Notizie Notizie Italia Dossier Carige, corsa contro il tempo: ’25 giorni per trovare 800 milioni, altrimenti liquidazione’

Dossier Carige, corsa contro il tempo: ’25 giorni per trovare 800 milioni, altrimenti liquidazione’

4 Luglio 2019 09:52

Alert liquidazione per Banca Carige. Sembrano davvero lontane quelle dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio, relative alla possibilità che Carige diventasse una banca di Stato: ora il M5S avrebbe fatto più di un passo indietro rispetto alla sua posizione iniziale: no alla nazionalizzazione, sì alla soluzione di sistema: anche perchè la strada della ricapitalizzazione precauzionale in stile Mps non sarebbe più praticabile. E’ quanto riportano oggi alcuni quotidiani, come il Sole 24 Ore e Repubblica.

Il Sole fa notare anche la presenza di un nuovo ostacolo, rappresentato dal Credito Sportivo, il soggetto che dovrebbe, secondo le indiscrezioni di qualche settimana fa, contribuire al salvataggio dell’istituto.

Fonti Cinque Stelle, riferisce il quotidiano, parlano infatti di problemi «tecnici insormontabili» che “renderebbero pressochè impossibile il contributo dell’istituto pubblico – posseduto all’80% dal Mef – all’aumento di capitale in particolare sul fronte dell’equity, che appare escluso. Sarebbe invece possibile, almeno in teoria, la sottoscrizione di un subordinato Tier 2, bond che peraltro fa parte del piano di rafforzamento di Carige”.

Incubo liquidazione per Banca Carige

Certo, viene rilevato, il Credito Sportivo è un pilastro importante nella nuova regia del salvataggio della banca: il suo venir meno, di conseguenza, metterebbe di nuovo tutto in discussione.

Una riunione chiarificatrice sul dossier Carige si è svolta ieri a Palazzo Chigi.

La Repubblica mette in evidenza l’urgenza di risolvere quella che è diventata una questione spinosa. Ormai i tempi sono stretti, appena 25 giorni, stando almeno al tempo concesso dalla Bce, per evitare la liquidazione e trovare dunque 800 milioni.

“La riunione chiarificatrice a Palazzo Chigi, da una parte i tecnici di Tesoro e Bankitalia, dall’altra i politici della maggioranza di governo, in agenda da lunedì, ha chiarito alcuni aspetti del dossier. Non tutti. Il principale, come emerge, è che la soluzione della ricapitalizzazione precauzionale dello Stato – prevista fino a un miliardo dal decreto di sei mesi fa, che pure è esecutivo – pare al momento impraticabile. Il motivo, secondo i tecnici, è che Carige potrebbe in seguito a un esame sui crediti denotare un deficit di capitale per “perdite pregresse o probabili”, ipotesi che vieterebbe la fattispecie sfruttata nel 2017 per Monte dei Paschi. Quindi ci sono 25 giorni, tanti ne ha dati la Banca centrale europea, per trovare 800 milioni, oppure l’istituto rischia la liquidazione.

Il Sole 24 Ore rimarca che “fonti di governo dei Cinquestelle escludono che nel Governo ci sia la volontà di procedere con la nazionalizzazione della banca. Al contrario, ci sarebbe l’intenzione di trovare quanto prima un piano che risolva le difficoltà dell’istituto”.

In realtà, della possibile nazionalizzazione di Carige si è parlato fino a pochi giorni fa, quando si è fatto riferimento all’ostilità della maggioranza di governo nei confronti della nuova cordata concepita per salvare l’istituto dal collasso: quella costituita dal Fondo interbancario, dagli azionisti genovesi e dalle banche pubbliche (Mcc e Credito Sportivo).