Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Beige Book Fed: economia Usa rallenta, Powell sotto la lente domani

Beige Book Fed: economia Usa rallenta, Powell sotto la lente domani

30 Novembre 2023 10:05

Ieri sera la Federal Reserve ha pubblicato il Beige Book, dal quale è emerso un parziale rallentamento dell’attività economica negli Stati Uniti. Il documento verrà attentamente esaminato dai responsabili della banca centrale americana, in vista della riunione del 12-13 dicembre. Prima del meeting i funzionari avranno a disposizione diversi dati chiave, a partire dal core Pce in programma oggi, fino al job report della prossima settimana. Focus anche sui discorsi di diversi membri del Fomc, tra cui il presidente Jerome Powell (venerdì), prima del periodo di blackout.

Cos’è il Beige Book e quando viene pubblicato

Il Beige Book è il nome colloquiale con cui ci si riferisce al “Summary of Commentary on Current Economic Conditions by Federal Reserve District”, una revisione qualitativa delle condizioni economiche pubblicata otto volte all’anno dalla Fed.

Ognuna delle 12 banche regionali nelle quali si articola l’istituto nazionale conduce interviste con leader aziendali locali, economisti, banchieri della propria regione e altri partecipanti al mercato, contribuendo con un capitolo dedicato al report, che a sua volta è suddiviso in diverse sezioni.

Il Beige Book viene pubblicato otto volte all’anno, due settimane prima di ogni riunione del Federal Open Market Committee (Fomc), l’organismo della Fed che stabilisce gli obiettivi di politica monetaria e di tasso di interesse.

È considerato uno degli strumenti più preziosi a disposizione del comitato per prendere decisioni chiave sull’economia ed è accessibile al pubblico dal 1985 (oggi, attraverso il sito web della Fed).

Quali informazioni contiene il Beige book, perché è importante per la Fed

Il report delinea le condizioni dell’economia nazionale, compresi aspetti come il ritmo delle attività commerciali locali, nonché l’occupazione e le condizioni di assunzione per ciascuno dei 12 distretti.

Ogni rapporto mira a caratterizzare i cambiamenti del quadro economico rispetto a quello precedentemente pubblicato e descrive nel dettaglio l’impatto di fattori economici come i prezzi delle materie prime, l’inflazione e i tassi di cambio. Il Beige Book è un utile complemento ad altre forme di dati economici regionali, perché include informazioni raccolte sia formalmente sia informalmente tra i distretti.

L’analisi del documento consente ai membri del FOMC di capire al meglio come si stanno comportando i settori chiave nelle diverse parti degli Stati Uniti e valutare se le condizioni generali giustifichino cambiamenti nella politica monetaria a livello nazionale.

Ad esempio, se nel report emergono segnali di rallentamento in diversi distretti della Fed, i membri del FOMC potrebbero decidere di implementare misure finalizzate a stimolare la crescita economica.

Le indicazioni del Beige Book diffuso ieri

Il rapporto diffuso ieri mostra, nel complesso, un rallentamento dell’attività economica rispetto al rapporto precedente: quattro distretti hanno segnalato una crescita modesta, due hanno indicato condizioni da stabili a leggermente in calo e sei hanno notato un leggero calo dell’attività.

Le vendite di articoli discrezionali e beni durevoli sono diminuite, in media, poiché i consumatori hanno mostrato una maggiore sensibilità ai prezzi. L’attività manifatturiera è stata contrastata e le prospettive dei produttori si sono indebolite. Inoltre, è leggermente diminuita la domanda di prestiti da parte delle imprese, in particolare di prestiti immobiliari. Il credito al consumo è rimasto abbastanza solido, ma alcune banche hanno notato un leggero aumento delle insolvenze dei consumatori.

Con riferimento al mercato del lavoro, la domanda di manodopera ha continuato a diminuire, con incrementi da stabili a modesti nell’occupazione complessiva. Tuttavia, diversi distretti continuano a descrivere i mercati del lavoro come ristretti, con una scarsità di manodopera qualificata.

La crescita salariale è rimasta da modesta a moderata nella maggior parte dei casi, con un parziale allentamento delle pressioni salariali e una diminuzione dei salari iniziali, anche se persistono difficoltà ad attrarre e trattenere lavoratori ad alte performance e con competenze specializzate.

Infine, per quanto riguarda i prezzi (ancora elevati), gli aumenti sono stati in gran parte moderati nei distretti, e la maggior parte di essi prevede che rimangano tali anche nel 2024.

I dati macro più rilevanti in programma in questi giorni

Oltre al Beige Book, questa settimana è ricca di report macroeconomici e interventi di banchieri centrali, importanti per valutare lo stato dell’economia a stelle e strisce.

Fra i dati spicca il deflatore PCE core di ottobre in uscita oggi, una misura chiave per valutare se l’inflazione stia proseguendo il percorso di rallentamento auspicato dalla Fed. Le stime degli analisti sono per una variazione annua del 3,5%, in calo rispetto al 3,7% del mese precedente.

Ieri la seconda lettura del Pil annualizzato del terzo trimestre ha evidenziato una revisione al rialzo dal 4,9% al 5,2%, più delle previsioni. Oggi sono in calendario anche le richieste di sussidi di disoccupazione e i numeri su reddito e spesa personale, mentre venerdì sono previsti gli indici Pmi e Ism manifatturiero.

Focus su Powell e altri membri della Fed

A rubare la scena sono anche gli interventi dei funzionari della Fereal Reserve. Prima che scatti il blackout period, nel quale gli esponenti della banca centrale non potranno più parlare pubblicamente (dal 2 al 14 dicembre), l’attenzione si focalizzerà soprattutto sul discorso di venerdì sera di Jerome Powell, presidente dell’istituto.

Nei giorni scorsi i mercati hanno accolto con favore le parole del membro votante Christopher Waller (ritenuto un ‘falco’, ovvero favorevole ad una politica monetaria più restrittiva) che ha sottolineato i segnali di rallentamento dell’inflazione e non ha escluso la possibilità di eventuali tagli dei tassi entro la prima metà del prossimo anno se la crescita dei prezzi continuerà a raffreddarsi.

Gli operatori sperano di ottenere indicazioni sulle prossime mosse dell’istituto, mentre i future sui Fed Funds prezzano un taglio dei tassi di 25 punti base entro maggio con una probabilità del 62% (fonte Bloomberg). Nessun movimento atteso nella prossima riunione, in calendario il 12 e 13 dicembre.