Notizie Criptovalute Bitcoin riparte: ora può arrivare a 200mila dollari entro fine 2025

Bitcoin riparte: ora può arrivare a 200mila dollari entro fine 2025

28 Aprile 2025 16:18

La corsa del Bitcoin è ripartita. La valuta digitale, che ha oltrepassato nuovamente la soglia dei 94mila dollari, sta attraversando una nuova fase rialzista, simile a quella che ebbe poche settimane dopo l’elezione di Trump.

Tuttavia, i primi mesi del suo secondo mandato alla Casa Bianca sono stati caratterizzati da altre priorità, mentre il settore cripto è stato “trascurato” e ha persino subito delle ripercussioni (negative) dalla politica commerciale messa in atto. Dopo un lungo rally che aveva visto il Bitcoin superare appunto i 100mila dollari, il mercato ha vissuto una brusca correzione, con il prezzo dell’asset che è sceso stabilmente al di sotto dei 90mila dollari.

Ma ora la situazione sembra essere cambiata, con prospettive positive per la cripto.

Perché il prezzo del Bitcoin sta crescendo

Una serie di cambiamenti macroeconomici e politici ha contribuito a creare le condizioni per il rimbalzo del Bitcoin. Tra i principali fattori figura l’indebolimento del dollaro statunitense, sceso ai minimi da marzo 2022, sulla scia delle pressioni politiche esercitate sulla Federal Reserve. Nelle scorse settimane il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato aspramente il presidente della Fed, Jerome Powell, ventilando persino l’ipotesi della sua rimozione, anche se negli ultimi giorni sembra che Trump abbia fatto retromarcia.

L’ingerenza politica ha alimentato dubbi sull’indipendenza della banca centrale, erodendo la fiducia degli investitori nel dollaro e spingendo la domanda verso asset rifugio tradizionali come l’oro, che questa settimana ha toccato nuovi massimi storici. E ne ha beneficiato anche il Bitcoin, spesso definito “oro digitale”, risultando particolarmente attrattivo per gli investitori più giovani, più inclini alle criptovalute rispetto alle materie prime tradizionali.

Sul fronte geopolitico, segnali di distensione tra Stati Uniti e Cina hanno migliorato il sentiment di mercato. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha definito il contesto tariffario attuale “insostenibile” e anticipato una possibile de-escalation, mentre Trump ha dichiarato che i dazi sulle merci cinesi “diminuiranno sostanzialmente”.

Etf sulle criptovalute

Tutto questo scenario porta gli investitori a considerare sempre meno il Btc come un azione tech o un asset speculativo, come invece si era osservato in passato, e sempre di più come una soluzione per proteggersi contro il rischio sistemico e geopolitico. “Se si dovesse fare un paragone con soluzioni più vicini alla finanza tradizionale, il comportamento dei player sembra suggerire che oggi il Bitcoin è visto all’80% come “oro digitale” e al restante 20% come asset tecnologico”, spiega Adrian Fritz, head of research di 21Shares.

Anche i recenti flussi in entrata negli Etf americani su Bitcoin ed Ethereum confermano questo cambio di scenario: il 22 aprile sono stati registrati afflussi per 912 milioni di dollari, a cui si aggiungono i 400 milioni del giorno precedente, per un totale che supera 1,3 miliardi di dollari, il dato più alto degli ultimi mesi.

Parallelamente, si stanno rafforzando anche alcune condizioni interne al settore crypto. Tra queste, la possibile partnership tra Trump Media e Crypto.com per il lancio di un Etf sulle criptovalute, e la creazione di un nuovo strumento di investimento in Bitcoin da 3 miliardi di dollari promosso da Cantor Fitzgerald, Softbank e Tether.

Valore del Bitcoin a 200mila dollari entro il 2025

Tutti questi fattori secondo Fritz possono portare il Bitcoin al prezzo di 200mila dollari entro la fine del 2025. “Il nuovo rally che oggi stiamo osservando non è una mera speculazione creata dal settore retail, ma un posizionamento del capitale istituzionale in vista di quello che molti considerano un nuovo regime monetario e politico – spiega Fritz -. Nel breve termine, la prossima soglia critica sarà quella dei 95mila dollari, attorno alla quale potrebbe verificarsi una piccola pausa di questa corsa. In ogni caso, l’obiettivo (anche psicologico) primario rimane 100mila”.

Per quanto riguarda le prospettive dei prossimi mesi, gli indicatori macroeconomici continuano a suggerire uno scenario favorevole. Il rendimento dei Treasury decennali si avvicina al 4%, mentre gli investitori monitorano da vicino i dati su richieste di sussidi di disoccupazione e inflazione, parametri chiave per le decisioni future della Federal Reserve. Al momento, il mercato prezza con una probabilità del 60% un primo taglio dei tassi già a giugno, con la possibilità di tre o quattro ulteriori riduzioni entro la fine dell’anno, stimate intorno al 65%.

Un alleato alla Sec fa crescere le speranze per un’agenda pro-crypto?

Negli ultimi giorni, poi, una nuova ondata di ottimismo ha pervaso il mercato, grazie alla nomina di Paul Atkins a presidente della Sec, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse valori. Atkins, già Commissario della Sec dal 2002 al 2008, è stato scelto da Trump per le sue posizioni favorevoli alle criptovalute e per il suo supporto all’innovazione nel mercato e alla regolamentazione degli asset digitali.

La sua nomina rappresenta un’importante svolta per l’intero settore negli Stati Uniti, avendo ricoperto il ruolo di consulente nel consiglio di amministrazione di Ripple, oggi la terza criptovaluta per capitalizzazione di mercato. Le reazioni del mercato all’ufficializzazione della nomina sono state rapide e positive: secondo un analisi sempre di 21Shares, “il Bitcoin è passato da 78.700 a 82.300 dollari in sole 3 ore il 9 aprile, mentre Ethereum ha registrato un aumento dell’8,4% nello stesso periodo”.