Dimon (JPMorgan), “il mondo non è pronto per tassi Fed al 7%”
“Il mondo potrebbe non essere preparato per lo scenario peggiore, con tassi di interesse della Federal Reserve al 7% accompagnati da una stagflazione”, ha dichiarato Jamie Dimon, CEO di JPMorgan in un’intervista al Times of India. Nell’intervista Dimon ha affermato che i tassi potrebbero dover aumentare ulteriormente per combattere l’inflazione, ha aggiunto che la differenza tra il 5% e il 7% sarebbe più dolorosa per l’economia rispetto al passaggio dal 3% al 5%.
Per Dimon il ciclo dei rialzi dei tassi Fed non è terminato
I commenti del numero uno di JPMorgan sono in forte contrasto con l’opinione diffusa degli analisti secondo cui la Fed si sta avvicinando alla fine del ciclo dei rialzi dei tassi dopo aver portato i tassi di riferimento nel range tra il 5,25% e il 5,5% – il livello più alto in 22 anni. Nonostante la Fed abbia optato per una pausa dei rialzi nel mese di settembre, l’istituto di Washington ha segnalato che i tassi dovranno rimanere più alti più a lungo per contenere l’inflazione, anche se i mercati stanno scontando tagli a partire dal 2024.
“Se avranno volumi più bassi e tassi più alti, ci sarà stress nel sistema”, ha detto Dimon durante la visita a Mumbai per un vertice degli investitori di JPMorgan. “Warren Buffett dice che scopri chi nuota nudo quando la marea si abbassa.” Ha proseguito Dimon. Questa sarà la marea che si abbasserà.
Se la Fed dovesse portare i tassi al 7%, ciò avrebbe gravi implicazioni per imprese e consumatori. Gli economisti stimano al 60% la probabilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi, e questa questa è uno scenario più ottimistico alla previsione di Bloomberg Economics, che prevede già di una recessione nel 2023.
La Fed lascia i tassi invariati
Nel meeting di settembre la Fed ha lasciato invariati i tassi di riferimento nel range 5,25%-5,5% in una mossa ampiamente prevista dagli analisti. Mentre le recenti proiezioni hanno mostrato che 12 funzionari su 19 all’interno del FOMC erano favorevoli a un altro rialzo dei tassi nel 2023.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che le future decisioni sui tassi si baseranno sui dati macro in arrivo ogni mese.
“Il mondo non è certamente preparato per tassi di interesse della Federal Reserve al 7%”, ha commentato in un intervista a Bloomberg, Charlie Jamieson, CIO Jamieson Coote Bonds. “A quel livello ci aspetteremmo una liquidazione deflazionistica degli asset, che farebbe scoppiare molte bolle speculative, semplicemente non sarebbe sostenibile”.
Treasuries sotto pressione
Le ultime dichiarazioni di Powell, che i tassi di interesse forse dovranno rimanere sui livelli attuali per più tempo del previsto hanno scatenato il sell-off sul mercato obbligazionario. La pressione sui bond UE ed USA. Il T-Note a 10 anni ieri ha toccato la quota del 4,7% di rendimento mentre quello con scadenza a due anni rimane stabile sopra il 5%. Si rafforza l’indice del dollaro