Notizie Notizie Mondo Twitter vota le dimissioni di Musk ma manca un successore. Tesla scatta poi si spegne

Twitter vota le dimissioni di Musk ma manca un successore. Tesla scatta poi si spegne

19 Dicembre 2022 16:28

Elon Musk potrebbe presto lasciare la guida di Twitter, società della quale è diventato Ceo dopo averne completato l’acquisizione alla fine di ottobre per un valore di 44 miliardi di dollari.

Il miliardario ha affidato la decisione ad un sondaggio, chiedendo espressamente agli utenti della piattaforma social se debba dimettersi dalla carica e precisando che si atterrà all’esito del referendum. Il 58% dei 17,5 milioni di votanti ha chiesto un passo indietro da parte di Musk, dopo soli 53 giorni al timone dell’azienda.

Tesla sotto osservazione a Wall Street

Il potenziale dietrofront di Musk dalla guida di Twitter ha innescato una iniziale reazione positiva delle azioni Tesla, di cui Musk è amministratore delegato. Inizialmente il titolo ha registrato un rialzo superiore al 4% nel pre-market, ma al momento viaggia in calo dell’1% a Wall Street.

Tesla ha perso circa il 58% da inizio aprile, quando Musk ha annunciato di aver acquisito una partecipazione in Twitter. Da quel momento, le azioni del produttore di auto elettriche hanno nettamente sottoperformato l’indice S&P500, che nello stesso periodo evidenza un calo ben più ridotto e pari al 15% circa.

Negli ultimi mesi Musk è stato oggetto di feroci critiche da parte degli azionisti di Tesla, secondo i quali il miliardario, noto anche per la sua società aerospaziale SpaceX, starebbe trascurando gli interessi della società automobilistica, offuscato dalle vicende del social network.

Nel mirino dei detrattori sono finite soprattutto le cessioni di azioni Tesla per finanziare Twitter. Due settimane fa Musk ha venduto 22 milioni di titoli del colosso dei veicoli elettrici per un valore complessivo di 3,6 miliardi di dollari. Il valore totale delle azioni Tesla cedute dal novembre 2021 supera i 39 miliardi di dollari.

Le recenti polemiche sulle mosse di Musk, dai licenziamenti alla sospensione degli account

Il sondaggio di Musk sull’eventualità delle proprie dimissioni giunge al culmine di una serie di controverse iniziative, che hanno spinto diversi inserzionisti pubblicitari ad abbandonare la piattaforma, aggravandone ulteriormente la già delicata situazione finanziaria.

Il 4 novembre Twitter ha annunciato il licenziamento di metà dei suoi 7.500 dipendenti, tra cui importanti manager dell’azienda, che secondo Musk stava perdendo 4 milioni di dollari al giorno.

In seguito, le polemiche hanno riguardato il servizio di abbonamento Twitter Blue e il ripristino di alcuni account precedentemente bloccati, tra cui quello dell’ex presidente statunitense Donald Trump.

Negli ultimi giorni, invece, sono stati sospesi gli account di diversi giornalisti, rei di aver condiviso pubblicamente alcune informazioni personali del Ceo (cosiddetto ‘doxxing’). Il riferimento è in particolare al caso @ElonJet, un account (ora sospeso) che twittava l’ubicazione del jet privato personale di Musk utilizzando dati di pubblico dominio.

La mossa ha scatenato critiche da diversi fronti, tra cui l’UE, che ha annunciato sanzioni citando la legge sui servizi digitali della Uer per il rispetto della libertà dei media e dei diritti fondamentali, mentre le Nazioni Unite l’hanno definita un “pericoloso precedente”.

L’ultima controversia riguarda invece il divieto agli utenti di Twitter di pubblicare collegamenti a social media rivali, che colpisce tra gli altri Facebook, Instagram, Mastodon, Post e Truth Social, il social di Donald Trump.

La società “non consentirà più la promozione gratuita di specifiche piattaforme di social media”, si legge in una nota. Successivamente è stato chiarito che la nuova policy si limiterebbe a sospendere gli account solo nel caso che il loro scopo sia “la promozione dei concorrenti”.

Musk cerca investitori e twitta: “Nessuno vuole essere il mio successore”

Se l’esito del sondaggio è chiaro, resta più incerto il futuro di Twitter. In passato Musk ha ascoltato i pareri degli utenti su diverse tematiche, dalla riduzione della sua partecipazione in Tesla al ripristino dell’account dell’ex presidente Donald Trump. Tuttavia, Musk ha twittato che sarà difficile trovare un altro CEO, poiché “nessuno vuole il lavoro che può effettivamente mantenere in vita Twitter. Non esiste un successore”.

Inoltre, ha ricordato che la società “è da maggio sulla corsia preferenziale verso il fallimento”. Nel suo primo discorso ai dipendenti a novembre, il Ceo ha sottolineato che tale opzione non è da escludere se Twitter non comincerà a generare più cassa. La società ha un debito di quasi 13 miliardi di dollari, attualmente nelle mani di sette banche di Wall Street che non sono state in grado di scaricarlo ad altri investitori.

Ieri Musk era in Qatar per assistere alla partita finale della Coppa del Mondo tra Argentina e Francia e ha twittato il suo sondaggio dopo la conclusione della partita. Il miliardario è alla ricerca di nuovi investitori a 54,20 dollari per azione, lo stesso prezzo per il quale ha rilevato la società a ottobre sborsando 44 miliardi di dollari. Il principe saudita Alwaleed bin Talal Al Saud è il secondo più grande investitore in Twitter dopo Musk, mentre la Qatar Investment Authority ha investito 375 milioni di dollari nella piattaforma di social media.