Notizie Notizie Mondo BoE lascia tassi invariati al 5,25%, segnali positivi su discesa inflazione

BoE lascia tassi invariati al 5,25%, segnali positivi su discesa inflazione

1 Febbraio 2024 16:43

Non solo Fed e Bce, in questi giorni i riflettori erano puntati anche sulla Bank of England (BoE), che si è riunita oggi. Ecco le delibere del Monetary Policy Committee (MPC) e le proiezioni aggiornate sull’economia del Regno Unito.

Tassi BoE stabili al 5,25%, inflazione al 2% nel 2Q ma poi risalirà

Come da attese, i tassi di interesse sono stati mantenuti inalterati al 5,25%. Tuttavia, i voti dei 9 membri del Monetary Policy Committee sono stati più variegati del previsto. Swati Dhingra ha spinto per tagliare i tassi, il primo voto a favore di una riduzione in quasi quattro anni. Catherine Mann e Jonathan Haskel sono rimasti fedeli alla loro posizione precedente, votando per un aumento del costo del denaro al 5,5%, mentre gli altri sei componenti hanno votato per il mantenimento dello status quo.

La banca centrale del Regno Unito ha rimosso le indicazioni secondo cui i costi di finanziamento potrebbero dover aumentare nuovamente e il governatore Andrew Bailey ha riconosciuto che mantenere i tassi invariati spingerebbe l’inflazione “significativamente” al di sotto dell’obiettivo del 2%.

Le nuove previsioni della BoE

Le proiezioni economiche aggiornate vedono un’inflazione, in termini di prezzi al consumo, in discesa al 2% nel secondo trimestre del 2024, ma anche un successivo nuovo incremento nella seconda metà dell’anno. Nel complesso, l’inflazione sarà pari al 2,75% entro fine 2’24, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026.

A livello di crescita economica, la BoE prevede un’espansione dello 0,25% quest’anno, in aumento rispetto allo zero di novembre. Per il 2025, l’economia potrebbe mostrare una crescita dello 0,75%, anch’essa rivista al rialzo, riflettendo un allentamento del costo del denaro. Circa due terzi dell’impatto dell’aumento dei tassi dall’inizio del ciclo di inasprimento nel dicembre 2021 si è ormai manifestato, secondo l’istituto.

I recenti progressi economici nel Regno Unito

Nelle ultime settimane l’economia del Regno Unito ha evidenziato progressi significativi. Come sottolineato dagli analisti di Goldman Sachs, “il mercato del lavoro ha continuato a riequilibrarsi, anche se permane una significativa incertezza, mentre i dati recenti sia sulla crescita dei salari che sull’inflazione dei servizi hanno sorpreso significativamente al ribasso rispetto alle proiezioni della BoE di novembre”.

In particolare, le retribuzioni trimestrali del settore privato sono scese al 6,5% anno su anno già a novembre, mentre erano previste in calo al 7,2% entro dicembre, mentre l’indice dei prezzi al consumo dei servizi si è attestato al 6,4% a dicembre, a fronte del 6,9% stimato dalla BoE.

Sebbene fiacca, anche l’economia del Regno Unito ha sovraperformato le aspettative e ha evitato finora una recessione tecnica, anche se il Pil è rimasto piatto nel terzo trimestre del 2023 e molti economisti continuano a prevedere una recessione più avanti.

Le previsioni di Goldman e JPMorgan sul primo taglio dei tassi

Prima della riunione, Goldman si aspettava il primo taglio di 25 punti base a maggio, seguito da tagli di 25 punti base ad ogni riunione fino a quando il tasso di riferimento non raggiungerà il 3% a maggio 2025. “Nel nostro scenario di base, riteniamo che i funzionari della BoE disporranno di informazioni sufficienti sugli accordi salariali da parte del governo per l’incontro di maggio. Questo, insieme al rallentamento dell’inflazione, li convincerà ad attuare il primo taglio entro quella data”.

JP Morgan invece ha pronosticato (prima del meeting odierno) che il primo taglio non arriverà prima dell’estate, presumibilmente ad agosto.1