BoE: inflazione UK stabile ad agosto, quale impatto per tagli tassi?
Oltre alla riunione della Fed, sono in programma questa settimana gli incontri della Bank of England e della Bank of Japan. Per quanto riguarda la BoE, in mattinata sono giunte indicazioni importanti sul fronte dell’inflazione, che potrebbero condizionare le decisioni sui tagli dei tassi di interesse. Ecco gli ultimi dati sui prezzi e le implicazioni per la politica monetaria britannica.
I dati di agosto sull’inflazione del Regno Unito
Ad agosto i prezzi al consumo hanno evidenziato una crescita mensile dello 0,3%, in linea con le attese, dopo il -0,2% di luglio. Su base annua, l’inflazione è rimasta stabile al 2,2%, come previsto dagli analisti, mentre il Cpi core (che esclude le componenti più volatili) ha registrato un’accelerazione coerente con le aspettative, dal 3,3% al 3,6%.
L’inflazione dei servizi, un indicatore chiave monitorato dalla BoE, è salita dal 5,2% al 5,6%, confermando le stime degli economisti. In generale, le pressioni al ribasso nei carburanti, i ristoranti e gli hotel sono state compensate da una spinta al rialzo nelle tariffe aeree (+22%), legato ad una precedente diminuzione dei prezzi dei voli nel 2023. Nemmeno il ritorno del tour di Taylor Swift a Londra ha alimentato significativamente le pressioni sui prezzi, come invece era successo a giugno. La crescita annuale dei prezzi nella categoria cinema, teatri e concerti è balzata invece dal 4,4% al 9,2%.
Nel complesso, sia l’inflazione dei servizi sia il tasso principale sono risultati inferiori ai livelli previsti dalla Boe ad agosto, rispettivamente pari al 5,8% e al 2,4%.
La view degli analisti sulle prossime mosse della BoE
Moneyfarm: politica monetaria BoE ancora restrittiva
Alla luce dei dati odierni, Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, ritiene che il comitato di politica monetaria della Bank of England manterrà il tasso di base al 5%, dopo averlo ridotto di 25 punti base ad agosto.
“La BoE ha ribadito che la lotta all’inflazione è in corso e che la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva per un certo periodo di tempo per garantire che i rischi di inflazione continuino a diminuire verso l’obiettivo del 2% nel medio termine.”
ING: “Tagli tassi più rapidi in inverno”
ING sottolinea come l’aumento dell’inflazione dei servizi sia legato prevalentemente ad effetti base e alla crescita dei prezzi in categorie che non preoccupano più di tanto la banca centrale. Per contro, l’inflazione di fondo “sta lentamente migliorando” e questo potrebbe tradursi in “tagli dei tassi più rapidi durante l’inverno”, mentre non sono attese variazioni nella riunione di domani.
Per il momento, prosegue ING, il comitato della Boe “sembra soddisfatto di un taglio dei tassi a trimestre”, almeno finché l’inflazione dei servizi e la crescita salariale rimangono rigide, il che “suggerisce che il prossimo taglio sia probabile a novembre”, mentre domani non dovrebbero emergere segnali chiari sulle prossime mosse.
Tuttavia, ci sono “buone ragioni” per aspettarsi un miglioramento fino a fine anno. “Pensiamo che l’inflazione dei servizi scenderà sotto il 5% all’inizio del 2025. Ci aspettiamo tagli consecutivi a partire da novembre, che dovrebbero portare il tasso di riferimento al 3,25% entro la prossima estate”.
Nomura: ritorno alla normalità per inflazione UK ad agosto
Per la giapponese Nomura, “un aspetto incoraggiante delle cifre di oggi sull’inflazione è che la crescita dei prezzi dei servizi e dei beni di base sembra relativamente normale ad agosto”, ossia in linea con la media nel periodo 1999-2019, dopo essere stata più alta del normale negli ultimi anni.
Tuttavia, negli ultimi tre mesi lo slancio dei prezzi dei servizi al consumo è ancora presente (più forte dell’area euro e degli Stati Uniti, su base destagionalizzata). Pertanto, “ci aspettiamo solo un ritmo trimestrale di tagli dei tassi di 25 punti base, con la prossima mossa a novembre.”