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Trump tuona contro Powell e Wall Street crolla, dollaro a picco

21 Aprile 2025 20:54

Donald Trump torna ad attaccare frontalmente il presidente della Fed Jerome Powell mandando letteralmente in tilt i mercati. A Wall Street tutti i principali indici segnano forti ribassi e l’incertezza che regna sugli Stati Uniti alimenta l’ulteriore caduta del dollaro ai minimi a oltre tre anni. Di contro continua la corsa dell’oro che supera anche i 3.400 dollari l’oncia.

Trump torna ad attaccare Powell con un tweet di fuoco

In un nuovo post su Truth Social il presidente degli Stati Uniti ha usato parole durissime contro Powell invocando un taglio immediato dei tassi per evitare che l’economia statunitense rallenti.

“Con costi energetici inferiori e prezzi alimentari sostanzialmente in calo, non c’è praticamente alcuna inflazione. Ma potrebbe verificarsi un rallentamento dell’economia a meno che Mr. Too Late, un grande perdente, non abbassi i tassi di interesse, ORA”, ha detto Trump, riferendosi a Powell.

Le tensioni tra la Casa Bianca e la Fed si sono improvvisamente impennate la scorsa settimana dopo che Powell ha sottolineato che “è molto probabile che i dazi generino almeno un aumento temporaneo dell’inflazione”, avvertendo che i loro effetti “potrebbero anche essere più persistenti”. Il presidente della Fed espressamente detto che la banca centrale aspetterà “maggiore chiarezza prima di considerare qualsiasi modifica alla nostra posizione di politica monetaria”.
Parole a cui hanno fatto seguito già settimana scorsa duri attacchi di Trump che oltre a invocare tagli dei tassi ha ventilato giovedì scorso l’ipotesi di un licenziamento di Powell (“Se voglio che se ne vada, se ne andrà subito, credetemi”).

Mercato teme per l’indipendenza della Fed

Il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, ha risposto che Trump e il suo team “continueranno a valutare la questione” ai giornalisti che chiedevano lumi su questa eventualità. Il Wall Street Journal aveva scritto che l’ipotesi licenziamento è sul tavolo da diversi mesi e il suo sostituto sarebbe già stato identificato nella figura di Kevin Warsh, già membro della Fed dal 2006 al 2011.

Il mandato di Powell scade a maggio 2026 e non mancano dubbi legali sul fatto che Trump abbia l’autorità di rimuoverlo prima di quella data. Lo scontro tra Trump e Powell preoccupa molto il mercato in quanto rischia di minare l’indipendenza della Fed. Inoltre gli economisti concordano sul fatto che i dazi di Trump stimolino l’inflazione e rallentino la crescita , anche se solo temporaneamente.

La reazione scomposta di Wall Street, DJ cede 1.200 punti

Parole di Trump che stanno scuotendo Wall Street. L’S&P 500 si avvia a chiudere con un calo del 3,3%, mentre il Nasdaq affonda a -3,6%. Il Dow Jones Industrial Average cede al momento 1.200 punti, ossia il 3,1%.
Intanto, nell’ultima settimana si è confermata la disaffezione verso gli asset Usa. Secondo i dati Lseg Lipper, gli investitori hanno acquistato fondi azionari europei per un valore netto di 11,1 miliardi di dollari e fondi azionari asiatici per 3,6 miliardi. Di contro i fondi azionari statunitensi hanno registrato deflussi per 10,62 miliardi.

Tra i singoli titoli spicca il -6% di Nvidia con la cinese Huawei che sta programmando il lancio di un nuovo chip AI che farà concorrenza all’H20 di Nvidia. Oltre -7% per Tesla che domani diffonderà i conti del primo trimestre e le attese non sono positive.

Tra gli altri asset spicca ancora una volta la corsa all’oro come asset rifugio, con il metallo giallo che sale di oltre il 3% e ha toccato un nuovo massimo storico in area 3.440 dollari l’oncia. In salita anche il Bitcoin che segna +3% sopra quota 88mila dollari.

Dollaro a picco

Sul valutario nuovo scrollone al ribasso del dollaro Usa con il Dollar Index sceso dell’1% in area 98, sui minimi a oltre tre anni, con il cross tra euro e biglietto verde portatosi sopra quota 1,15.

Barclays ha rivisto le sue prospettive sull’euro/dollaro citando le tensioni politiche alimentate dalle continue critiche di Trump al presidente della Federal Reserve Jerome Powell e i rischi più ampi per l’indipendenza della banca centrale.

“È diventato chiaro che l’attuazione delle politiche del presidente Trump comporta un rischio di ribasso significativo per l’economia statunitense e per il dollaro”, rimarca Barclays che ha portato le previsioni per la coppia eur/usd a 12 mesi a 1,15, prevedendo un’ulteriore debolezza nel breve termine.