Bitcoin a nuovi record oltre $52.000 anche grazie a BlackRock. Ma JP Morgan ricorda il peccato originale e non crede nell’effetto Tesla
Difficile continuare a essere scettici verso il Bitcoin quando, a dare la sua benedizione, è BlackRock, il colosso del risparmio gestito numero uno al mondo. La conferma del suo assist, così come le recenti decisioni di diverse istituzioni e società di puntare sulla criptovaluta, tra cui la stessa Tesla di Elon Musk , hanno fatto scattare nuovi buy sull’asset che, nelle ultime ore, ha inanellato l’ennesimo record, balzando anche sopra quota $52.000.
Non sembrano invece più entusiasti della moneta digitale, almeno non come qualche mese fa, gli analisti di JP Morgan che, nelle ultime sedute, sono tornati a parlare del peccato originale del Bitcoin, se così può essere definito: la sua volatilità.
JP Morgan presenta il peccato originale del Bitcoin
Contrariamente all’outlook da sogno presentato dalla regina degli ETF Ark Invest, e a chi ha iniziato a scommettere sulla possibilità che perfino i titani dei FANG Google e Apple finiscano per utilizzarlo come sistema di pagamento, JP Morgan non ha letto molto nella mossa di Tesla.
Tutt’altro: gli strategist del colosso bancario Usa facenti parte del team di Nikolaos Panigirtzoglou hanno espresso dubbi sulla reale possibilità che i colossi della corporate America seguano le orme di Tesla, e inizino a investire in modo significativo nella criptovaluta citando come motivo…proprio il peccato originale della volatilità, che caratterizza tra l’altro l’intero universo cripto.
Puntando sul Bitcoin, hanno spiegato infatti gli esperti, i livelli di rischio dei portafogli di investimento delle società americane aumenterebbero, anche nel caso in cui l’esposizione fosse limitata:
“I portafogli di investimento corporate sono tipicamente composti da depositi bancari, fondi del mercato monetario, bond a breve scadenza, il che significa che la volatilità annualizzata, o l’ampiezza delle oscillazioni nel corso dell’anno, oscilla attorno all’1%”, si leggeva nella nota di JP Morgan, diffusa nei giorni immediatamente successivi alla grande mossa di Tesla. E il punto è che anche un’esposizione al Bitcoin limitata all’1%, hanno fatto notare gli analisti di JPMorgan, provocherebbe un aumento della volatilità del portafoglio fino a +8%.
Insomma: “Il principale problema dell’idea secondo cui i portafogli della corporate America seguiranno l’esempio di Tesla è la volatilità del Bitcoin“, hanno scritto gli strategist in una nota.
Il recente scetticismo è stato rimarcato anche nelle ultime ore, a fronte della febbre che ha portato i prezzi del Bitcoin a conquistare per la prima volta nella loro storia quota $50.000. L’avvertimento è stato ripetuto nella giornata di ieri, quando gli strategist di JP Morgan hanno avvertito che i valori del Bitcoin “appaiono insostenibili”, a meno che la volatilità dell’asset non inizi a diminuire.
La scelta di BlackRock sul Bitcoin
Già a fine gennaio, da alcuni documenti presentati all’Autorità di borsa Usa, la Sec (Securities and Exchange Commission), era emerso che il gigante guidato da Larry Fink aveva intenzione di offrire ai suoi clienti un’esposizione ai futures sul Bitcoin attraverso due dei suoi fondi, il “BlackRock Strategic Income Opportunities (BSIIX) e il BlackRock Global Allocation Fund (MALOX)”.
A parlarne nelle ultime ore, fornendo ulteriori dettagli anche sul significato dell’investimento, è stato il responsabile della divisione del reddito fisso di BlackRock Rick Rieder, in un’intervista rilasciata alla Cnbc.
Rieder ha detto che il gruppo ha deciso di dare un’occhiata alla criptovaluta numero uno al mondo, di ‘dilettarsi’, da “dabble” , parola proferita dal manager.
“Oggi la sua volatilità (del Bitcoin) è straordinaria, ma sentite, la gente sta cercando depositi di valore, asset che potrebbero apprezzarsi presupponendo che l”inflazione cresca e che i debiti aumentino, dunque abbiamo iniziato a dilettarci’ un po’” con il Bitcoin, ha affermato il manager, intervenendo alla trasmissione “Squawk Box” della Cnbc.
Da segnalare che i prezzi del Bitcoin sono volati del 78% dall’inizio del 2021, dopo aver più che quadruplicato il loro valore nel 2020.
“La mia impressione è che la tecnologia si sia evoluta e che la regolamentazione abbia fatto lo stesso, al punto che ci sono persone che credono che (Il Bitcoin) debba far parte del loro portafoglio. E’ questo che sta facendo salire i prezzi“, ha spiegato Rieder. Ovviamente, l’esposizione verso l’asset “dipende da come si presenta il resto del proprio portafoglio”.
In ogni caso, a conferma di come la febbre per il mondo delle criptovalute sia stata fomentata dal contesto di tassi inchiodati allo zero (se non negativi) e, in sostanza, dalla caccia ai rendimenti, il numero uno della divisione di reddito fisso di BlackRock ha ricordato che “stiamo detenendo molti più livelli di cash di quanti ne abbiamo mai detenuti nella storia. Questo, perchè la duration non funziona, i tassi di interesse non funzionano come hedge e, di conseguenza, diversificare in altri asset ha senso. Detenere una porzione di ciò che si ha in cash in investimenti come il cripto, a mio avviso ha senso, anche se non mi esprimo sul livello di allocazione o sul target di investimenti”.
Ed è anche boom Ethereum
Intanto, in queste ultime ore, oltre al Bitcoin anche l’Ethereum, la seconda criptovaluta al mondo, ha continuato a toccare nuove vette. Nelle ultime ore, stando ai dati di CoinDesk, l’Ether è balzato fino a $1.918,52, prima di smorzare lievemente i guadagni.
La moneta digitale ha guadagnato dall’inizio del 2021 il 160%, rispetto al +78% del Bitcoin, beneficiando della decisione della piattaforma di scambio di strumenti derivati CME (Chicago Mercantile Exchange) di lanciare i futures sull’Ether, e dunque dell’aspettativa che un numero più alto di investitori istituzionali, così come nel caso del Bitcoin, decida di posizionarsi sull’asset.