Consob: Borsa più piccola su Pil, boom vendite scoperto
Borsa Milano, arrivano i numeri shock della Consob. Dal Bollettino statistico pubblicato sul sito della Commissione emerge che la capitalizzazione di Borsa ha sofferto una “forte contrazione rispetto al Pil”.
Per la precisione, “il rapporto tra la capitalizzazione e il Pil è scivolato dal 33% di fine 2021 al 25,4% del 30 giugno 2022″.
I dati del Bollettino, pubblicato oggi sul sito della Consob, mettono in evidenza “un mercato mobiliare in flessione, retrocesso ai valori di fine 2020, vanificando così i guadagni registrati nel 2021 per effetto della robusta ripresa seguita ai lockdown da Covid”.
Da segnalare che il Bollettino statistico è un documento a cadenza semestrale che contiene dati sui settori istituzionali di interesse della Consob basati su segnalazioni statistiche di vigilanza. Le informazioni riportate nel presente Bollettino sono quelle disponibili in Istituto al momento della pubblicazione, comprensive di eventuali rettifiche pervenute, come precisa la stessa Commissione Nazionale per le società e la Borsa.
Il rapporto evidenzia altri importanti dettagli.
Gli investimenti azionari sono in calo, mentre crescono quelli in obbligazioni, in particolare di quelle emesse da imprese finanziarie. Diminuisce, invece, l’incidenza degli investimenti in azioni, in particolare dei titoli italiani.
Ancora:
“Si riduce il numero delle società quotate sul Mercato telematico azionario (Mta), il principale mercato di Piazza Affari. Al tempo stesso è in netto miglioramento la redditività delle imprese italiane quotate.
Borsa: brusco aumento vendite allo scoperto
Le vendite allo scoperto riportano “un brusco aumento”. In particolare, si legge che, “date le aspettative ribassiste sui prezzi dovute alle forti tensioni geopolitiche, si è registrata una forte crescita del fenomeno delle vendite allo scoperto (+38,2% su base semestrale le posizioni nette corte rispetto al 31 dicembre 2021)”: a fine giugno 2022 le posizioni nette corte risultavano “pari all’1% della capitalizzazione totale (0,6% a fine 2021); per le società del settore finanziario tale dato risultava pari all’1,1% della capitalizzazione di settore (0,3% a fine 2021)”.
La Consob ha indicato inoltre che, “al 30 giugno 2022, i margini costituiti dagli aderenti al sistema di controparte centrale relativo ai mercati regolamentati italiani risultavano superiori del 32,6% rispetto al valore di fine 2021″.
Quello della borsa di Milano, viene definito dall’Autorità stessa guidata da Paolo Savona un “quadro contrastato, con luci e ombre”.
“Gli indicatori descrivono un quadro economico incerto, che risente di vari fattori negativi, come la guerra in Ucraina, l’impennata dell’inflazione trainata, tra l’altro, dai rincari nel settore energetico e le aspettative di una stretta creditizia da parte della Banca centrale europea, poi confermate dal rialzo dei tassi deciso dall’Eurotower”.
A tal proposito, vale la pena ricordare che, lo scorso 15 dicembre, la Bce ha alzato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale di 50 punti base rispettivamente al 2,50%, al 2,75% e al 2,00%, con effetto dal 21 dicembre 2022.
Oltre a comunicare il rialzo dei tre principali tassi di riferimento dell’area euro, la Banca centrale europea ha manifestato l’intenzione di iniziare a ridurre il proprio bilancio, gonfiato con il QE-Quantitative easing, in termini tecnici APP (PPA in italiano), lanciando il tanto paventato Quantitative Tightening (QT).
In particolare in Italia, diverse sono state le voci che si sono levate da alcuni esponenti del governo Meloni contro la Banca centrale europea. La presidente della Bce Christine Lagarde è stata criticata anche dall’‘ABI.
Ma lo stesso bollettino economico pubblicato oggi dalla Banca centrale europea ha confermato tutta l’intenzione di Lagarde di andare avanti per la sua strada, continuando ad alzare i tassi per cercare di sfiammare l’inflazione dell’area euro. Dichiarazioni hawkisk sono arrivate tra l’altro nelle ultime ore da altri esponenti hawkish di Francoforte
Tornando al rapporto della Consob, dal bollettino emerge che è sceso il numero delle società quotate sull’Mta (-2), mentre è aumentato il “numero delle società quotate su Euronext Growth Milan (Egm), il mercato non regolamentato dedicato alle imprese piccole e piccolissime (l’ex Aim, Alternative Investment Market)”.
Buone notizie sulla borsa di Milano per quanto concerne gli utili dells società quotate, in crescita:
“Gli utili delle imprese industriali quotate sul mercato principale (Mta) e sull’Egm registrano, al 30 giugno scorso, un forte incremento, salendo rispettivamente a 21,2 miliardi di euro (da 8,7 miliardi) e a 195 milioni (da 134 milioni)”.
“In miglioramento anche gli utili delle banche (7,5 miliardi di euro dai precedenti 7,2 miliardi), delle assicurazioni (a 3,2 miliardi da 3,1 miliardi), mentre si registra un leggero calo per le altre società finanziarie (a 0,7 miliardi da 0,8 miliardi)”.
Ancora, la Consob ha rilevato un calo per “il portafoglio dei titoli detenuti presso intermediari italiani (-10,3%) e i depositi bancari di famiglie e imprese (-2,5%)”, così come nel primo semestre del 2022 è scesa “anche la raccolta di strumenti finanziari (-17,6% a 202,5 miliardi) e di prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario (-30,8% a 19,7 miliardi) da parte degli intermediari italiani”.