette nel mirino massimi importanti

Il Ftse Mib oggi si è spinto ancora più avanti toccando quota 24.197 punti, nuovi massimi da maggio 2018. Stazionano circa 1,5 punti percentuali più in alto i massimi del 4 maggio 2018, che se superati proietterebbero l’indice guida italiano ai livelli più alti dal 2008.

Tra le blue chip milanesi si segnala oggi il record toccato da Enel a 7,961 euro, nuovo massimo storico per il titolo di maggior peso del Ftse Mib dall’alto degli oltre 80 miliardi di euro di capitalizzazione. Da inizio anno Enel segna oltre +10% giovandosi anche dell’effetto tassi (le utility risultano inversamente correlate con il livello dei tassi). Massimi storici toccati in queste sedute anche da Terna ed Hera.