Depositi banche al sicuro? In Usa paura record da crisi 2008
Effetto SVB, First Republic & Co. In Usa si scatena ansia depositi banche
Negli Stati Uniti l’ansia per il destino dei depositi parcheggiati in banca vola al record dai tempi della crisi finanziaria globale del 2008. Se poi questa ansia sia giustificata o meno, è un altro conto.
In una nuova fase di mercato in cui le espressioni all’ordine del giorno sono diventate, nell’arco di pochi mesi e soprattutto in Usa ‘bank run’, corsa agli sportelli, crisi delle banche regionali, il panico rischia di alimentare il solito caso della profezia negativa che si auto-avvera.
Diverse le domande che affollano il mondo dell’alta finanza, ma anche Main Street e l’Average Joe, dopo che First Republic è diventata la terza banca Usa a chiudere i battenti in poco più di un mese.
Ansia depositi in Usa, i numeri del sondaggio Gallup
Da un sondaggio firmato Gallup emerge che, oltre a Wall Street, anche l’Average Joe ha paura per il destino di quei soldi, quei depositi, che ha parcheggiato in banca.
I numeri che emergono dall’ultimo sondaggio lanciato da Gallup sulla fiducia che i cittadini americani ripongono nella solidità del sistema finanziario Usa non sono di buon auspicio, soprattutto se si considera l’impatto che la psicologia ha sui mercati e sulla realtà delle cose.
L’esito del sondaggio lo si legge dal titolo: “About Half in U.S. Worry About Their Money’s Safety in Banks”.
Ovvero, “Negli Stati Uniti la metà circa è preoccupata per la sicurezza dei propri soldi in banca”.
In poche parole, la metà circa degli interpellati ha ammesso di temere che i propri soldi depositati nelle rispettive banche non siano del tutto al sicuro.
Crisi banche Usa: il 19% dei depositanti è molto preoccupato
In alcuni casi gli interpellati si sono definiti anche “molto preoccupati”: questa risposta è stata data per la precisione dal 19% degli 1.013 americani intervistati da Gallup.
Un altro 29% ha ammesso di essere “preoccupato in modo moderato” per il destino dei propri depositi in banca.
Un 20% ha risposto di non essere preoccupato affatto, mentre 1/3 ha rivelato di “non essere troppo preoccupato”.
Il sondaggio è stato lanciato da Gallup nei giorni compresi tra il 3 e il 25 aprile, dunque nei giorni successivi ai crac di Silicon Valley Bank e di Signature Bank, che hanno portato gli operatori di mercato di tutto il mondo ma anche il cittadino medio americano a paventare il remake della crisi finanziaria del 2008.
C’è chi non ha esitato, di fatto, a parlare di possibile evento Lehman.
Il sondaggio Gallup condotto prima dell’ultimo crac
Le date in cui è stato condotto il sondaggio sono esse stesse fonte di preoccupazione, visto che gli interpellati hanno ammesso di temere per i depositi parcheggiati nelle banche PRIMA della notizia relativa al fallimento dI First Republic. E prima del panico che è tornato a investire l’intero settore a Wall Street, e che ha fatto affondare anche quella banca che si ritiene che possa essere la prossima a saltare in aria, ovvero PacWest, messa KO con un tonfo, nella giornata di ieri, del 50%.
PacWest non sarebbe tra l’altro la sola a essere attenzionata, visto che le vendite hanno continuato ad accanirsi anche contro l’altro istituto di credito regionale Usa Western Alliance.
Il trend dei titoli delle banche regionali è da bollettino di guerra: con gli smobilizzi di ieri PacWest ha bruciato dall’inizio del 2023 l’86% del suo valore.
Il profilo dell’Average Joe che teme per i propri depositi
Dal sondaggio di Gallup emerge anche che, a temere per il destino dei propri depositi sono soprattutto i repubblicani e gli indipendenti e, in generale, adulti che appartengono alla fascia media e debole di reddito.
In particolare, la maggioranza dei repubblicani (il 55%) e indipendenti (51%) ha detto di essere preoccupata in modo moderato, rispetto al 36% dei democratici che ha dato la stessa risposta.
Molto preoccupato o moderatamente preoccupato anche il 54% dei cittadini americani che non hanno una laurea, rispetto al 36% di chi è laureato.
E la stessa risposta (ovvero ‘si, sono preoccupato’) è arrivata da parte della metà circa degli americani che hanno un reddito annuale inferiore ai 100.000 dollari, rispetto al 40% dei ‘preoccupati’ che appartengono a fasce di reddito più alte.
Al di là delle differenze, Gallup mette in evidenza un dato inequivocabile:
il timore che i depositi parcheggiati nelle banche non siano del tutto al sicuro ha testato negli Stati Uniti un livello record dalla crisi finanziaria del 2008, quando a collassare furono diverse istituzioni finanziarie che erano state considerate, fino a quel momento, “too big to fail”.
Ma alla base della paura anche mancanza informazioni
L’articolo che ha riassunto i risultati delle rilevazioni di Gallup mette in evidenza tuttavia la discrepanza che esiste tra la paura e la realtà, facendo sorgere il dubbio che forse, nel contesto attuale, si dovrebbe aver paura, forse, più che per il destino dei propri depositi, della stessa paura.
“Quando le banche falliscono, non è neanche chiaro se la maggiore preoccupazione degli americani riguardo alla sicurezza dei propri depositi rifletta la mancata consapevolezza del fatto che i loro conti sono protetti dalla garanzia federale sui depositi o se il timore è che ci sia un effetto domino che possa far cadere alla fine le garanzie sui depositi” stessi, si legge nell’articolo di Gallup.
“La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), agenzia federale Usa, assicura fino a 250.000 dollari per depositante, banca assicurata. E tuttavia gli adulti che appartengono alle fasce di reddito più basse, chi non è laureato e i repubblicani sono più preoccupati rispetto agli altri”.
Gallup sottolinea che è possibile dunque che la preoccupazione che assilla queste categorie sia legata al fatto che non tutti sono consapevoli del fatto che esistono le garanzie dell’FDIC.
E’ possibile anche che alla base di questi timori, spiega l’agenzia di sondaggi, ci sia una insoddisfazione per l’attuale amministrazione presidenziale e per la situazione in cui versa l’economia Usa”.