Notizie Notizie Mondo Da Trump nuove pressioni sulla Fed di Powell: “tagli tassi a zero e anche oltre”

Da Trump nuove pressioni sulla Fed di Powell: “tagli tassi a zero e anche oltre”

11 Settembre 2019 15:44

I tassi sotto lo zero, dunque negativi, si confermano il nuovo sogno di Donald Trump.

I mercati fremono, “la febbre banche centrali” nelle sale operative è alta: cercasi disperatamente un nuovo assist anti-recessione dalla politica monetaria delle varie Bce, Federal Reserve, Bank of Japan & Co.

Freme anche lui, Donald Trump, che non si è ancora stancato, evidentemente, di attaccare Jerome Powell: un banchiere troppo hawkish, ovvero ‘falco’, a suo avviso, mentre invece secondo il presidente americano, soprattutto in vista dell’Election Day del 2020, gli Stati Uniti avrebbero bisogno di una banca centrale dovish, colomba. Magari proprio come quella della Bce di Mario Draghi, che è in teoria orientata a tagliare ulteriormente il tasso sui depositi, già sotto lo zero, pari a -0,40%.

Magari, pensa Trump, anche la Federal Reserve potrebbe fare la stessa cosa. Anzi, dovrebbe fare proprio così. Il presidente torna così a bacchettare Jerome Powell, dandogli anche del fesso. Il palcoscenico da cui parla è, come al solito, Twitter.

Tradotto, ecco cosa ha detto Donald Trump nel nuovo affondo contro la Federal Reserve:

“La Federal Reserve dovrebbe abbassare i nostri tassi di interesse a zero, o anche a meno, e poi dovrebbe iniziare a rifinanziare il nostro debito. LA SPESA PER INTERESSI POTREBBE ESSERE ABBASSATA, allo stesso tempo allungando in modo considerevole la scadenza (dei titoli). Abbiamo una grande moneta, il potere, e un bilancio…”.

Così continua in un altro tweet:

“Gli Usa dovrebbero pagare sempre il tasso di interesse più basso. Ma quale inflazione! E’ solo l’ingenuità di Jay Powell e della Federal Reserve che non ci permette di fare quello che gli altri paesi stanno già facendo! Stiamo perdendo l’opportunità della vita per colpa di fessi!”

Trump si è tra l’altro contraddetto visto che, come ricorda Reuters, il mese scorso aveva chiaramente detto parlando con i giornalisti dalla Casa Bianca di non volere tassi al di sotto dello zero negli Stati Uniti.

C’è da dire che la Federal Reserve si è sempre mostrata finora riluttante a portare i tassi sui fed funds in territorio negativo: anche durante la Grande Recessione, viene ricordato, l’espediente a cui è ricorsa è stato quello di adottare misure anticonvenziali, tra cui l’acquisto i bond, piuttosto che tagliare il costo del denaro a livelli inferiori allo zero.

La politica monetaria a tassi negativi ha dato il via tra l’altro in Europa – e di ciò Trump non ha fatto alcune menzione – a un’ondata di polemiche, in quanto la sua introduzione ha zavorrato pesantemente la redditività degli istituti di credito. La Bce di Mario Draghi si riunirà nella giornata domani, giovedì 12 settembre: fin troppo alte sono, per qualcuno, le aspettative dei mercati, che stanno scommettendo su una carrellata di annunci, tra ripristino del QE, sistema tiering, ulteriore taglio al tasso sui depositi.

La decisione sui tassi da parte del Fomnc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, arriverà invece la prossima settimana. A tal proposito, gli analisti di Wells Fargo hanno comunicato di prevedere un taglio di 25 punti base dei tassi Usa, sia per l’inflazione che rimane ancora bassa che per i rischi legati alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Nella nota si legge anche che “i mercati stanno già prezzando una probabilità del 100% che il Fomc riduca i tassi sui fed funds la prossima settimana”. Ciò significa, in termini di reazione dei mercati, che “più che ciò che verrà annunciato a settembre, sarà importante capire cosa verrà offerto dal fronte della forward guidance”.