Notizie Indici e quotazioni Bilancio pesante per azionario globale, ma non solo: 2018 in rosso per 93% asset finanziari

Bilancio pesante per azionario globale, ma non solo: 2018 in rosso per 93% asset finanziari

2 Gennaio 2019 12:32

Non sono state certo ‘solo’ Wall Street e Piazza Affari a soffrire, nel 2018: bilancio pesante per tutto l’azionario globale, che ha visto andare in fumo l’anno scorso una capitalizzazione di quasi $12 trilioni. Una cifra astronomica, 12.000 miliardi di dollari.

Si tratta della perdita di capitalizzazione più forte dal 2008, e della seconda peggiore della storia. Rispetto ai massimi testati nel gennaio del 2018, inoltre, l’azionario globale ha bruciato $20 trilioni.

Nessun angolo del mondo, riporta Zerohedge riprendendo alcuni grafici, si è salvato dall’ondata di sell off.

Anche per l’azionario asiatico ex Giappone, il 2018 è stato l’anno peggiore dal 2008, e il secondo peggiore di sempre.

Per la borsa di Shanghai, si è trattato del secondo anno peggiore di sempre, dopo il 2008.

L’unico indice azionario tra i principali dell’Asia che ha riportato un trend positivo su base annua è stato il Sensex indiano, che ha incamerato un guadagno di quasi +6%.

Molto male l’azionario europeo, con l’indice Stoxx 600 che ha fatto -13%, riportando la flessione più sostenuta dal 2008.

 

 

 

 

 

 

 

Per Wall Street, soltanto il mese di dicembre è stato il peggiore dalla Grande Depressione:

Lo S&P 500 e il Dow Jones Industrial Average hanno perso nell’intero 2018 rispettivamente il 6,2% e il 5,6%, riportando i cali più forti dal 2008, quando crollarono del 38,5% e del 33,8%.

Il Nasdaq Composite ha ceduto il 3,9%, chiudendo l’anno peggiore dal 2008, quando bruciò il 40% del suo valore.

Guardando ad altri indici dell’azionario globale, in particolare ai grafici della divisione di ricerca di Deutsche Bank, emerge che ci sono stati poi casi – come quelli dell‘Irlanda, della Grecia, della Turchia e dell’Argentina, così come della Cina- di listini che hanno perso in termini di dollari un quarto del loro valore, fin oltre il 25%.

In termini di valute locali, il quadro è meno drammatico: sono stati almeno sette gli indici tra i principali dell’azionario globale a riportare performance positive, tra cui quelli di Brasile, Russia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Nuova Zelanda, India e Argentina.

Ma, in generale, il bilancio non è stato pesante soltanto per l’azionario globale.

Sempre Deutsche Bank ha rivelato che il 2018 si è confermato l’anno peggiore di sempre per i mercati finanziari in generale, peggio anche degli anni della Grande Depressione visto che, a riportare un trend negativo, è stato il 93% di tutti gli asset finanziari, in rialzo dall’89% della fine di ottobre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il punto è che il 2019 non è affatto iniziato sotto i migliori auspici. ‘Colpa’ della Cina, dove l’indice Pmi manifatturiero è scivolato a dicembre in evidente fase di contrazione. Sell off soprattutto alla borsa di Hong Kong.

La frenata della seconda economia al mondo è evidente, e scatena ulteriormente i timori sul rallentamento globale.

Piazza Affari non si salva dai sell off, con gli smobilizzi che tartassano soprattutto i titoli delle banche, dopo la notizia della decisione della Bce di commissariare Banca Carige.

Effetto Cina anche a Wall Street, dove alle 13 ora italiana i futures sul Dow Jones indicano un avvio di seduta in calo di oltre 350 punti.