Notizie Criptovalute Bitcoin si sgonfia e torna sui 40.000 $. Già finita euforia per l’ETF Spot?

Bitcoin si sgonfia e torna sui 40.000 $. Già finita euforia per l’ETF Spot?

24 Gennaio 2024 11:39

“Sell the rumors, buy the news” (“compra sulle indiscrezioni e vendi sulla notizia”). Un proverbio spesso utilizzato sui mercati che di recente sembra avere proprio aver trovato conferma sul prezzo del Bitcoin. Dal giorno in cui è stato approvato il tanto discusso e atteso primo ETF Spot legato direttamente alla cripto (10 gennaio il giorno dell’approvazione ufficiale), il prezzo del Bitcoin ha infatti invertito la rotta e ha iniziato la discesa, perdendo da lì già il 19% circa.

Facciamo un passo indietro. Sul finire del 2023 si sono susseguite una serie di indiscrezioni riguardanti proprio una probabile approvazione da parte della Sec dell’ETF Spot, con gli investitori che hanno così incrementato le scommesse su questa eventualità, facendo così aumentare l’interesse per il Bitcoin e di conseguenza il suo valore.

Dai minimi di settembre 2023 la cripto più famosa è arrivata a guadagnare il 96%, ma come dicevamo nelle ultime settimane si è smorzato l’entusiasmo sul Bitcoin che è tornato al test di livelli tecnici importati.

Bitcoin sotto 40.000 $ dopo approvazione ETF

Come vediamo dal grafico su time frame giornaliero rappresentato qui sotto, dall’11 gennaio (il giorno seguente a quello in cui la Sec ha approvato i primi 11 ETF sul Bitcoin), il prezzo del Bitcoin dopo aver raggiunto in intraday il massimo di periodo (da dicembre 2021) a 49.048 dollari, ha subito invertito la direzione. Il sell-Off è proseguito anche nelle sedute successive, e con il crollo di quasi l’8% del 12 gennaio, le quotazioni del Bitcoin hanno compiuto il breakout ribassista dell’area supportiva a 44.000 dollari.

Andamento su time frame giornaliero del Bitcoin. Fonte TradingView

Da lì il quadro grafico della major cripto è peggiorato, incanalandosi in una tendenza ribassista caratterizzata da massimi e minimi decrescenti dei prezzi. Nel dettaglio, con la seduta ancora una volta in rosso di lunedì (22 gennaio), il Bitcoin ha compiuto un altro e importante breakout, rompendo al ribasso la media a 50 giorni e l’area supportiva dei 41.000 dollari, un livello che tra dicembre e gennaio ha sorretto efficacemente i prezzi.

Occhio al supporto a 38.000 $

Ora il prezzo del Bitcoin si trova poco sopra la parità e nei pressi dell’area psicologica dei 40.000 dollari, e in caso di prosecuzione delle vendite sarà da monitorare la tenuta della successiva area supportiva a 38.000 dollari. Ecco che proprio il cedimento anche di quest’ultimo livello di supporto, per il prezzo del Bitcoin si aprirebbe un’ulteriore spazio per proseguire la discesa fino al successivo supporto individuato poco sotto a 34.000 $, livello peraltro da cui transita anche la media mobile a 200 giorni.

Al contrario, un deciso ritorno del Bitcoin sopra la resistenza a 41.000 $, potrebbe migliorare il quadro grafico di breve periodo della major cripto, consentendo così al Bitcoin di rimbalzare al di sopra della media a 50 giorni. Tuttavia, da questo punto di vista molti analisti credono al contrario che l’attuale fase di debolezza possa continuare:

Crediamo che il catalizzatore degli ETF Bitcoin, che ha spinto l’ecosistema fuori dal suo inverno, finirà per deludere i partecipanti al mercato” hanno commentato in una nota gli analisti di JPMorgan, che vedono dei “rischi di una potenziale ulteriore sgonfiamento dell’entusiasmo legato agli ETF sul Bitcoin”.

Intanto, secondo i dati raccolti da Bloomberg, al momento il mercato degli ETF Spot sul Bitcoin hanno registrato oltre 1 miliardo di flussi netti totali.

Ma la perdita di entusiasmo sull’ETF Btc non è l’unico fattore che ha trainato al ribasso le quotazioni delle criptovalute nell’ultimo periodo, infatti, come ricorda Sean Farrell, capo strategia sulle cripto di Fundstrat Global Advisors, “nelle ultime due settimane, Bitcoin è stato sfidato da condizioni macroeconomiche più difficili, evidenziate dal rialzo dei tassi e a rafforzamento del dollaro e significative pressioni di vendita da parte dei trader liquidano le loro posizioni di arbitraggio GBTC” (deflusso da quasi 4 miliardi di dollari dal Grayscale Bitcoin Trust).

Quest’ultima correzione di Bitcoin riflette anche fattori tecnici attorno al Grayscale ETF, che dovrebbero svanire nel medio termine”, ha commentato la fondatrice di Orbit Markets Caroline Mauron.

Andamento su time frame settimanale del Bitcoin. Fonte TradingView

In ogni caso, la tendenza di medio periodo del Bitcoin è positiva e in particolar nel 2023 ha messo a segno un rialzo di quasi il 160%, sovraperformando così tutti gli asset tradizionali come le azioni. Il tutto mentre gli investitori come dicevamo speculavano sull’approvazione degli ETF Spot un’adozione più ampia della criptovaluta investitori istituzionali e individuali.

Tuttavia, il Bitcoin si trova distante ancora il 41% dai massimi storici segnati sopra i 69.000 dollari realizzati a fine novembre del 2021, prima di innescarsi in un brusco sell-off durato tutto il 2022.

Bitcoin in attesa dell’Halving

In ogni caso, oltre all’ETF Spot sul Bitcoin, l’altro altro importante market mover per il prezzo della criptovaluta per eccellenza è rappresentato dall’halving. Il prossimo 23 aprile è infatti atteso il quarto halving di Bitcoin, un’evento programmato che si verifica appunto ogni 4 anni e che consiste nel dimezzamento del guadagno per i miner il cui compito è quello di validare le transazioni e aggiungono nuovi blocchi alla blockchain Bitcoin.

Nonostante la storia di Bitcoin sia relativamente giovane, nei passati halving, il Bitocin ha sempre dato origine ad un’importante impulso rialzista per il Btc, ecco spiegato il motivo per cui gli investitori si domandano se possa verificarsi lo stesso andamento anche dopo l’halving di quest’anno.

I prezzi scontano tutto

La massima con cui abbiamo aperto l’articolo: “compra sulle indiscrezioni e vendi sulla notizia”, è anche in linea con i principi cardine dell’analisi tecnica e riflette il comportamento e quindi la psicologia degli investitori. Quest’ultimi potrebbero infatti aver già incorporato le aspettative positive nei prezzi durante la fase di indiscrezione e poi, una volta che è stato dato l’annuncio della notizia, alcuni potrebbero aver preferito realizzare i guadagni accumulati durante la fase di speculazione.

Da questo punto di vista, ricordiamo che secondo uno dei principi fondamentali dell’analisi tecnica descritti da Dow, “i prezzi scontano tutto”, un criterio che sottolinea proprio la capacità del mercato di incorporare tutte le informazioni disponibili nel prezzo di un titolo finanziario, incluse notizie, eventi, sentimenti del mercato e aspettative future.

Scendono anche le cripto-company

La recente fase di debolezza che stiamo osservando sul Bitcoin non sta risparmiando anche gli altri principali token, con Ether che ha subito anhc’esso un forte calo dopo l’approvazione dell’ETF Spot sul BTC.

Ma non solo, il calo dell’hype sugli ETF Bitcoin ha trascinato al ribasso anche le più importanti società legate alle criptovalute. In tal senso, Coinbase, il più grande exchange di criptovalute degli Stati Uniti, è stato di recente declassato dagli analisti di JPMorgan da neutro a sottopeso. Coinbase dopo aver chiuso il 2023 con un guadagno di quasi il 400%, in scia all’impennata di Bitcoin verso la parte finale dell’anno, ma da inizio anno il titolo è già sceso di oltre il 29%.

 

“Vediamo il potenziale per un ulteriore riduzione per l’entusiasmo legato agli ETF che trascinerà più in basso il prezzo del token, portando con sé prezzi più bassi, più bassi volumi di scambi e minori opportunità di entrate aggiuntive per aziende come Coinbase”, ha commentato l’analista di JPMorgan Worthington.